Home News Cultura AgCult | Delega Spettacolo, commissioni Senato chiedono incontro al ministro Franco sull’indennità di discontinuità

AgCult | Delega Spettacolo, commissioni Senato chiedono incontro al ministro Franco sull’indennità di discontinuità

Tentativo dei presidenti delle commissioni Cultura e Lavoro, Nencini e Matrisciano, per sbloccare lo stallo sul provvedimento. La relatrice Catalfo (M5S) ad Agenzia CULT: “Erano pronti 13 miliardi di euro per gli armamenti e non si trovano 200 milioni per i lavoratori dello spettacolo”

Nessun passo avanti in Senato sull’indennità di discontinuità, nodo cruciale del disegno di legge delega sullo spettacolo. Il Ministero dell’Economia non ha ancora mandato alla commissione Bilancio la riformulazione dell’emendamento che dovrebbe garantire la partenza dell’indennità di discontinuità dal 2023, visto che non ci sono le risorse per realizzarla sin da subito come chiedevano i relatori Roberto Rampi (Pd) e Nunzia Catalfo (M5S). Per sbloccare lo stallo i presidenti delle commissioni Cultura e Lavoro, Riccardo Nencini (Psi) e Susy Matrisciano (M5S), hanno chiesto un nuovo incontro al ministro dell’Economia, Daniele Franco, dopo il vertice che si era tenuto a inizio marzo al quale avevano preso parte anche i ministri Dario Franceschini e Andrea Orlando.

In attesa di novità dal dicastero di via XX Settembre, le commissioni Cultura e Lavoro hanno riformulato alcuni emendamenti così come era stato loro richiesto dalla Bilancio: un paio, a firma dei relatori, riguardano l’Osservatorio dello Spettacolo e l’importo massimo della retribuzione giornaliera riconosciuta a fini assistenziali; riformulato anche un emendamento della senatrice Alessandrini (Lega) sui tirocini formativi e di orientamento per i giovani diplomati degli istituti professionali.

Al termine dei lavori odierni delle commissioni 7a e 11a, la relatrice Catalfo ha fatto il punto della situazione con Agenzia CULT: “Al momento non possiamo votare gli emendamenti approvati dalla Bilancio perché rischieremmo di votare una norma e magari c’è un altro emendamento che riguarda un tema similare che ancora non ha il parere della 5 e finiremmo per fare un pasticcio. Quindi oggi ci siamo limitati a lavorare sulle riformulazioni”. E sull’indennità di discontinuità? “Attendiamo il Mef. Noi siamo pronti a votare e chiudere tutto in pochi giorni – risponde l’ex ministro del Lavoro -. Ma senza la riformulazione dell’emendamento da parte del Ministero dell’Economia non possiamo fare nulla. Però voglio far notare una cosa: si approvano risorse per qualsiasi cosa, addirittura si stava pensando di dare un finanziamento di 13 miliardi per gli armamenti e non si trovano 200 milioni di euro per i lavoratori dello spettacolo”.

(Fonte: AgCult.it)