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ACCANTO A TE, lo spettacolo teatrale della cooperativa Borgorete che racconta la violenza di genere

accanto-a-teSi è svolta al Teatro Brecht di Perugia, giovedì 17 novembre, la prima rappresentazione dello spettacolo teatrale “Accanto a te” a cura della Cooperativa Borgorete che opera da oltre 35 anni nel campo della progettazione e gestione di servizi sociali, socio-sanitari ed educative nel territorio di Perugia e della sua provincia.

Seguirà lo spettacolo a Terni, il 25 novembre, in occasione della giornata di contrasto alla violenza di genere e poi ancora Città di Castello, Spoleto e Foligno.

Lo spettacolo teatrale si inserisce all’interno di un progetto europeo, programma Daphne, di cui Borgorete è capofila e che si occupa di violenza di genere, domestica in particolare, e di violenza assistita sui minori con l’intento di rinforzare i modelli di intervento esistenti, promuovere il sostegno alla genitorialità, prevenire l’allontanamento dei minori dalle donne vittime di violenza.

Lo spettacolo teatrale, patrocinato dal Comune di Perugia, realizzato anche grazie al contributo della Regione Umbria, risponde, secondo Stefano Strona (Dirigente politiche di genere e delle pari pportunità della Regione Umbria), all’esigenza di portare i fenomeni di cui ci occupiamo alla conoscenza della comunità, dei cittadini e delle cittadine, con un linguaggio che non sia quello specialistico degli addetti ai lavori. E’ per questo che la Regione ha creduto in un progetto che ha scelto di lavorare con dei professionisti del teatro che, ascoltando le voci delle protagoniste e dei protagonisti, hanno saputo tradurre le tematiche trattate in uno spettacolo che sa parlare a tutte e tutti.

Lo spettacolo ‘Accanto a te’ – sostiene Alessia Fabbri della Cooperativa sociale Borgorete – nasce da un copione che è il risultato di un processo che ha coinvolto donne e uomini che, da prospettive differenti, conoscono direttamente la tematica della violenza di genere e della violenza assistita. Da un lato le donne che hanno vissuto l’esperienza della violenza domestica insieme ai propri figli e alle proprie figlie, le operatrici dei Centri Antiviolenza, gli educatori e le educatrici che lavorano con i minori nei vari servizi della cooperativa di Borgorete, dall’altro esperti di drammaturgia teatrale. Si è lavorato innanzitutto sul linguaggio, si è partiti da espressioni comuni per poter comprendere quale rappresentazione veicolano ed avvicinarsi così al cuore dei vissuti e rendere possibile un avvicinamento dello spettatore. Accanto a te è “una” storia. Abbiamo raccontato una storia possibile, quella di Giulia e Alessandro (che prende i nomi dai nostri attori, Giulia Romano e Alessandro Sesti). Una storia che non finisce qui ma che, oltre al teatro, vorrà entrare nel quotidiano portando la rappresentazione nelle scuole con un progetto formativo pensato con l’Ass. Liberamente Donna.”

“Noi autori”, continua il drammaturgo Massimiliano Burini, “io, Alessandro Sesti e Stefano Baffetti, siamo riusciti ad ascoltare, confrontare, accogliere ed elaborare le molteplicità delle istanze e delle voci del gruppo sintetizzandole in azione scenica e in forma teatrale percorrendo la scelta del coinvolgimento del pubblico che sarà trasportato e coinvolto nella scena esattamente come accade nella realtà in cui quotidianamente la violenza si insinua.”

Ed è proprio alla rilevanza del quotidiano che si rifà l’Assessora ai Servizi Sociali ed alle Pari Opportunità del Comune di Perugia Edi Cicchi quando sottolinea non solo l’importanza dell’attenzione a ciò che ci circonda, che spesso contiene i germi di una violenza che non si vuole vedere, si nasconde o si nega, ma anche quanto sia fondamentale il quotidiano lavoro di rete fra istituzioni, operatori del privato sociale, associazioni, servizi pubblici e, nello specifico i Centri Anti Violenza.

E’ Paola Moriconi, dell’Associazione Liberamente Donna che gestisce i due CAV umbri, a portare anche alcuni dati: “I centri antiviolenza Catia Doriana Bellini di Perugia e Liberetutte di Terni, con le 2 case rifugio e le 2 strutture di semiautonomia, sono oggi, a poco più di due anni e mezzo dall’apertura, una realtà consolidata, competente e ormai riconosciuta come cardine del sistema integrato antiviolenza della nostra regione. Il CAV di Perugia ha accolto, da aprile 2014 ad oggi, 45 donne con 45 figli minori. Da gennaio a settembre di quest’anno le donne accolte con ascolto telefonico sono 255 a Perugia e 157 a Terni, mentre 176 sono i percorsi di uscita dalla violenza ancora in atto al CAV di Perugia e 122 al CAV di Terni. Sempre da gennaio a settembre 2016 sono state 10 le donne ospitare con 15 minori a Terni,17 con 12 minori nelle strutture del CAV di Perugia. 
Ci teniamo a sottolineare come seppur i “numeri” siano importanti e diano conferma dell’impegno e del lavoro qualificato e continuo con le donne perché possano scegliere e determinare la loro vita e quella dei loro figli, oltre e lontane dalla violenza, l’impegno dei Centri e quello dell’Associazione Liberamente Donna che li gestisce è più ad ampio raggio.
L’obiettivo che ci poniamo, in ogni attività e progetto, è quello di modificare i presupposti culturali e le radici sessiste che caratterizzano ancora le nostre comunità. In quest’ottica è altrettanto importante per noi promuovere attività di sensibilizzazione, formazione nelle scuole e nei territori attraverso un’attività di rete. La violenza ha molte face ed è importante imparare a decodificarla. Proprio in questa ottica si è concretizzata la collaborazione con Borgorete per la scrittura di questo testo teatrale.”