«Ho solo ventinove anni ma sono sempre in ritardo, nonostante l’ansia mi abbia sempre fatto arrivare dieci minuti prima. Fosse davvero colpa dell’erba affermerei che è un prezzo che però sono disposto a pagare». Martinelli (il suo nome lo scopriremo alla fine del libro) lavora in un’agenzia di comunicazione che lo paga 600 euro al mese, appena sufficienti per pagarsi la birra, il fumo e la casa del centro dove vive. In Fedeli alla linea, Salvatore Martusciello, napoletano, classe 1990 ci consegna il ritratto scanzonato e amaro sui millennials, quella generazione nata tra il 1981 e il 1996. Dei millennials […]