Home Ritratto 1988-2018: trent’anni di storia della cooperazione raccontati dal Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale

1988-2018: trent’anni di storia della cooperazione raccontati dal Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale

In occasione del trentennale dalla costituzione, il Centro italiano di documentazione sulla cooperazione e l’economia sociale ha pubblicato il volume “Chi raccoglie semina”, a cura di Elena Romagnoli, e Vera Zamagni, che ripercorre i momenti più importanti dell’attività del Centro e le scelte strategiche che ne hanno favorito lo sviluppo e la crescita sull’intero territorio nazionale.

Inoltre, per celebrare la ricorrenza, è stato prodotto un video dal titolo “Il futuro alle spalle. Il Centro e la costruzione di un eredità culturale” nel quale, attraverso le immagini, si illustrano le raccolte documentarie e gli strumenti informativi prodotti in questo trentennio consultabili online dal sito del Centro www.cooperazione.net, anch’esso per l’occasione rinnovato nella grafica e arricchito di nuovi contenuti.

Intervista a Elena Romagnoli, Direttore del Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale in occasione del 30° anniversario della sua costituzione (24 maggio 1988).

Perché è nato il Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale?

Il Centro Italiano di Documentazione sulla Cooperazione e l’Economia Sociale nasce nel 1988, per volontà di Legacoop Bologna e di un primo nucleo di cooperative, con il compito di affermare e diffondere i valori e i principi della cooperazione, attraverso la conservazione delle fonti documentarie prodotte in oltre un secolo di storia, azioni imprescindibili alla trasmissione alle nuove generazioni del patrimonio storico e valoriale della cooperazione.  

Nel corso di questi trent’anni il Centro ha esteso la sua attività divenendo un punto di riferimento nazionale, contando oggi sul sostegno economico di oltre 50 enti e cooperative.  Il Centro cura la raccolta e la catalogazione sistematica del materiale documentario relativo alla cooperazione e all’economia sociale e lo tutela affinché queste fonti cooperative non vadano disperse e siano rese disponibili alla lettura ed allo studio.

La Biblioteca, arricchita anche dalla preziosa acquisizione del materiale bibliografico proveniente dalla Biblioteca Legacoop Nazionale, conta all’oggi oltre 28.000 volumi, riviste, materiale audiovisivo e multimediale, manifesti e opuscoli relativi alle attività svolte dalle cooperative.

Il Catalogo del materiale librario posseduto, la Bibliografia Italiana sulla cooperazione, congiuntamente a numerosi documenti multimediali, sono consultabili online sul sito.

Il patrimonio documentario del Centro è inoltre costituito da oltre 600 archivi storici di cooperative, archivi fotografici,  bandiere, medaglie e cimeli. 

Come si inquadra l’attività del Centro nelle politiche istituzionali  di Legacoop?

Fin dal 1991, nei congressi Legacoop vennero modificati gli statuti nella parte che definiva i compiti delle organizzazioni e fu introdotto un comma ad hoc , “istituire e gestire l’archivio storico della cooperazione e della mutualità”, dedicato alla tutela e conservazione del materiale documentario storico delle cooperative. Questa modifica era indispensabile e necessaria per intervenire istituzionalmente sull’acquisizione dei documenti, per la loro conservazione e nel contempo, dotare il Centro delle risorse economiche necessarie al proprio funzionamento.

Questo assetto ha così permesso negli anni la conservazione della “memoria storica cooperativa” che, attraverso i contributi delle cooperative attive, si è arricchita anche degli imponenti archivi storici ereditati dal passato afferenti a cooperative che avevano cessato la loro attività (fallimenti, liquidazioni coatte, scioglimenti, processi di fusione). Questo compito è stato, ed è tuttora indispensabile, per potere trasferire e garantire in eredità alle generazioni successive di cooperatori, la documentazione e  gli archivi anche delle cooperative non più attive.

Questi materiali sono fonti storiche preziose la cui tutela e conservazione è un compito che è, e deve continuare ad essere riconosciuto e garantito, dalla struttura associativa al pari delle altre attività istituzionali, per favorire il senso di appartenenza dei cooperatori ad una storia collettiva frutto di conoscenza e coscienza storica.

Come si è consolidato nel tempo  il ruolo del Centro come strumento di sistema nazionale?

Il Centro, divenendo di fatto il luogo deputato alla tutela e conservazione della memoria storica del movimento cooperativo venne individuato come il soggetto idoneo all’acquisizione della “Biblioteca nazionale sulla cooperazione” conservata presso l’Inforcoop di Roma. Infatti nel 1994, Mauro Olivi, presidente del Centro insieme a Pierluigi Stefanini, presidente della Legacoop di Bologna, e Giancarlo Pasquini, presidente della Legacoop Nazionale, concordarono la cessione al Centro dell’intera biblioteca.

Questo iter ebbe una sua conclusione ufficiale il 10 maggio del 2002, quando venne siglato tra Ivano Barberini, allora presidente di Legacoop Nazionale, ed Enea Mazzoli, presidente del Centro, un protocollo di intesa, nel quale fu sancito il ruolo nazionale del Centro, designandolo come unico luogo ufficiale deputato alla raccolta, conservazione, tutela, ordinamento e fruizione delle fonti bibliografiche, iconografiche ed archivistiche relative alla cooperazione italiana, come ausilio alle politiche di formazione e promozione cooperativa e come necessario e indispensabile supporto alla didattica e alla ricerca.

Su quali linee strategiche si svolge l’attività del Centro di Documentazione?

Conoscere i fatti, interpretarli, rielaborarli, avere la capacità di evolvere le proprie teorie e dottrine, queste azioni non possono eludere la conoscenza della propria memoria storica. Partendo da questa consapevolezza l’attività del Centro si è concentrata in questi anni nell’ opera di “ricostruzione” della  memoria cooperativa, attraverso il recupero delle fonti documentarie del settore.

Legacoop è l’unica associazione di rappresentanza di imprese italiana che ha investito in modo sistematico sulle politiche di tutela, conservazione e ordinamento delle fonti archivistiche delle imprese associate. Legacoop si è infatti dotata di uno strumento istituzionale e ufficiale dedicato al presidio di questi temi, con lo scopo di salvaguardare dalla dispersione la memoria storica del movimento cooperativo italiano collocando così il Centro, nel panorama archivistico nazionale, come l’unico ente che opera, in modo permanente al censimento, la raccolta e la conservazione degli archivi di impresa delle cooperative, agendo in questa attività in relazione diretta con gli enti cooperativi produttori di documentazione.

Il mantenimento del patrimonio di memoria conservato presso il Centro, e quindi il sostegno economico al Centro stesso, è un dovere istituzionale delle organizzazioni cooperative, pari a quello di mantenere integro ed anzi aumentare, il patrimonio economico ereditato grazie al sacrificio di intere generazioni di cooperatori.

Qual è il ruolo del Centro di Documentazione nella promozione della cultura cooperativa?

La promozione e la diffusione della cultura cooperativa hanno costantemente indirizzato le attività del Centro ed è in questa ottica che nel 2000 abbiamo dato vita alla collana “Storia e studi cooperativi” promossa dal Centro e pubblicata in collaborazione con l’editore Il Mulino. All’oggi, la collana ospita oltre 44 pubblicazioni ed altre sono in corso di pubblicazione. L’iniziativa editoriale è stata ulteriormente arricchita nel 2007 con l’inaugurazione della collana “Esperienze ed Immagini Cooperative”, edita da Clueb, una raccolta di pubblicazioni a carattere divulgativo e a prevalente contenuto iconografico.  Il Centro, con la sua attività di tutela e conservazione favorisce il processo di trasmissione della memoria documentaria cooperativa, condizione indispensabile all’attività di ricerca sul sistema cooperativo italiano nei diversi ambiti disciplinari (storico, economico, sociologico, statistico, ecc.) nonchè di promozione ed educazione cooperativa.

Nella nostra attività  inoltre poniamo una particolare attenzione alla formazione delle giovani generazioni. Già dal 1996, abbiamo collaborato fornendo supporto alla didattica, all’azione congiunta di Università degli studi di Bologna, delle Centrali cooperative e dei Fondi mutualistici, che ha dato vita all’attuale MUEC – Master di I livello in Economia della cooperazione. Inoltre da un decennio  promuoviamo con Legacoop Bologna e Confcooperative Bologna il progetto Copyright, oggi Vitamina C,  rivolto alle scuole medie inferiori e superiori per favorire la pratica della cooperazione tra gli studenti e per coadiuvarli nel  progettare un’impresa cooperativa. Il concorso coinvolge ogni anno alcune centinaia di studenti.

Avete materiali riguardanti la cooperazione culturale in Italia?

Nelle raccolte conservate presso il Centro vi è una buona presenza di materiale relativo alla  cooperazione culturale in Italia. Nella sezione Biblioteca si può reperire materiale bibliografico e manifesti, riguardanti l’attività sia associativa che l’attività realizzata dalle cooperative del settore.  Sono conservati, fra gli altri, archivi storici sia nazionali che regionali delle associazioni di rappresentanza. E’ infine presente molta documentazione fruibile attraverso la consultazione online, della banca dati realizzata dal Centro, della rivista “La Cooperazione Italiana”.

Come pensare al futuro?

Oltre alle attività statutarie relative alla tutela, conservazione e catalogazione delle fonti cooperative, prosegue l’impegno per rendere il Centro, a tutti gli effetti, l’istituzione nazionale della cultura cooperativa.

E’ necessario,  più che mai  in questa fase storica, considerare questa Istituzione non solo come luogo di custodia delle radici e delle identità, ma assegnargli le risorse per potere svolgere un ruolo attivo e dinamico nel valorizzare il patrimonio documentario conservato nonchè  promuovere iniziative culturali, attività didattiche, educative, formative,  nel nome dell’ istituzione cooperativa e del suo modo diverso di fare impresa, anche in previsione del processo di unificazione in corso fra le  Centrali di rappresentanza cooperativa, progetto a tutt’oggi rappresentato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane. 

Occorre sempre più fare leva sul concetto di responsabilità intergenerazionale del sistema cooperativo, vale a dire sul processo di accumulazione e valorizzazione del patrimonio immateriale, attraverso la conservazione delle carte e delle fonti storiche cooperative,  costituito da quei valori, da quelle radici di cui i cooperatori sono  portatori, troppo spesso inconsapevoli.

L’incremento del patrimonio conservato, delle risorse informative disponibili, e la consolidata esperienza editoriale maturata nel corso di un trentennio, ci permettono l’avvio di azioni di comunicazione e divulgazione verso l’utenza sia interna che esterna al mondo cooperativo, promuovendo altresì la conoscenza del patrimonio documentale non solo da parte degli utenti professionali, ma anche del mondo della scuola e della società.

In sostanza rendere più visibile e diffondere con orgoglio l’investimento fatto dalla cooperazione italiana e dalle cooperative associate, dargli valore, per rendere più concrete le affermazioni di diversità e di intergenerazionalità della cooperazione anche sul piano culturale.

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FOTOCOOP – Archivio fotografico di Legacoop Nazionale
La banca dati Fotocoop, che contiene oltre 44.000 digitalizzazioni, propone al visitatore la visualizzazione delle stampe fotografiche dell’archivio iconografico dell’Editrice Cooperativa utilizzate per la redazione delle riviste “La Cooperazione Italiana” e “La posta illustrata”. Le immagini fotografiche sono databili dalla fine degli anni quaranta del ‘900 alla fine degli anni settanta. Gli scatti, realizzati anche da pregevoli agenzie fotografiche internazionali, riguardano scene di lavoro, momenti istituzionali di società cooperative o di organizzazioni di rappresentanza cooperativa sia italiane che straniere, immagini di dirigenti cooperativi e di manifestazioni politiche e sindacali. La raccolta, attraverso lo scorrere delle immagini, testimonia dei profondi cambiamenti storici, economici e di costume che si sono verificati in Italia dal secondo dopoguerra agli anni ’80 del Novecento.

Guarda il video IL FUTURO ALLE SPALLE

Link VOLUME: CHI RACCOGLIE SEMINA