Il prossimo lunedì 25 novembre alle ore 16:00, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si terrà presso il Teatro del Lido di Ostia, in via delle Sirene 22, la maratona letteraria “Stop violenza. Le parole per dirlo” con la presenza di alcune autrici impegnate in prima linea in questa battaglia. L’iniziativa è stata elaborata e organizzata in tandem dall’associazione di promozione culturale e sociale “Ostia incontra l’Autore” di Sabrina Deligia e dalla casa editrice “All Around” di Lucia Visca. L’appuntamento è alle ore 16 nel foyer del Teatro.
L’evento intende riflettere da un punto di vista culturale su tutti i meccanismi sociali e le relazioni di potere che impediscono un vero movimento di liberazione delle donne e una definitiva abolizione del sessismo e della violenza fisica e sistemica nei loro confronti. Un dibattito inclusivo e decisivo per la rivendicazione di quei diritti che quotidianamente vengono calpestati e ignorati, minando il diritto all’autodeterminazione e l’avanzamento sul piano storico-sociale.
L’iniziativa prevede la distribuzione in omaggio alle partecipanti e ai partecipanti di una copia di Stop violenza – le parole per dirlo, un manuale curato dall’associazione GiULiA Giornaliste, nata nel 2011 con l’obiettivo di modificare lo squilibrio informativo sulle donne. Si tratta di un testo che rivendica il ruolo e il valore dell’informazione nel riconoscere ed evitare gli stereotipi sessisti ed escludenti nelle narrazioni quotidiane. Un manuale di fondamentale importanza per chi l’informazione la legge e la scrive, un invito a evitare una perpetrazione della cultura patriarcale e non inclusiva delle donne attraverso una presa di coscienza e consapevolezza sullo stato odierno dell’informazione.
Saranno presenti numerose autrici che descriveranno e illustreranno le storie raccontate nei loro libri: Nadia Pizzuti, Graziella Di Mambro, Stefania Giacomini e Silvia Garambois. Testimonianze fondamentali e prodotti culturali decisivi nella ridefinizione del genere inteso come arena sociale abitata da meccanismi di rappresentazione divisivi ed escludenti. Gli interventi metteranno al centro del dibattito l’esperienza femminile come punto di partenza per una più decisa ridefinizione di quei rapporti di potere che perpetrano una segregazione culturale e simbolica del punto di vista delle donne, soprattutto per quanto riguarda il sistema mediale dell’informazione.
Iran: la lunga marcia delle donne di Nadia Pizzuti descrive il coraggio e la determinazione delle donne iraniane nello sfidare il regime oppressivo e reclamare i propri diritti. L’autrice racconta la sua esperienza in prima persona durante le proteste organizzate a seguito dell’uccisione di Mahsa Amini nel settembre del 2022, testimoniando un momento storico cruciale per le aspirazioni di libertà delle donne in Iran e restituendo loro la voce nonostante i tentativi di silenziamento e oppressione.
Non è il mio tempo di Graziella Di Mambro è un percorso a ritroso nella memoria, quando, durante il fascismo, un aborto clandestino sconvolgeva l’esistenza di molte persone. L’autrice si ispira a un fatto di cronaca accaduto negli anni 30 per indagare le radici culturali e sociali che hanno segnato, e segnano tutt’oggi, il dibattito sull’interruzione volontaria della gravidanza. Un inno al coraggio e alla libertà delle donne e un invito alla vigilanza e alla lotta per il diritto all’aborto, un diritto eternamente in bilico e provvisorio.
Shopping pericoloso di Stefania Giacomini offre un’analisi sul mondo della moda da una prospettiva originale e inaspettata. Un romanzo “che si tinge di giallo” per indagare un mondo oscuro e pericoloso nascosto dietro la patina di un universo idealizzato e banalizzato. L’autrice mette in luce un tema di cui si parla raramente, quello della tratta e della schiavitù degli esseri umani, attraverso la storia delle protagoniste del romanzo, le quali da un mondo di moda e shopping si ritrovano di colpo private della loro libertà, vittime della tratta delle donne bianche, argomento sconosciuto all’informazione mainstream.
#STAIZITTA giornalista! di Silvia Garambois e Paola Rizzi affronta la contemporanea e crescente ostilità nei confronti delle giornaliste, sempre più spesso nel mirino di masse di odiatori intenzionati a silenziarle. Attraverso la testimonianza di numerose giornaliste, le due autrici mettono in luce il fenomeno dell’hate speech, degli insulti e delle minacce online, elementi che minano l’affermazione professionale delle vittime e la loro stabilità emotiva nel confrontarsi con continui attacchi sessisti e aggressivi. Un testo fondamentale per descrivere il pericoloso clima di ostilità in cui le giornaliste italiane sono costrette a operare, aggredite verbalmente e digitalmente attraverso attacchi di bodyshaming, zoombombing e doxing.
Un evento di fondamentale rilevanza culturale e informativa che ben sostiene l’auspicio per il raggiungimento dell’uguaglianza di genere attraverso un dibattito organizzato dalle donne per le donne, nell’ottica di un definitivo abbattimento di tutte quelle strutture culturali, sociali e istituzionali che impediscono una risolutiva emancipazione femminile. Un pomeriggio da non perdere per chiunque voglia unirsi a una discussione inclusiva e partecipativa per affermare il proprio sostegno alla lotta per l’eliminazione della violenza contro le donne.