Home News Cultura Supplemento Capitale Culturale: “La cultura messa a nudo dalla crisi Covid19…” di Giovanna Barni

Supplemento Capitale Culturale: “La cultura messa a nudo dalla crisi Covid19…” di Giovanna Barni

Riportiamo un estratto del contributo di Giovanna Barni, presidente Coopculture, pubblicato nel supplemento “Per una migliore normalità e una rinnovata prossimità” della rivista scientifica Il Capitale Culturale fondata da Massimo Montella e promossa dalla Sezione di Beni Culturali del Dipartimento di Scienze della formazione, dei beni culturali e del turismo dell’Unimc/Università degli Studi di Macerata.

La crisi del settore culturale generata dalla pandemia da Covid-19 porta a galla alcuni gravi limiti di cui da anni soffre il settore – frammentazione degli attori, concentrazione dell’attenzione e degli investimenti sui grandi attrattori e non sui loro contesti, conseguente dipendenza dai grandi numeri e dai grandi player digitali internazionali, ritardo nell’innovazione spesso intesa esclusivamente in termini tecnologici e non anche sociale – e ne evidenzia la difficile sostenibilità per il futuro. Ci troviamo ad un bivio vitale: se saremo in grado di assumere una nuova visione sistemica in linea con quella europea, potremo dare nuovo impulso generativo al settore intero, diversamente non si vedono i presupposti per un rilancio che sia nel contempo economica, sociale e culturale oltre che del settore anche dei territori e delle comunità. Per imboccare la strada giusta sarà necessario abbandonare la visione settoriale e marginale dell’impresa culturale. Servirà mettere in campo riforme strutturali che creino condizioni abilitanti e rimuovano ostacoli derivanti da anni di iperburocratizzazione. Sarà necessario attivare forme di partenariato intelligente in grado di coinvolgere tutti gli attori pubblici e privati in un patto che redistribuisca responsabilità e compiti nella progettazione e realizzazione di strategie integrate territoriali. Bisognerà investire non solo nell’innovazione tecnologica, ma anche nel capitale umano, formando le nuove generazioni a competenze ibride non scollate dalla realtà, affinché passata la fase assistenziale il lavoro culturale possa trovare il riconoscimento e la dignità che merita. Se riusciremo in questo avremo operato una rivoluzione che consentirà alle generazioni future di vivere nella cultura, con la cultura e di cultura.

Articolo completo (pdf)

Ricerca accessibile a tutti all’indirizzo  https://riviste.unimc.it/index.php/cap-cult/issue/view/130/showToc

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Il Capitale Culturale, Per una migliore normalità e una rinnovata prossimità
Patrimonio, attività e servizi culturali per lo sviluppo di attività e territori attraverso la pandemia
a cura di Pietro Petraroia
Supplementi 11 (2020), ISSN 2039-2362 (online); ISBN 978-88-6056-670-6 DOI: 10.13138/2039-2362/2552
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Articolo completo da pag 447 a pag 461