Home News Cultura “Se è CULTURA deve esserci il TURISMO”. Intervista a Massimo Gottifredi, nuovo responsabile settore Turismo di Legacoop

“Se è CULTURA deve esserci il TURISMO”. Intervista a Massimo Gottifredi, nuovo responsabile settore Turismo di Legacoop

massimo_gottifrediMassimo Gottifredi è entrato a far parte della squadra nazionale che intende mettere in sinergia la proposta artistica e culturale del nostro Paese (“il petrolio d’Italia”) con la capacità di attirare flussi di viaggiatori che portano reddito e ricchezza.

Un romagnolo ai vertici di Legacoop Turismo. Massimo Gottifredi, 54 anni, funzionario di Legacoop Romagna e già direttore di Legacoop Rimini, è stato proposto dal presidente nazionale Mauro Lusetti per guidare il settore in sostituzione di Maurizio Davolio, che rimane presidente di Aitr, l’Associazione Italiana del Turismo Responsabile. Il momento è quello di una delicata transizione verso un coordinamento più ampio con le aree media e cultura. In dote il dirigente riminese porta un’esperienza consolidata nel marketing territoriale e nella promozione turistica che l’ha proiettato al vertice di istituzioni pubbliche e private.

«Insieme a Roberto Calari vogliamo mettere in sinergia la parte culturale, di cui è così ricco il nostro Paese, con quella turistica», dice Gottifredi. Non  un compito semplice.

«In altri Paesi sono più bravi. Hanno magari un solo bene culturale da valorizzare, ma attorno ad esso sanno costruire una parte turistica di livello: l’accoglienza in albergo, la facilità del viaggio, i pacchetti di cose da fare, il cibo e il relax». Insomma, se è vero che la cultura è il petrolio d’Italia, come recita la vulgata ora anche politica, occorre sapere come estrarre questo carburante e farlo fruttare.

In Emilia-Romagna, patria italiana del turismo di massa, lo si è fatto per quasi 20 anni, con un’impostazione che sta per essere rivoluzionata. La legge 7 del 1998 (firmata da Vasco Errani un anno prima di diventare governatore) sta per andare in pensione. Per i sostenitori ha fatto collaborare strettamente pubblico e privato suddividendo l’offerta in “prodotti”. Per i critici ha irrigidito l’offerta distribuendo finanziamenti a pioggia per proposte prive di personalità e ripetute all’infinito, mentre oggi il turista cerca esperienze “uniche”. Ovvio che uno dei primi ambiti da presidiare per Gottifredi sia il percorso che porterà alla riforma.

«L’assessore regionale Corsini vuole portarla a casa entro il 2016. Quell’organizzazione turistica che è stata vincente, oggi comincia a mostrare i segni del tempo», dice. L’impostazione che ora sembra prevalente è quella di una suddivisione territoriale in quattro bacini: Romagna, Bologna e le due “Emilie”. «All’interno di ogni zona l’offerta dovrebbe essere ancora organizzata per prodotti omogenei, ma con una caratterizzazione territoriale molto più forte». È la volta che vedremo finalmente integrate riviera ed entroterra? «Già chiamarlo entroterra è riduttivo, significa definire un’area che ha alte potenzialità solo in relazione a qualcos’altro.

Possiamo dircelo: la speranza di richiamare i turisti delle spiagge verso l’interno ha prodotto poco più che qualche passaggio “mordi e fuggi”. In realtà io credo che le nostre vallate siano un’attrazione turistica a sé, in grado  di calamitare l’attenzione di un pubblico diverso, a cui non interessa nulla della vacanza sotto l’ombrellone e anzi probabilmente la detesta. Se non ci crediamo il rischio è che la promozione si concentri sull’area più forte, lasciando tutto il resto come accessorio. Mentre altre aree d’Italia già vocate stanno investendo molto in quella direzione».

È vero. L’enogastronomia, il benessere, l’identità, la possibilità di soggiornare in territori che esprimono un’alta qualità della vita sono tutti elementi su cui stanno puntando altre regioni, come la Toscana, che si è presentata all’Expo di Milano sotto questa veste. Ma non dimentichiamo gli spot delle Marche con Dustin Hoffman e gli ospiti milionari come Roberto Benigni al “Festival della Felicità” di Pesaro di qualche anno fa.

«La cooperazione in questo ambito può dire molto: abbiamo già la straordinaria esperienza del turismo responsabile come punto di partenza che ci vede molto forti. Da lì possiamo partire per creare vera innovazione».

Emilio Gelosi, direttore La Romagna Cooperativa

Il nuovo assetto
Il cambio della guardia ai vertici di Legacoop Turismo fa parte del progetto di riorganizzazione nazionale per creare un’unica struttura che si occuperà di cultura, turismo e media, potendo contare su referenti per i singoli comparti. Il Coordinamento nazionale di Legacoop per questi settori si è costituito a metà luglio ed è presieduto da Roberto Calari.

Tra i principali obiettivi del Coordinamento quello di contribuire ad una progettazione integrata che sappia fare dei tanti possibili nessi tra cultura e valorizzazione dei beni culturali e turismo un nuovo terreno di sviluppo strategico dei territori.

Il Coordinamento unisce settori e comparti della cultura nei quali la realtà cooperativa è molto attiva a settori e comparti del turismo che uniscono presenze importanti nei comparti più maturi come la balneazione e le agenzie di viaggio o il ricettivo, con esperienze all’avanguardia di turismo sociale, di turismo scolastico, di turismo responsabile.

Il Coordinamento sarà aperto anche alle altre realtà settoriali di Legacoop che siano comunque impegnate o interessate a confrontare i propri progetti in ambito culturale e turistico alla ricerca di nuove opportunità.

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