Home News Cultura AgCult | Ue, Cae: dov’è la cultura nella Commissione Von der Leyen?

AgCult | Ue, Cae: dov’è la cultura nella Commissione Von der Leyen?

“La domanda è se la cultura è considerata ‘tra le questioni più importanti’ dal nuovo presidente della commissione”

“Nella nuova ridistribuzione dei Commissari europei proposta dalla presidente eletta Ursula Von der Leyen, non viene inclusa esplicitamente la parola cultura in nessuno dei titoli delle deleghe. All’interno dei 26 insoliti portafogli proposti dal presidente della Commissione europea, la “cultura” in quanto tale è scomparsa. Von der Leyen ha affidato alla commissaria Mariya Gabriel, ex commissario bulgaro per l’economia e la società digitale, la direzione generale per la ricerca e l’innovazione e la direzione generale per l’istruzione, la gioventù, lo sport e la cultura. Tuttavia, la parola cultura non figura nel titolo del suo nuovo portafoglio: ‘Innovazione e gioventù’”. Lo sottolinea in una nota Culture Action Europe, la più grande rete europea che si occupa di politiche culturali.

“Come ha affermato Von der Leyen nella conferenza stampa di questa mattina ‘abbiamo una struttura che si concentra sui compiti […..] Dobbiamo essere in grado di fornire risultati sulle questioni più importanti, rapidamente e con determinazione’. La domanda che si pone è se la cultura è considerata ‘tra le questioni più importanti’ dal nuovo presidente della commissione. Nel suo discorso di apertura di luglio, Ursula Von der Leyen si è impegnata a costruire un’Europa unita di pace e di valori. È opportuno chiedersi se la nuova struttura della sua squadra riconosce il valore intrinseco che la cultura ha nella costruzione di un’Europa unita e pacifica, basata su una cultura aperta, diversificata, dinamica, equa, inclusiva e democratica”. “Siamo molto preoccupati per il declassamento della cultura nel nome del portafoglio di Mariya Gabriel”, ha dichiarato Robert Manchin, presidente di Culture Action Europe.

“La cultura è il fondamento di ciò che siamo come esseri umani. Ci permette di partecipare alla vita collettiva, unendoci insieme nel perseguimento di obiettivi comuni. Senza il riconoscimento esplicito della dimensione culturale, è difficile immaginare il futuro dell’Unione europea come impresa comune”.

Culture Action Europe “continuerà a sostenere la necessità di porre la cultura al centro del dibattito pubblico e del processo decisionale, di evidenziare il contributo della cultura per il futuro dell’Europa e di lavorare nell’ambito di un assetto istituzionale in evoluzione per promuovere il contributo della cultura ai diversi settori politici”.

(Fonte: AgCult.it)