Appello di CULTURE ACTION EUROPE per le elezioni europee 2019
Le elezioni europee del 26 maggio 2019 si svolgeranno in un momento cruciale per l’Unione Europea. Dopo una dura recessione e il consolidamento fiscale, l’aumento delle disparità sociali ed economiche ha portato ad un crescente distacco dalla politica e ad atteggiamenti euroscettici. In questo contesto, la cultura non deve essere utilizzata per polarizzare il confronto, ma dovrebbe essere vista come una fonte di unità e una forza per la cooperazione e la comprensione reciproca.
Ora è il momento di andare avanti e affermare che la diversità europea ci rende più forti. Culture Action Europe fa appello a tutte le forze politiche per affrontare le questioni culturali in modo costruttivo e rispettoso all’interno delle elezioni europee, perché senza il riconoscimento esplicito della sua dimensione culturale, il futuro dell’Unione Europea come impresa comune è difficile da immaginare.
Culture Action Europe vede le elezioni europee del 2019 come una rivendicazione dei valori fondamentali dell’Europa e della democrazia in tempi in cui entrambi sono minacciati. Osserviamo crescenti pressioni sulla libertà di espressione artistica e culturale accanto a nuove sfide globali, tra cui la transizione digitale e il cambiamento climatico. Tutto ciò richiede politiche culturali ambiziose e mirate a livello europeo come parte fondamentale di un’Europa forte, che il settore culturale sosterrà e difenderà.
Ora è il momento critico per i partiti politici europei per confrontarsi con coloro che mettono in discussione i suoi principi fondamentali. In questo sforzo condiviso, Culture Action Europe sfida le voci euroscettiche e si allinea alle iniziative politiche che riconoscono il contributo della cultura all’Europa come forza necessaria per l’unità, l’uguaglianza e la cooperazione inclusiva.
Pertanto, Culture Action Europe fa appello a tutti i partecipanti alle elezioni europee, chiedendo loro di:
- Riconoscere il ruolo fondamentale della cultura per il progresso dell’Unione Europea nei loro programmi, compresa una chiara definizione dei loro orientamenti strategici per la politica culturale dell’UE;
- Impegnarsi a difendere i valori europei, in particolare la libertà di espressione artistica e culturale e i diritti culturali, difendere il dialogo contro l’odio e sostenere con orgoglio la diversità culturale come componente fondamentale delle società europee;
- Proporre candidati che abbiano consapevolezza del ruolo della cultura. I candidati devono essere in grado di valutare le azioni politiche da una prospettiva sfaccettata, comprese considerazioni sociali, economiche e culturali;
- Dedicare almeno l’1% del bilancio dell’UE alla cultura e raddoppiare l’allocazione finanziaria per la cultura nel programma Europa Creativa per garantirne un impatto significativo e una più vasta accessibilità.
- Riconoscere la creazione e le pratiche culturali come elementi fondanti del valore culturale, che ha conseguenze significative in termini di impatto sociale ed economico e di conseguenza necessita di investimenti pubblici iniziali;
- Riconoscere la ricerca e la sperimentazione artistica come elementi chiave per generare nuove conoscenze e pensiero critico, sviluppando nuovi approcci verso le emergenti sfide tecnologiche, ambientali e sociali e nella produzione della cultura contemporanea, comprese le culture digitali;
- Consentire un coordinamento a più livelli tra il settore culturale e gli attori pertinenti in altri settori, le istituzioni europee, gli Stati membri, nonché le autorità locali e regionali e le organizzazioni internazionali;
- Incoraggiare lo sviluppo di sistemi di welfare e pratiche di lavoro eque, favorevoli ai lavoratori precari, comuni nel settore culturale e sempre più nell’economia in generale;
- Dedicare risorse sufficienti alla mobilità dei lavoratori culturali e delle opere culturali per tutti i settori all’interno e all’esterno dell’Europa, dato l’indiscutibile valore aggiunto europeo che hanno e il contributo che offrono in termini di comprensione culturale condivisa, sviluppo del mercato, innovazione e pratiche culturali sostenibili;
- Facilitare una digitalizzazione equa ed etica della cultura e del patrimonio culturale, tenendo conto della diversità e dell’inclusività e promuovendo un paesaggio digitale in cui possano coesistere iniziative pubbliche, di comunità, profit e non profit.