Home Agenda BUON COMPLEANNO, ZA! Al Miela un omaggio a 120 anni dalla nascita di Cesare Zavattini

BUON COMPLEANNO, ZA! Al Miela un omaggio a 120 anni dalla nascita di Cesare Zavattini

Servizio fotografico: Milano, 1975 / Paolo Monti. Disponibile nella biblioteca digitale BEIC e collocato presso il Civico Archivio Fotografico di Milano

Martedì 20 e mercoledì 21 settembre 2022, al Teatro Miela di Trieste, un ‘piccolo ma sentitissimo’ regalo di compleanno nel 120° anniversario dalla nascita di Cesare Zavattini per celebrare il suo strabordante e poliedrico talento di giornalista, scrittore, pittore, soggettista, sceneggiatore e animatore e provocatore culturale.

Martedì, dalle ore 19.00, saranno proiettati, nelle edizioni restaurate dalla Cineteca di Bologna, due dei suoi film più celebrati e memorabili realizzati con Vittorio De Sica.  Ovvero “Ladri di biciclette” e “Sciuscià”. Quest’ultimo (l’indimenticabile inno ai sogni dell’infanzia nella devastazione creata dalla guerra degli adulti), in una vera e propria anteprima per Trieste dopo la presentazione all’ultimo Festival di Cannes e al “Cinema Ritrovato” di Bologna.

ore 19.00
SCIUSCIÀ
di Vittorio de Sica
soggetto e sceneggiatura: Sergio Amidei, Adolfo Franci, Cesare Giulio Viola, Cesare Zavattini
interpreti: Franco Interlenghi (Pasquale), Rinaldo Smordoni (Giuseppe), Aniello Mele (Raffaele), Bruno Ortensi (Arcangeli), Anna Pedoni (Nannarella)
Italia, 1946, 93′

Il primo capolavoro di De Sica divenuto successo oltre confine, premiato con un Oscar. Lo sguardo è per “gli sciuscià” i ragazzini lustrascarpe (dall’americano “shoe-shine” che significa, lustrare le scarpe), un tema carissimo al regista.

“Il soggetto è stato un fatto esclusivamente mio, assolutamente, senza ingerenze di anima viva. Feci uno dei miei exploit, cioè nel giro di quarantott’ore consegnai il soggetto. Potevo anche in ventiquattro.”
Cesare Zavattini

ore 20.30
LADRI DI BICICLETTE
di Vittorio de Sica
soggetto: Cesare Zavattini dal romanzo omonimo di Luigi Bartolini.
sceneggiatura: Oreste Bianconi, Cesare Zavattini, Suso Cecchi D’Amico, Adolfo Franci, Gherardo Gherardi, Vittorio De Sica, Gerardo Guerrieri
interpreti: Lamberto Maggiorani (Antonio Ricci), Enzo Stajola (Bruno Ricci), Lianella Carell (Maria Ricci)
Italia, 1948, 88’

“Un giorno Zavattini mi dice: ‘È uscito un libro di Giovanni Bartolini. Leggilo, c’è da prendere il titolo e lo spunto’. Era Ladri di biciclette”
Vittorio De Sica

Il film è uno dei capisaldi del Neorealismo Italiano, il movimento culturale nato in Italia durante la Seconda guerra mondiale. La maggior parte degli attori del film erano tutti dilettanti: Vittorio De Sica aveva deciso di non utilizzare i professionisti.
Nel 1950 il film ha vinto Oscar Onorario come il film più rilevante in lingua straniera uscito negli Stati Uniti nel 1949. La rivista “Sight & Sound” nel 1952 lo ha ritenuto il più grande film di tutti i tempi. In seguito è stato inserito nella lista dei 100 film italiani da salvare ed è tutt’oggi alla quarta posizione della classifica “I 100 migliori film del cinema mondiale”, secondo la rivista Empire.

Un’occasione per rivedere e apprezzare al meglio due capolavori del neorealismo italiano (premiati ai tempi con l’Oscar) e che testimoniano la visione assolutamente rivoluzionaria che Zavattini aveva del cinema e delle sue possibilità nel portare alla luce le contraddizioni della società e nel ‘pedinare’ la vita rifuggendo dalle “tante leggende compresa quella dell’arte”. Una visione che non lo avrebbe mai abbandonato che sarebbe proseguita per tutta la sua vita (ricordiamo solo gli esperimenti de i Cinegiornali Liberi o il Cinegiornale della Pace) fino al suo ultimo film “La veritaaaaà”, in cui uno Zavattini ottantenne interpreta un pazzo che fugge dal manicomio scandalizzando e arringando le folle nella sua ansia di giustizia sociale, che può nascere, appunto, solo dalla tanto agognata ‘verità’.

Delle radici della sua visione poetica e dello Zavattini meno conosciuto si occuperà il reading teatrale Parliamo tanto di Za, che andrà in scena mercoledì 21 settembre alle ore 21. Gli approcci al mondo letterario, e non solo, di Zavattini, l’esordio dirompente come scrittore e umorista, il lavoro giornalistico, i primi contatti con l’appassionato e “ingrato” lavoro nel cinema e altro ancora in una nuova produzione di Bonawentura/Teatro Miela che racconta il grande Za con le sue stesse parole e che al contempo farà viaggiare il pubblico nell’eccentrico universo zavattininano dei suoi primi straordinari tre libri: “Parliamo tanto di me”, “I poveri sono matti”, “Io sono il diavolo”. Sul palco ci saranno Laura Bussani e Maria Grazia Plos; Riccardo Morpurgo al pianoforte, il tutto a cura di Stefano Dongetti.

I biglietti sono acquistabili in prevendita presso la bigietteria del teatro (tel. 040 3477672) tutti i giorni dalle 17.00 alle 19.00 oppure on line su  www.vivaticket.com

Teatro Miela
www.miela.it
tel +39 040 365119