Home News Cultura AgCult | Politiche di coesione 2021-27, cultura tema centrale e trasversale

AgCult | Politiche di coesione 2021-27, cultura tema centrale e trasversale

Cultura e patrimonio culturale costituiscono un grande asset nazionale che unifica le potenzialità di tutti i territori

Il Dipartimento per le Politiche di Coesione della Presidenza del Consiglio ha presentato, in un’affollata riunione tenutasi presso l’Aula Magna del CNR, lo stato dell’arte del processo di negoziato con la Commissione Europea per definire la proposta dei Regolamenti a cui dovrà ispirarsi la politica di coesione 2021-2027.

La proposta prevede un esteso campo di intervento racchiuso in cinque macro obiettivi che dovranno contribuire a costruire un’Europa più intelligente, verde, connessa, sociale, vicina ai cittadini, distribuiti in 32 obiettivi specifici e sostenuti finanziariamente da 2 Fondi: FESR e FES+.

I TEMI

All’interno di questa cornice di indirizzo, il nostro paese ha individuato quattro temi unificanti trasversali agli obiettivi della politica di coesione che l’Italia deve continuare ad affrontare per rafforzare il proprio processo di crescita sostenibile. I temi, in particolare, riguardano: a) il lavoro di qualità; b) territorio e risorse naturali per le generazioni future; c) omogeneità e qualità dei servizi per i cittadini; d) cultura come veicolo e spazio di coesione; con l’indicazione che tale approccio sia da porre in sinergia con le politiche nazionali e facendo tesoro delle esperienze pregresse.

LA CULTURA VEICOLO DI COESIONE

E’ importante notare che, nonostante la non brillantissima performance del PON Cultura e Sviluppo del presente ciclo di programmazione, la cultura e il patrimonio culturale siano stati riconfermati come rilevante veicolo di coesione nella convinzione che costituiscano un grande asset nazionale che unifica le potenzialità di tutti i territori. L’obiettivo fondamentale di tale orientamento di policy resta sempre quello di contrastare il rischio di perdere il nostro enorme patrimonio culturale, di favorire un accesso al patrimonio diffuso sul territorio incrementando la partecipazione dei cittadini, rafforzare il settore culturale e creativo innescando economie ad esso collegate, specialmente nel Mezzogiorno.

In stretto raccordo con il tema ‘omogeneità e qualità dei servizi per i cittadini’ che anche nel settore culturale non presenta livelli soddisfacenti (basta pensare alle aree interne), per l’efficacia dei processi di crescita culturale sul territorio vengono indicate una serie di ‘condizionalità’: costruire un’offerta più attrattiva, moderna e appetibile per la comunità locale e per i turisti; sperimentare forme partecipative e partenariali nel riuso a finalità culturali dei beni pubblici non utilizzati; utilizzare strumenti di incentivazione più mirati alle esigenze e caratteristiche dei soggetti che operano nei settori culturali e creativi.

FEDERCULTURE

“La novità più importante che ci pare particolarmente significativa – dichiara Claudio Bocci, Direttore di Federculture – è l’aver attribuito, per la prima volta, centralità al tema gestionale dei beni, alla governance di reti e sistemi e all’attuazione di interventi integrati sugli asset del patrimonio culturale. Sono temi su cui ci siamo molto impegnati in questi anni e siamo lieti che questa consapevolezza stia emergendo a livello di policy. Peraltro, sono i temi che abbiamo indicato nel Programma MuSST2 e nel bando ‘Progettazione per la Cultura’ del Mibac; entrambi hanno ora la possibilità di essere rifinanziati grazie alla Delibera Cipe del 28 febbraio 2018 che ha assegnato importanti risorse alla qualità progettuale indirizzata alla gestione integrata delle risorse culturali”.

(fonte: Agcult.it)