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AgCult | Pnrr, bozza: cultura e turismo immagine e ‘brand’ del paese, strategia di sostegno e rilancio

“La rigenerazione del patrimonio culturale e turistico sarà realizzata tramite un ampio programma di misure di ristrutturazione degli asset chiave turistici e culturali”

La Componente 3 della Missione 1 del Piano nazionale di ripresa e resilienza “ha l’obiettivo di rilanciare gli ambiti della cultura e del turismo, che all’interno del sistema produttivo meritano un capitolo a parte, sia in quanto immagine e ‘brand’ del paese, sia per il peso che hanno nell’economia nazionale (il solo turismo rappresenta circa il 12% del Pil)”. E’ quanto si sottolinea nella nuova bozza del Pnrr che AgCult ha potuto visionare e che andrà domani alle 10 in Consiglio dei ministri. Oltre 300 pagine che analizzano punto per punto le diverse componenti del Piano. Per quanto riguarda turismo e cultura, si legge, “una prima linea di azione riguarda interventi di valorizzazione di siti storici e culturali, volti a migliorare capacità attrattiva, sicurezza e accessibilità dei luoghi. Gli interventi non saranno dedicati solo ai “grandi attrattori”, ma anche alla tutela e alla valorizzazione dei siti minori (ad esempio i “borghi”) nonché alla rigenerazione delle periferie urbane, valorizzando luoghi identitari e rafforzando al tempo stesso il tessuto sociale del territorio. Gli interventi saranno abbinati a sforzi di miglioramento delle strutture turistico-ricettive e dei servizi turistici, al fine di migliorare gli standard di offerta e aumentare l’attrattività complessiva. Questi interventi di riqualificazione/rinnovamento dell’offerta seguiranno una filosofia di sostenibilità ambientale e pieno sfruttamento delle potenzialità del digitale, facendo leva sulle nuove tecnologie per offrire nuovi servizi e migliorare l’accesso alle risorse turistiche/culturali”.

“Investire in Turismo e Cultura oggi rappresenta inoltre una significativa opportunità di sinergia con altre priorità strategiche del Paese incluse nel PNRR. Per esempio, la transizione verde e la sostenibilità ambientale nel nostro Paese non possono che fondarsi sulla tutela e sulla valorizzazione del patrimonio paesaggistico e culturale, attraverso politiche intrinsecamente ecologiche che comportino la limitazione del consumo di suolo. Con le misure previste dal PNRR si intende impostare una strategia di sostegno e rilancio di questi settori, focalizzata su: rigenerazione del patrimonio culturale e turistico, valorizzazione degli asset e delle competenze distintive e digitalizzazione dell’accesso. La rigenerazione del patrimonio culturale e turistico sarà realizzata tramite un ampio programma di misure di ristrutturazione degli asset chiave turistici e culturali. L’Italia dispone di un patrimonio unico al mondo, ma molti siti/edifici sul territorio richiedono investimenti volti a migliorare capacità attrattiva, accessibilità e sicurezza. Gli investimenti identificati toccheranno tutte le “anime” del territorio. Riguarderanno i siti culturali delle grandi aree metropolitane, con particolare attenzione alle aree periferiche, sfruttando la partecipazione culturale come leva di inclusione e “rigenerazione” sociale. Ma riguarderanno anche i piccoli centri (“borghi”) e le aree rurali, per favorire la nascita di nuove esperienze turistiche/culturali e bilanciare i flussi turistici in modo sostenibile”.

“Gli interventi sui luoghi saranno abbinati al sostegno delle strutture turistiche, anche innalzando gli standard di offerta e migliorando i servizi per i visitatori. Tutti questi interventi seguiranno una filosofia di sostenibilità ambientale, migliorando l’efficienza energetica degli edifici e rinnovando le pratiche di organizzazione/gestione degli eventi culturali in una logica di sostenibilità. Sul fronte del turismo l’obiettivo di rigenerazione delle strutture prevederà anche l’orchestrazione alcune iniziative di sostegno ad hoc (credito di imposta, fondo di garanzia dedicato, incentivo all’aggregazione, prestiti per progetti di trasformazione digitale ed ecologica) per dare un nuovo impulso al settore. Sull’asse della valorizzazione degli asset e delle competenze distintive, lato turismo verranno veicolate risorse su progetti di investimento in unità immobiliari strategiche e di prestigio, col fine di sostenere la ripresa e la crescita delle catene alberghiere. Lato cultura, invece, si interverrà da un lato e più in generale per incentivare i processi di upskilling e reskilling degli operatori culturali (su tematiche di digitalizzazione ed ecologia), dall’altro per sostenere l’evoluzione dell’industria culturale e creativa 4.0, con l’obiettivo di organizzare e conservare il patrimonio culturale italiano, favorendo la nascita di nuovi servizi culturali digitali e ponendo le basi per la creazione di elementi innovativi per l’ecosistema del turismo italiano. Infine, si interverrà per garantire una forte accelerazione alla digitalizzazione di questi settori”.

“Le misure di ripristino e rinnovamento del patrimonio fisico culturale saranno accompagnate da un programma di digitalizzazione volto a virtualizzare con approccio standard e ispirato alle migliori pratiche internazionali il patrimonio culturale italiano. In questo modo, da un lato si garantirà un accesso universale alle opere d’arte e dall’altro si abiliteranno iniziative di approfondimento e divulgazione innovative. Lato turismo, verrà potenziata la piattaforma web centrale del turismo italiano che, su ispirazione delle migliori pratiche messe in atto da altri paesi, funga da volano per una comunicazione di qualità del patrimonio e dell’offerta del nostro paese e da strumento di aggregazione delle informazioni e dei servizi necessari all’“utilizzatore” del turismo in Italia. Gli interventi della componente si articolano su quattro aree di azione: “Patrimonio culturale per la prossima generazione”, “Rigenerazione culturale di piccoli siti turistici e culturali, aree rurali e periferie urbane”, “Industria culturale e creativa 4.0”, “Turismo 4.0”.Gli interventi che saranno descritti prevedono una forte cooperazione tra attori pubblici coinvolti nell’attuazione del programma in modo da agevolare la messa a terra dell’intervento in un ambito dove è usuale che insistano diverse responsabilità a livello centrale (Amministrazioni) e locale (Comuni, Città Metropolitane e Regioni). Inoltre saranno anche coinvolti i privati, i cittadini e le comunità sia in termini di incentivazione delle sponsorship, sia attraverso forme di governance multilivello, in linea con la “Convenzione di Faro” sul valore del patrimonio culturale per la società, e con il Quadro di azione europeo per il patrimonio culturale, che invita a promuovere approcci integrati e partecipativi al fine di generare benefici nei quattro pilastri dello sviluppo sostenibile: l’economia, la diversità culturale, la società e l’ambiente”, conclude il piano”.

TURISMO E CULTURA 4.0

Nel dettaglio, per il capitolo Patrimonio culturale per la prossima generazione sono stanziati 1,10 miliardi di euro, così suddivisi: Piattaforme e strategie digitali per l’accesso al patrimonio culturale (500 mln); rimozione delle barriere fisiche e cognitive nei musei, biblioteche ed archivi per permettere un più ampio accesso e partecipazione alla cultura (300 mln); migliorare l’efficienza energetica di cinema, teatri e musei (300 mln).

Per il capitolo Rigenerazione culturale di piccoli siti turistici e culturali, aree rurali e periferie urbane, sono stanziati 2,42 mld, così suddivisi: attrazione delle piccole città storiche (1,02 mld); protezione e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale (600 mln); programmi di valorizzazione dell’identità dei luoghi, parchi e giardini storici, rigenerazione partecipata delle periferie urbane (300 mln); sicurezza sismica dei luoghi di culto e restauro del patrimonio Fec (500 mln).

Per il capitolo Industria culturale e creativa 4.0, sono stanziati 160 mln per lo Sviluppo della capacità degli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde.

Per il capitolo Turismo 4.0 sono stanziati 2,4 mld. Nel dettaglio, creazione dell’Hub per il turismo digitale (100 mln); Strumenti di sostegno alle politiche per il turismo (1,8 mld); Caput Mundi, Next generation Eu per grandi eventi turistici (500 mln).

Patrimonio culturale per la prossima generazione (1,1 mld)

Il primo intervento a sostegno del “patrimonio culturale per la prossima generazione” riguarda il restauro/rifunzionalizzazione di complessi a elevata valenza storica e architettonica in alcune delle principali città italiane. Questa linea di azione vedrà anche interventi dedicati a migliorare l’accessibilità dei luoghi della cultura e la sostenibilità ambientale di musei, cinema e teatri (pubblici e privati). Gli interventi sul patrimonio culturale “fisico” saranno accompagnati da investimenti per creare un patrimonio digitale della cultura. Infatti, si investirà per digitalizzare il patrimonio culturale, favorendo la fruizione di queste informazioni e lo sviluppo di servizi da parte del settore culturale/creativo.

Investimento 1.1 – Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale

Gli interventi sul patrimonio “fisico” saranno accompagnati da un importante sforzo per digitalizzare il patrimonio informativo di archivi, biblioteche, musei e dei luoghi della cultura in generale, integrandolo e organizzandolo per consentire a cittadini/operatori nuove esperienze di fruizione. Questa attività digitalizzazione del patrimonio culturale sarà accompagnata dallo sviluppo di nuovi sistemi per la raccolta, conservazione e accesso alle risorse digitali prodotte. Le informazioni sul patrimonio culturale saranno poi rese disponibili per facilitare lo sviluppo di servizi digitali da parte di imprese culturali/creative, start-up innovative e istituzione che operano nel settore dell’istruzione, così come la fruizione di questo patrimonio informativo da parte della società.

Investimento 1.2 – Rimozione delle barriere fisiche e cognitive in musei, biblioteche e archivi per consentire un più ampio accesso e partecipazione alla cultura

Aumentare l’accesso al patrimonio culturale passa anche attraverso la piena accessibilità dei luoghi della cultura. Tuttavia, le barriere architettoniche, fisiche, cognitive e sensoriali sono un tema critico per i siti culturali italiani: molte istituzioni non hanno ancora rimosso le barriere fisiche, ancora meno hanno affrontato il tema delle barriere percettive, culturali e cognitive che limitano l’esperienza culturale. In questo contesto, l’intervento mira a rimuovere le barriere senso-percettive architettoniche, culturali e cognitive in un insieme di istituzioni culturali italiane. Gli interventi saranno abbinati ad attività di formazione per il personale amministrativo e per gli operatori culturali, promuovendo la cultura dell’accessibilità e sviluppando competenze sui relativi aspetti legali, di accoglienza, mediazione culturale e promozione.

Investimento 1.3 – Migliorare l’efficienza energetica nel cinema, nei teatri e nei musei

Gli interventi sui luoghi “fisici” saranno completatati da una serie di progetti volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici legati settore culturale/creativo. Questi si trovano spesso in strutture obsolete, inefficienti da un punto di vista energetico, che generano elevati costi di manutenzione legati a climatizzazione, illuminazione, comunicazione e sicurezza. Di conseguenza, parte delle risorse del PNRR saranno destinate a finanziare interventi per migliorare l’efficienza di musei, cinema e teatri italiani (pubblici e privati) che, oltre a generare benefici nella fruizione culturale, contribuiranno a sostenere il settore delle costruzioni e dell’impiantistica a livello locale.

Rigenerazione culturale di piccoli siti turistici e culturali, aree rurali e periferie urbane (2,42 mld)

I flussi turistici italiani sono tipicamente catalizzati da alcuni “attrattori” particolarmente noti a livello internazionale. Le implicazioni di questa polarizzazione sono che, da un lato l’uso intensivo dei luoghi culturali più richiesti rischia di usurarli/impoverirli nel lungo periodo, mettendone a rischio la preservazione la sostenibilità nel tempo; dall’altro lato, invece, molti altri luoghi di grande valore artistico/culturale restano tagliati fuori dai flussi turistici. Per scardinare questa dinamica gli interventi a sostegno di turismo e cultura non saranno focalizzati solo sulle grandi città: una linea d’intervento del PNRR sarà dedicata a sostenere lo sviluppo turistico/culturale nelle aree rurali e periferiche. Gli investimenti consentiranno la valorizzazione del grande patrimonio di storia, arte, cultura e tradizioni presenti nei piccoli centri italiani e nelle zone rurali, sostenendo l’attivazione di iniziative imprenditoriali/commerciali (ad esempio nuove modalità ricettive), rivitalizzando il tessuto socio-economico dei luoghi (ad esempio favorendo la rivitalizzazione di mestieri tradizionali, quali l’artigianato), contrastando lo spopolamento dei territori e favorendo la conservazione del paesaggio e delle tradizioni. Al tempo stesso, si investirà nella riqualificazione di luoghi identitari, periferie, parchi e giardini storici, sostenendo progetti di rigenerazione urbana fondati sulla partecipazione culturale, coinvolgendo attivamente le comunità locali. Si investirà inoltre nella sicurezza antisismica dei luoghi di culto e nel restauro del patrimonio del Fondo Edifici di Culto.

Investimento 2.1 – Attrattività delle piccole città storiche

A fronte del sovraffollamento che ha spesso caratterizzato le attrazioni turistiche nelle principali città d’arte, tanti piccoli centri storici italiani (“Borghi”) offrono enorme potenziale per un turismo sostenibile alternativo, grazie al patrimonio culturale, la storia, le arti e le tradizioni che li caratterizzano. Gli interventi in questo ambito si coaguleranno nel “Piano Nazionale Borghi”, un programma di sostegno allo sviluppo economico/sociale delle zone svantaggiate basato sul rilancio turistico e culturale dei piccoli centri. Le azioni si articolano su vari progetti locali integrati e incentrati su turismo e cultura. In primo luogo, saranno attivati interventi volti a rafforzare l’offerta di alloggi e servizi attraverso il recupero del patrimonio storico. Questi saranno accompagnati da investimenti per la riqualificazione degli spazi pubblici aperti (es. eliminando le barriere architettoniche, migliorando l’arredo urbano). In secondo luogo, sarò favorita la creazione e promozione di nuovi itinerari (es., itinerari tematici, percorsi storici) e visite guidate. In ultimo saranno introdotti sostegni finanziari per le attività turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali, volti a rilanciare le economie locali valorizzando i prodotti, i saperi e le tecniche del territorio.

Investimento 2.2 – Tutela e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale

Questo investimento darà impulso a un sistematico processo di valorizzazione di edifici storici rurali (di privati o di enti del terzo settore) e di tutela del paesaggio. Molti edifici rurali e strutture agricole hanno subito un progressivo processo di abbandono, degrado e alterazioni che ne ha compromesso le caratteristiche distintive, nonché il rapporto con gli spazi circostanti. Attraverso il recupero del patrimonio edilizio rurale l’intervento migliorerà la qualità paesaggistica del territorio nazionale, restituendo alla collettività un patrimonio edilizio sottoutilizzato e non accessibile al pubblico. L’intervento avrà ricadute positive sulle economie locali, favorendo il turismo sostenibile nelle zone rurali e valorizzando la produzione legata al mondo agricolo e all’artigianato tradizionale.

Investimento 2.3 – Programmi per valorizzare l’identità di luoghi, parchi e giardini storici, rigenerazione partecipata delle periferie urbane

Questo investimento mira a migliorare la qualità della vita in una serie di quartieri/periferie, facendo leva sui beni culturali quali fattori chiave per la rigenerazione del loro tessuto socio-economico. Il degrado di aree pubbliche, parchi e giardini, la mancanza di luoghi per la vita sociale dei giovani, la precarietà dei servizi pubblici, aggravati dalla chiusura di numerose attività commerciali colpite dalla crisi, richiedono la definizione di nuovi modelli di inclusione e welfare urbano per contrastare la marginalità sociale. In questo contesto, una prima area di intervento consisterà nell’attivare interventi di rigenerazione urbana, attraverso progetti di inclusione/sociale incentrati sul favorire la partecipazione e la produzione culturale. Questi progetti coinvolgeranno le amministrazioni comunali in partenariato (co-progettazione) con attori pubblici e privati, sociale organizzato, terzo settore, fondazioni e/o associazioni culturali, università, centri di ricerca, istituti di alta formazione no profit, imprese e professionisti. Grande attenzione verrà riservata anche all’ambiente attraverso la riqualificazione di parchi e giardini storici, per la prima volta in modo sistematico, mettendo in piedi un’estesa azione di conoscenza e di recupero dei parchi e giardini storici italiani nella prospettiva di una loro corretta manutenzione, gestione e fruizione pubblica. L’Italia, infatti, conta circa 5.000 ville, parchi e giardini storici protetti: molti di questi sono di proprietà pubblica e aperti al pubblico, ma spesso si trovano in condizione critiche. Saranno quindi destinate risorse per la rigenerazione di questi luoghi e la formazione di personale locale che possa curarli/preservarli nel tempo.

Investimento 2.4 – Sicurezza sismica nei luoghi di culto e restauro del patrimonio culturale Fondo Edifici di Culto (FEC)

Sarà anche realizzato un piano di interventi preventivi antisismici per ridurre significativamente il rischio ed evitare l’investimento necessario per il ripristino dopo eventi calamitosi, oltre che la perdita definitiva di molti beni, come purtroppo accade dopo ogni terremoto. Il piano prevede due componenti: una relativa alla messa in sicurezza antisismica dei luoghi di culto, l’altra al restauro del patrimonio Fondo Edifici di Culto (FEC). I terremoti che hanno colpito l’Italia negli ultimi 25 anni hanno messo in luce la notevole fragilità degli edifici storici di fronte agli eventi naturali. La mancanza di adeguate azioni preventive ha comportato negli anni notevoli danni ai beni culturali, oltre ad un enorme spreco di risorse economiche per interventi di ricostruzione post-sisma. È quindi necessario ricostruire gli edifici che hanno subito danni e predisporre una metodologia per la verifica della vulnerabilità sismica degli edifici, evitando interventi effettuati in fase di emergenza che spesso producono un aggravamento del danno ai beni stessi. L’investimento costituirà inoltre il Centro Funzionale Nazionale per la salvaguardia dei beni culturali da rischi di natura antropica e naturale (CEFURISC), consentendo un utilizzo più sinergico delle tecnologie esistenti e dei sistemi ambientali per monitoraggio, sorveglianza e gestione dei luoghi culturali.

Industria Culturale e Creativa 4.0 (160 mln)

La misura si prefigge l’obiettivo di supportare l’evoluzione degli operatori dell’industria culturale e creativa. Questo comporterà di intervenire sia sui processi del settore, rivedendo gli appalti pubblici per gli eventi culturali in logica di maggiore sostenibilità ambientale, sia sulle competenze, supportando il capability building degli operatori su temi green e digitali. Inoltre, si sosterrà l’industria del cinema, come ambito distintivo della produzione culturale italiana.

Riforma 3.1 – Adozione di criteri ambientali minimi per eventi culturali

Lo scopo della riforma è quello di migliorare l’impronta ecologica degli eventi culturali (mostre, festival, eventi culturali, eventi musicali) attraverso l’inclusione di criteri sociali e ambientali negli appalti pubblici per eventi culturali finanziati, promossi o organizzati dal pubblico autorità. L’applicazione sistematica e omogenea di questi criteri consentirà la diffusione di tecnologie/prodotti più sostenibili e supporterà l’evoluzione del modello operativo degli operatori di mercato, spingendoli ad adeguarsi alle nuove esigenze della Pubblica Amministrazione. ———-Investimento 3.2 – Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde L’intervento mira a supportare la ripresa e l’innovazione dei settori culturali attraverso due linee di azione principali. In primo luogo, saranno introdotti supporti tecnici e finanziari per upskilling/reskilling degli operatori culturali. Questi includeranno, ad esempio, programmi di formazione promossi dal Ministero della Cultura e incentivi per progetti di innovazione/digitalizzazione. In secondo luogo saranno introdotti incentivi per progetti mirati a ridurre l’impronta ecologica della filiera culturale e creativa, in termini sia di produzione culturale, sia di partecipazione (sensibilizzando il pubblico verso temi di sostenibilità ambientale).

Turismo 4.0 (2,4 mld)

Gli investimenti previsti sono volti al miglioramento delle strutture turistico-ricettive e dei servizi turistici, riqualificando e migliorando gli standard di offerta, con il duplice obiettivo di innalzare la capacità competitiva delle imprese e di promuovere un’offerta turistica basata su sostenibilità ambientale, innovazione e digitalizzazione dei servizi. L’azione include interventi di riqualificazione e ammodernamento delle imprese che operano nel comparto turistico per potenziare il loro livello di digitalizzazione, promuovere modelli innovativi di organizzazione del lavoro, anche attraverso lo sviluppo dei network e altre forme di aggregazione e sviluppare le competenze, digitali e non, degli operatori del settore attraverso l’accesso ad una formazione qualificata. La Città di Roma beneficerà di una linea d’intervento dedicata al rilancio della sua attrattività in occasione dei prossimi grandi eventi turistici che la vedranno protagonista come la Ryder Cup del 2022 e il Giubileo del 2025. L’impulso pubblico nell’ambito turistico innescherà un effetto leva moltiplicando investimenti e risorse attraverso opportune iniziative di Fondi di Investimento.

Investimento 3.3 – HUB del turismo digitale

L’obiettivo del progetto è creare un Hub del turismo digitale, accessibile attraverso una piattaforma web dedicata, che consenta il collegamento dell’intero ecosistema turistico al fine di valorizzare, integrare, favorire la propria offerta. L’investimento si compone di tre linee di intervento:

  • Messa a scala del portale Italia.it migliorandone l’interfaccia utente, integrandolo con fonti dati aggiuntive (ad es., social network) e ampliandone contenuti editoriali (ad es., sezione dedicata ai turisti asiatici) e servizi offerti;
  • Sviluppo di un data lake e adozione di modelli di intelligenza artificiale per analizzare (in forma anonima) i dati sul comportamento online degli utenti e i flussi turistici in aree di maggiore e minore interesse, al fine di una migliore segmentazione della domanda;
  • “Kit di supporto per servizi digitali di base” (sito web con sistema elettronico di prenotazione e pagamenti, supporto all’adozione e formazione) a beneficio degli operatori turistici di piccole e medie dimensioni nelle zone più arretrate del Paese.

Investimento 4.2 – Fondi integrati per la competitività delle imprese turistiche

La crisi pandemica del Covid-19 ha reso ancora più urgente la necessità di affrontare una serie di “nodi irrisolti” del sistema turistico italiano, dalla frammentazione delle imprese turistiche, alla progressiva perdita di competitività in termini di qualità degli standard di offerta, età delle infrastrutture ricettive, capacità di innovare e cura dell’ambiente. Di conseguenza, l’investimento è destinato ad una pluralità di interventi, tra cui:

  • Riconoscimento di un credito d’imposta su investimenti volti migliorare le infrastrutture di ricettività quali la rimozione delle barriere architettoniche, il miglioramento dell’efficienza energetica e l’adozione di adeguate misure anti- sismiche;
  • Fondo tematico BEI per il turismo (nell’ambito del Fondo di fondi BEI) che finanzi attraverso prestiti a tasso agevolato e investimenti diretti (quasi-equity) progetti degli operatori turistici volti ad aumentare il loro livello di sostenibilità climatica e di digitalizzazione (ad es., tramite interventi in ambito di efficienza energetica o l’adozione di moderni sistemi informatici);
  • Creazione di una sezione speciale turismo all’interno del Fondo di garanzia centrale con uno stanziamento di risorse dedicato a sostenere operazioni di consolidamento tra le PMI e la creazione di nuove imprese da parte dei giovani under 35. Almeno il 35% delle risorse verrà assegnato al Sud Italia per rafforzare l’offerta turistica del Meridione e migliorare l’occupabilità dei giovani non impegnati nello studio o nel lavoro. Partecipazione del Ministero del Turismo al capitale del Fondo Nazionale del Turismo, un fondo di fondi real estate con l’obiettivo di acquistare, rinnovare e riqualificare strutture alberghiere italiane (1.500 camere d’albergo), tutelando proprietà immobiliari strategiche e di prestigio e sostenendo ripresa e crescita delle catene alberghiere operanti in Italia, soprattutto nelle regioni meridionali

Investimento 4.3 – Caput Mundi-Next Generation EU per grandi eventi turistici

Il progetto intende valorizzare il turismo e il patrimonio culturale di Roma al fine di riattivare percorsi turistici virtuosi a partire da quei luoghi/monumenti “minori”, non sempre coinvolti nei grandi flussi turistici, che caratterizzavano la Città Eterna prima della crisi legata al COVID-19. La Ryder Cup del 2022 e il grande evento del Giubileo del 2025 rappresentano un’occasione di rilancio della Città di Roma e necessitano di un investimento ad-hoc nella Capitale per potenziarne l’attrattività. Sono pertanto previsti sei investimenti volti a creare nuovi percorsi turistici, rilanciare i piccoli complessi e restaurare i siti culturali della Città e delle sue periferie. In particolare, le risorse stanziate saranno destinate a:

  • Patrimonio culturale di Roma per Next Generation EU: rigenerazione e restauro del patrimonio cultuale e urbano e dei complessi ad alto valore storico e architettonico;
  • Dalla Roma pagana alla Roma cristiana: interventi di messa in sicurezza, anti- sismica e restauro di luoghi pubblici ed edifici di interesse storico lungo i cammini giubilari della Città;
  • #Lacittàcondivisa: riqualificazione delle aree periferiche della Città e dei siti tematici (aree archeologiche, palazzi) situati nelle ampie zone periferiche al di fuori di Roma;
  • #Mitingodiverde: rinnovo e restauro di parchi, giardini storici, fontane e ville;
  • #Roma4.0: digitalizzazione dei servizi culturali;
  • #Amanotesa: incremento dell’offerta culturale nelle periferie per promuovere l’inclusione sociale (ad es., rimozione delle barriere architettoniche, sensoriali, culturali e cognitive d’accesso ai luoghi di cultura, supporto a famiglie e soggetti fragili). Le azioni di restauro e valorizzazione del patrimonio archeologico di Roma saranno complementate da una serie di interventi volti a garantire la migliore esperienza possibile per il turista. Tali iniziative prevedono l’attivazione di attività di formazione del personale turistico, la creazione di un sistema di bigliettazione unico con la possibilità di combinare percorsi di visita che alternano i siti principali dell’area centrale e i nuovi complessi periferici ripristinati, nonché lo sviluppo di una app dedicata per i turisti che contenga informazioni turistiche, culturali e logistiche.

PROGRAMMAZIONE COMPLEMENTARE (2,06 MLD)

Sono inoltre previsti in una programmazione complementare al Piano – sempre di competenza del Collegio Romano – il potenziamento di un polo produttivo strategico per l’industria cinematografica (Cinecittà) a cui vengono assegnati 300 mln e un Piano di investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale, edifici ed aree naturali a cui è destinato 1,76 mld.

(Fonte: AgCult.it)