Home Agenda Inseguendo Angelica: esito finale di Esodi 2019, il progetto del Teatro dell’Argine

Inseguendo Angelica: esito finale di Esodi 2019, il progetto del Teatro dell’Argine

 

Da venerdì 5 a domenica 7 luglio, ore 21.30, presso l’ITC Lab (via Rimembranze 26, San Lazzaro di Savena) si terrà l’esito finale di Esodi 2019, nell’ambito di Estate 2019 San Lazzaro, a cura del Teatro dell’Argine.

Inseguendo Angelica
Uno studio sull’Orlando Furioso di Ariosto
guide del laboratorio Nicola Bonazzi, Mattia De Luca, Deborah Fortini, Irene Montanari, Younes El Bouzari
drammaturgia Nicola Bonazzi, Mattia De Luca
aiuto regia Irene Montanari, Younes El Bouzari
regia Nicola Bonazzi, Mattia De Luca, Deborah Fortini
si ringraziano Annamaria Rossetti e il Centro Sociale Fiorenzo Malpensa di San Lazzaro di Savena

con Kawtar Abouzziane, Riadh Amdouni, Irene Cacciatore, Yoro Bailo Barry, Adele Baruffi, Francesca Becaccia, Federica Brugnerotto, Moussa Camara, Riccardo Canzini, Caterina Costa, Jessi Andrea Deganello, Vito Enrico Fanizzi, Zoe Fornasini, Diego Franceschi, Enrico Galuppi, Maddalena Ghiotto, Elettra Graziano, Francesca Imparato, Martina Iurianello, Aliou Kamate, Makan Kanoute, Chiara Lu, Elena Manfredi, Lea Marmo, Bianca Marzolo, Irene Montanari, Piero Monti, Prince Osatomawmen, Daniel Vincenzo Papa De Dios, Diego Percuoco, Francesca Miranda Rossi, Mahadi Sane, Abdou Sidibe, Camilla Taurone, Srna Tulic, Matilda Verole Bozzello
 
Perché l’Orlando Furioso?
Perché assumere l’Orlando furioso come punto di partenza per un laboratorio interculturale? Per la stessa ragione per cui, sempre, i capolavori sollecitano riscritture e digressioni. Li si assume nella potenza archetipica delle loro invenzioni, del loro immaginario, della loro simbolica ricchezza. E in quanto a tutto questo, l’opera principale di Ariosto non conosce rivali. C’è soprattutto, alla base della sua proliferazione di storie fantastiche, un elemento che è apparso subito perfetto per innescare singolari sovrapposizioni con la materia del laboratorio Esodi (qui giunto al quinto anno): l’impulso desiderante che muove tutti i personaggi del poema. Un impulso quasi ossessivo, che il protagonista Orlando rivolge esclusivamente a una fanciulla bellissima, Angelica. Non è l’unico: molti sono i paladini che la rincorrono, come dietro a un sogno d’amore sempre frustrato. E se non si trattasse semplicemente di amore? Se il desiderio che muove tutti i personaggi (tutti noi) fosse qualcosa che riguarda ciascuno nel profondo? Il sogno della vita forse? Quello che corrisponde alla possibilità, finalmente, di trovare il proprio posto nel mondo, a dispetto di tutti coloro (persone e istituzioni) che provano a ostacolare questo processo. Orlando per amore perde il senno. Nel nostro spettacolo, più banalmente, Orlando resta l’unico lucido in un mondo completamente impazzito. D’altro canto, è stato lo stesso Ariosto a suggerire questa soluzione: tutto ciò che si perde va a finire sulla luna; tutto, tranne la pazzia: “sol la pazzia non v’è poca né assai / che sta qua giù, né se ne parte mai”.

Siamo tutti Orlando.
Orlando è il paladino più valoroso dell’esercito di Carlo Magno. Ma Orlando è anche un ragazzo che insegue un sogno e che fa di tutto per poterlo raggiungere. Angelica è una bellissima principessa venuta da lontano. Ma Angelica è anche il sogno che Orlando insegue con tanta ostinazione. Orlando non capisce perché questo sogno gli sfugga continuamente fra le dita.  Angelica, d’altra parte, fa ciò che tutti i sogni hanno il compito di fare: smuovere il sognatore, scuoterlo e metterlo in cammino, affinché siano le sue azioni a permettergli di realizzare il desiderio. Tutti noi siamo Orlando perché ognuno di noi ha una sua Angelica da cercare. Per fare ciò Orlando trasforma il mondo nel suo terreno di gioco perché anche laddove il suo piede non può arrivare, una creatura magica, l’ippogrifo, è pronta a venirgli in soccorso. Sembra, quindi, che niente, al di fuori di se stesso, possa impedire al paladino di giungere alla vittoria finale. Tranne, forse, la perdita del senno. Non quello di Orlando, ma addirittura il senno del mondo. Orlando si ritrova a giocare una partita falsata fin dall’inizio, perché in un mondo ormai “furioso” non c’è più spazio per i sogni né, tantomeno, per i sognatori. Per raggiungere Angelica bisogna prima ritrovare il senno del mondo, salire fin sulla luna o farla addirittura scendere tra di noi, per rinsavirlo, per calmarlo, per ridare luce a migliaia e migliaia di occhi offuscati dalla paura. Questo è il compito di Orlando. Questo è ciò che abbiamo immaginato di fare in questa quinta edizione di Esodi, un laboratorio teatrale pieno di Orlandi e di Angeliche. Questo è ciò che ognuno di noi dovrebbe provare a fare. La luna, tutto sommato, non è poi così lontana.

«L’attività di Esodi in questi anni è stata resa possibile grazie all’aiuto di vari attori sul territorio, in particolare enti, cooperative e strutture di accoglienza. Il momento storico e politico attuale ha reso molto difficile nell’ultimo periodo questa collaborazione. In attesa di capire nuovi percorsi futuri, il Teatro dell’Argine ha deciso comunque di portare avanti il progetto, il cui successo in termini di ricaduta sociale è diventato caso di studio in varie sedi europee» Teatro dell’Argine.

Per ulteriori informazioni sullo spettacolo:
http://bit.ly/Inseguendo_Angelica_Esodi_2019

Per maggiori informazioni sul progetto Esodi:
http://bit.ly/Esodi_Teatro_dell_Argine

 
Info: teatrodellargine.org | 051 6271604