Luglio 2018

CoopCulture “Partecipazione e cooperazione per l’accountability delle imprese e del patrimonio culturale” – Rapporto 2017

L’obiettivo dell’Anno europeo del patrimonio culturale 2018 è quello di “celebrare, nell’identità comune, la diversità umana, il dialogo interculturale, la coesione sociale”.
Si tratta evidentemente di nuova visione che pone l’accento non sull’eredità ricevuta dal passato ma sulla prospettiva offerta per il futuro: il patrimonio è indiscutibilmente fattore identitario che
alimenta il dialogo e il confronto ma è al tempo stesso fattore di sviluppo e di welfare in grado di rigenerare la creatività, stimolare la produzione culturale, rilanciare le filiere produttive, far
crescere le economie dei territori.

A questa visione è improntato ormai da molti anni il piano strategico di sviluppo di CoopCulture, che ha fatto dell’impatto sociale e della cooperazione nuovi fattori di competitività. Sul fronte gestionale questa visione ha poi consentito di operare in linea sia con i valori fondanti dell’Anno europeo del Patrimonio che secondo i criteri della prossima programmazione europea: il patrimonio da un lato e l’industria culturale e creativa dall’altro sono i cardini in grado di reggere in maniera durevole e sistemica le sfide sociali, economiche e ambientali a diversi livelli – dal livello locale, nazionale e regionale a quello europeo e persino mondiale (Conclusioni del Consiglio sulla necessità di mettere in rilievo il patrimonio culturale in tutte le politiche dell’UE- Draft 4 maggio 2018).

Questa prospettiva è resa evidente in molti casi concreti in cui la collaborazione, innanzitutto con le committenze istituzionali ma anche con gli altri attori del sistema e del contesto territoriale, fanno della gestione del patrimonio, della sua accessibilità e fruibilità, un fattore non solo di allargamento delle opportunità di lavoro e di crescita culturale ma anche di cambiamento di contesti più ampi.