Home News Cultura AgCult | Coronavirus, Gabriel: Cultura ci dà speranza, misure italiane un modello per altri paesi Ue

AgCult | Coronavirus, Gabriel: Cultura ci dà speranza, misure italiane un modello per altri paesi Ue

Elogio al nostro paese e a Franceschini per “le tempestive azioni intraprese dall’inizio della crisi”. I ministri della cultura Ue “hanno mostrato determinazione per rilanciare e rafforzare la cultura e il settore creativo”

Il Coronavirus “non ha risparmiato il settore creativo” causando “un’emergenza culturale in Italia, in Europa e nel mondo” ma “una speranza c’è” e arriva dalla cultura stessa: un settore che “più di ogni altro ci insegna a essere resilienti”. A parlare, in una dichiarazione ad AgCult, è Mariya Gabriel, Commissaria europea per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e la gioventù. E’ arrivato il momento di “dare una speranza ai settori culturali e creativi” e attuare “uno sforzo concertato e globale”, prosegue Gabriel ricordando la prima videoconferenza dei ministri della Cultura europei, svoltasi la scorsa settimana proprio con l’obiettivo di esaminare le conseguenze della pandemia sul settore e discutere le possibili misure per mitigare gli effetti negativi della crisi.

L’ELOGIO A FRANCESCHINI E ALL’ITALIA

Misure che l’Italia, con il Governo e con il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, ha saputo adottare con tempestività e che “sono servite da modello per altri paesi europei”. Un esempio, lo definisce la Gabriel, da elogiare perché – spiega la commissaria Ue – solo “proteggendo la nostra cultura oggi, ci assicuriamo che domani, una volta sollevate le restrizioni, l’ardente desiderio di cultura possa essere soddisfatto. Questo è ancora più vero per un paese come l’Italia. Un paese con una ricchezza culturale unica. Un paese che ha dato così tanto, con la sua cultura e le sue arti, all’Europa e al mondo”.

La Gabriel ricorda poi l’ultimo contributo in ordine di tempo del nostro Paese alla cultura europea: “E’ il caso della domenica di Pasqua, dove oltre tre milioni di persone in tutto il mondo hanno visto dal vivo il concerto di Music for Hope di Andrea Bocelli dal vuoto Duomo di Milano. La potente interpretazione di Andrea Bocelli ha lasciato la maggior parte di noi in lacrime. Lacrime d’amore, lacrime di tristezza, ma anche lacrime di speranza”.

LA CULTURA IN EUROPA

Tuttavia, le istituzioni culturali, tra cui musei, teatri e cinema, hanno chiuso, perdendo entrate ogni giorno, lasciando andare il loro personale, minacciando il sostentamento delle comunità locali e dei professionisti della cultura, spiega ancora la commissaria Ue alla cultura. “Gli artisti – prosegue parlando con AgCult – non possono esercitare le loro attività, lottando per ottenere un reddito. Gli impatti economici e sociali sono quindi gravi”.

Una constatazione confermata anche da un sondaggio (ancora provvisorio) realizzato da NEMO – la rete delle organizzazioni dei musei europei – proprio sui gravi impatti della crisi causata dal Coronavirus sui musei di tutta Europa. Dalla rilevazione emerge che il 30% dei luoghi di cultura che hanno risposto al sondaggio sta perdendo fino a 1.000 euro a settimana, il 25% dei musei perde fino a 5.000 euro a settimana, il 13% fino a 30.000 euro a settimana e il 5% perde oltre 50.000 a settimana. I grandi musei, come il Rijksmuseum di Amsterdam, il Kunsthistorisches Museum di Vienna o il Museo Stedelijk di Amsterdam perdono tra i 100.000 e i 600.000 euro a settimana.

LA SPERANZA C’E’

La situazione, quindi, è drammaticamente seria. “Tuttavia, c’è speranza – assicura Mariya Gabriel -. L’ora più buia è poco prima dell’alba. La cultura, più di ogni altro settore, ci insegna a essere resilienti, ad avere speranza e a stare insieme. Le persone in tutto il mondo si rivolgono alla cultura, come fonte di conforto e connessione in questi tempi difficili. Ora tocca a noi riunirci e portare speranza ai settori culturali e creativi attraverso uno sforzo concertato e globale”.
 
Uno sforzo che ha preso il via “la scorsa settimana con una prima videoconferenza dei Ministri della cultura europei. Mentre tutti hanno riconosciuto la drammatica situazione del settore nei rispettivi paesi, tutti – senza eccezioni – hanno mostrato grande determinazione per quanto riguarda le misure assertive da adottare non solo per mitigare l’impatto, ma anche, guardando al futuro, per rilanciare e rafforzare la cultura e il settore creativo”.

Si tratta della stessa determinazione anticipata da tre ministri della cultura europei – Dario Franceschini (Italia), Michelle Müntefering (Germania) e José Manuel Rodríguez Uribes (Spagna) – che, dalle pagine del Corriere della Sera, hanno lanciato a inizio aprile l’idea di un forum di discussione virtuale, previsto per la seconda metà dell’anno, a cui invitare operatori culturali e creativi dei Paesi europei. “La forza della nostra politica internazionale della cultura e dell’educazione può dare, proprio adesso, un contributo sostanziale aiutando a essere più compatti nel momento del bisogno”, scrivevano i tre ministri.

Ed è quindi per tutto questo che la commissaria europea alla Cultura non appare oggi pessimista e, anzi, scommette: “L’Italia, l’Europa e il mondo usciranno dalla crisi più forti e più uniti, e questo grazie alla cultura”.

(Fonte: AgCult.it)