Tra le novità una Bologna raccontata in stop motion e l’assemblea nazionale ASIFA ITALIA che portano a DUMBO il mondo dell’animazione
Sono tante le anime del festival che prende il via tra una settimana esatta con accesso libero: grandi ospiti come Bill Plympton, hackathon dedicato ai video game, laboratori di animazione, tanti workshop, incontri e alcune masterclass speciali fanno da cornice alla manifestazione che porta in Emilia-Romagna il meglio della produzione italiana e internazionale.
Quest’anno più che mai il Future Film Festival si conferma un tesoro da scoprire, un forziere ricco di gioielli più o meno noti dell’animazione, a cavallo tra ambienti digitali e fisici. Si annuncia un’edizione carica di sogni, visioni e distopie, nelle sedi di Bologna (15-19 novembre), dove si inaugura la nuova location, a DumBO, e Modena (24-26 novembre).
Presentata in conferenza stampa mercoledì 8 novembre, la 23esima edizione del Festival rende omaggio a Bill Plympton, re dell’animazione indie, che presenta in anteprima mondiale la sua nuova versione del film Slide, incontra i fan durante un momento di firmacopie e dirige la masterclass “The Art of Bill Plympton” con il making of del suo ultimo lavoro. Ad ogni partecipante, in regalo un disegno originale di Plympton. È una rara occasione per conoscere quella che molti considerano una leggenda vivente, un simbolo della controcultura che riesce ad affermarsi grazie al potere delle storie.
Uno dei filoni principali del FFF, quest’anno, è “Be Kind, Remake!”, legato a un altro mito intergenerazionale, Michel Gondry, e il suo film Be Kind, Rewind, che compie quindici anni. Il regista è il “padre” dei film sweded, remake di pellicole famose realizzati con povertà di mezzi ma ricchezza di immaginazione. In quest’ottica, ognuno di noi è un regista in potenza. Ecco perché nei giorni del Festival il pubblico è invitato a creare direttamente il proprio corto personale, inventando storia, personaggi e animazioni a passo uno: il cinema handmade come paradigma di libertà di espressione. Presentati anche i corti realizzati dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Bologna e del corso Dementra Animazione 3D, sweded ovviamente.
Si lavora con le mani, ma anche con i crochet e la lana, grazie agli atelier di Uncinucci e Collettivo Rosole, che promuovono l’uncinetto come forma di meditazione zen e di azione trasformativa della realtà. Sono made by Uncinucci, infatti, gli amigurumi – figure antropomorfe – dedicati al FFF. Dall’handcraft al digitale, il passo sarebbe lungo: ma non al Future Film Festival. E così l’intelligenza artificiale trova un palcoscenico ampio e trasversale, dove mettere alla prova i confini della tecnologia, a partire dalla locandina di Mr. Jose, creata con Midjourney e perfezionata in postproduzione. A Jose Hernandez a Dumbo è dedicata un’intera mostra di sue opere realizzate in AI: il suo personalissimo AIdeal World.
L’AI è una rivoluzione che attraversa la produzione, dell’arte e dello spettacolo, trasformandoli: il workshop Gli algoritmi di stable diffusion a cura di Michele Di Pasquale mercoledì 15 novembre aiuterà tutti i partecipanti ad inoltrarsi in questo mondo.
Di IA parla anche il panel di apertura del Future Film Festival 2023: Artificial Job, sempre il 15 novembre, con ospiti istituzionali e del mondo del lavoro. Il tema è l’evoluzione tecnologica di tutti i mestieri legati all’entertainment, tra sfide e nuove opportunità. Durante la mattinata, sarà presentato il corto prodotto da RAI CINEMA Cassandra che, dopo l’anteprima mondiale ad Alice delle città a Roma sbarca a Bologna.
Il Festival è anche a Modena, dove tra il Cinema Astra e Laboratorio Aperto Modena vengono sviluppati i temi principali del Festival.
Si apre venerdì 24 novembre con un convegno dedicato alle sale cinematografiche: Experience Cinema, a cura del giornalista Stefano Radice. Cosa fanno le sale cinematografiche per attrarre nuovi pubblici? Se ne parlerà con Nexo, Cinema Anteo, Cinema America, Rai Cinema.
In prima fila troviamo anche i giovani sviluppatori e realizzatori di videogame, che saranno impegnati, a Modena, al Future Videogames Hackathon, una maratona di produzione di un serious game dedicata al tema sweded e alle sue applicazioni più ludiche, organizzata da Doc Servizi e da Power Up Team, in collaborazione con l’Associazione Amici del Future Film Festival e con il sostegno del Comune di Modena, sabato 25 novembre.
Le sinergie di questa edizione non si esauriscono qui: quest’anno si aggiunge la partnership con Ad Occhi Aperti, manifestazione dedicata al fumetto, all’illustrazione e al disegno in ogni sua forma a cura di Hamelin, che si concretizzerà tramite una serie di appuntamenti incrociati durante il festival tra Modena e Bologna.
“Questo Festival, e soprattutto questa edizione, unisce due aspetti che consideriamo fondamentali” ha aggiunto Demetrio Chiappa, Presidente della Cooperativa Doc Servizi e di Rete Doc, che ha rilevato l’organizzazione del Festival nel 2021. “Da un lato la capacità di creare una sorta di “pidgin”, un linguaggio capace di integrare diverse esperienze: è la premessa perché da questa mente collettiva emergano finalmente nuove visioni. Dall’altro lato il Festival ha la capacità di mobilitare tutte le professioni della creatività, le stesse di cui si occupa Rete Doc: intorno alla manifestazione nasce una piattaforma di dialogo e confronto indispensabile, fortemente radicata nei territori”.
Fabio Abagnato della Film Commission della Regione: “In questi anni la Regione Emilia-Romagna ha rilanciato il settore produttivo dell’audiovisivo con risultati importanti e riconosciuti, ed in questo contesto anche l’animazione ha potuto fruire del nostro sostegno per nuovi progetti produttivi e nuove collaborazioni. Accanto a ciò il nostro ufficio sta promuovendo il ruolo dei festival non solo come luoghi della valorizzazione delle opere e della fruizione cinematografica, ma come hub per il contesto creativo ed imprenditoriale. Siamo quindi al fianco del Future Film Festival, perché si candida a svolgere al meglio queste funzioni necessarie agli autori, alle imprese, ai tanti giovani attratti da un linguaggio pieno di sfide artistiche e tecnologiche. Ci auguriamo possa proseguire nella sua azione di innovazione e consolidamento, perché gli operatori regionali del mondo dell’animazione hanno bisogno di ritrovarsi, collaborare e rappresentarsi.”
Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città Metropolitana: “Accogliamo e sosteniamo con convinzione Future Film Festival che quest’anno giunge alla sua 23ma edizione e trova casa a DumBO, il distretto creativo promosso dal Comune di Bologna attraverso la rigenerazione urbana e culturale dell’area dell’ex scalo ferroviario Ravone. Teniamo particolarmente a Future Film Festival perché nel guardare ai linguaggi del contemporaneo prefigura il futuro, offrendo uno sguardo sull’animazione, i VFX e le media arts con un focus specifico in questa edizione sul mondo delle produzioni self made e sull’orizzonte dell’intelligenza artificiale. Un progetto con radici bolognesi che ben rappresenta la ricca filiera creativa del nostro territorio, in una rete regionale di saperi, pratiche e professionalità capace di essere lente profonda per intercettare ciò che di più interessante si muove in questo ambito e dal grande respiro internazionale”.
“La nostra presenza nasce da un legame di amicizia ultradecennale con il Future Film Festival e con Rete Doc, che è basato su valori comuni, come il modello cooperativo che ci contraddistingue, e su alcune riflessioni che si sono imposte alla nostra attenzione” conferma Mauro Lusetti, Presidente di Conad. “Innanzitutto siamo felici di contribuire a un festival giunto alla 23esima edizione, e che quindi ha saputo capitalizzare la sua capacità di fare rete con i territori e con soggetti pubblici e privati, creando contenuti che intercettano, evidentemente, un bisogno reale. La gratuità delle proiezioni è un elemento forte e distintivo, e siamo orgogliosi di contribuire facilitando la fruizione da parte del pubblico. Con questi presupposti ci auguriamo di potere proseguire questo percorso anche negli anni venturi”.
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Future Film Festival
Il Future Film Festival, il primo festival italiano dedicato ai film d’animazione, VFX e alle media arts, è un evento annuale che riunisce arte, industria e nuove tecnologie. Dal 1999, il FFF ispira e scuote il mondo al ritmo dell’animazione evidenziando il dinamismo creativo e la ricchezza che questo settore rappresenta. Dalle presentazioni esclusive delle ultime opere animate alle dimostrazioni delle tendenze più recenti e future, passando per incontri con registi esperti e talenti emergenti, il FFF è una celebrazione delle emozioni che si svolge in un luogo di grande bellezza: l’Emilia-Romagna. Il Festival vuole essere un luogo di ispirazione, creatività̀, scambio di idee, innovazione, comunicazione per proiettare l’audience anche verso un universo oltre i confini della realtà̀ attualmente conosciuta; un luogo in grado di intercettare e soddisfare le esigenze dell’intera comunità̀ appassionata ed impegnata nella realizzazione di prodotti di animazione e visual effects.
Il FFF rappresenta da sempre uno degli eventi di cinema d’animazione e di visual arts di riferimento a livello nazionale e internazionale.
Il Future Film Festival è promosso ed organizzato da Rete Doc, il maggiore network italiano di professionisti della cultura e della creatività, in collaborazione con l’Associazione Amici del Future Film Festival.
Promotori e sostenitori del Festival: il Comune di Bologna, il Comune di Modena, la Regione Emilia-Romagna con Emilia-Romagna Film Commission.
Rete Doc
Rete Doc ha rilevato l’organizzazione del festival nel 2021, in piena pandemia, per significare con forza il suo supporto e impegno a sostenere e sviluppare le professionalità dei veri settori della creatività, in particolare quello dell’audiovisivo, così colpito dal periodo.
Rete Doc è il più grande network cooperativo di professionisti dell’industria culturale e creativa che da oltre trent’anni offre servizi di qualità ad aziende, enti e istituzioni nei settori cultura e spettacolo, creatività e innovazione, ricerca e formazione, turismo e territorio, comunicazione e media. Nasce a Verona nel 1990 con Doc Servizi che ha evoluto la sua proposta cooperativa come rete che oggi conta 9 società, una fondazione e 31 uffici in tutta Italia e all’estero (a Parigi e San Marino), con 9.000 professionisti. Rete Doc è il primo e unico gruppo paritetico cooperativo* del settore culturale.