Quello che conta, la nuova stagione teatrale 23-24 del Teatro Menotti

Pochi limiti e nessuna soluzione di continuità per una stagione teatrale che, già dal titolo, si presenta ricca, intensa, articolata. Dieci mesi per oltre quaranta spettacoli distribuiti su percorsi tematici da attraversare con attenzione, ma senza cautela. Non aspettatevi un “cartellone” dove scegliere e riconoscere, piuttosto un’esperienza da vivere con la voglia di esserci, la passione e la resistenza di maratoneti sensibili allo sguardo e all’ascolto.

Ben sei sono le tracce disseminate nel programma per una immaginaria “guida “della stagione 23/24  del Teatro Menotti (a proposito con questo sono 54 anni di teatro ininterrotto) che proviamo a delineare in questa presentazione, cercando di orientarci su quello che conta, tra i grandi maestri della scena come Eugenio Barba e Peter Stein, gli artisti fuori dal coro come Pippo Delbono e Daniele Finzi Pasca, il teatro “senza parole” di Familie Floez, di PagaGnini, insieme agli altri protagonisti dello “Slapstick” internazionale, per un vero e proprio Festival, le grandi storie del passato riscritte per il presente, le grandi storie del presente da preservare per il futuro, lo sguardo preoccupato sulle fragilità del pianeta e l’attenzione all’impegno civile, le contaminazioni visive e tra i linguaggi della scena, le narrazioni al femminile. Dieci mesi di teatro a tempo pieno con 42 titoli, di cui 13 ospitalità in sede e 4 in tournée nazionali per oltre 200 alzate di sipario.

Quello che conta è un teatro che miscela musica e parole per raccontare il tempo presente, contaminando il linguaggio e il senso comune. Come fa ad esempio Daniele Finzi Pasca, con il suo ICARO, spettacolo iconico di una compagnia internazionale che stupisce le platee del mondo tra talento, stupore e tenerezza. In scena un attore, uno spettatore e centinaia di occhi pieni di meraviglia; o come fa Pippo Delbono con l’incandescente poesia di Koltès e il suo capolavoro LA NOTTE POCO PRIMA DELLA FORESTA e come fanno le straordinarie sette attrici di SUPPLICI di Euripide, ovvero le parole del passato che esplodono con forza nel tempo presente, così come succede in UCCELLI di Aristofane, metafora ineffabile dell’incapacità di vivere in comunità e utopia fallita del rovesciamento dello stato delle cose.

Quello che conta è che un maestro della scena come PETER STEIN sia ancora al Menotti come regista residente per ben due spettacoli IL COMPLEANNO di Harold Pinter, in ripresa dopo la lunga tournée nazionale, e gli irresistibili ATTI UNICI di Anton Cechov (Crisi di nervi), entrambi interpretati dalla medesima compagnia di formidabili attori, una sorta di “factory” inconsueta nelle modalità. 

Quello che conta è che l’inaugurazione del 26 settembre sia affidata ad un evento che sarà anche una festa. Suoni, parole, immagini per EXTRALISHOW, con la musica trascinante degli EXTRALISCIO e ospiti come Antonio Rezza e Davide Toffolo degli Allegri Ragazzi Morti, con la cura e la passione di Elisabetta Sgarbi

Quello che conta è che le grandi storie si possono raccontare in modi diversi. Con le marionette e i fili di NATALE IN CASA CUPIELLO di Luca Saccoia, con la danza volante dei NoGRAVITY per DIVINA COMMEDIA RELOADED, con un racconto obliquo della storia delle storie, ovvero Amleto raccontato da ORAZIO di Paolo Mazzarelli. Storie da raccontare con i ritmi del ballo di coppia come succederà in BALERA PIZZIGONI, oppure con le parole e la musica alla ricerca de IL SEGRETO DEL TALENTO con due interpreti in stato di grazia come Teresa Saponangelo ed Elisabetta Valgoj e ancora ad immergersi con l’ascolto in cuffia nei suoni e nelle incrinature più sottili della voce degli attori per il dramma noir familiare PSICOPOMPO scritto e interpretato da Dario De Luca con la straordinaria MILVIA MARIGLIANO

Quello che conta è raccontare nuove storie, magari riscrivendo quelle classiche come ENRICO IV di Pirandello riscritto da Fabrizio Sinisi per la Piccola Compagnia della Magnolia, inventandone di originali da antichi canovacci, come l’ARLECCHINO MUTO degli irresistibili attori di Stivalaccio Teatro, oppure immaginando di raccontare TUTTI I LIBRI DEL MONDO, O QUASI, IN 90 MINUTI, nostra produzione con lo scatenato trio formato da Fabrizio CheccacciRoberto Andrioli e Lorenzo Degl’ Innocenti. Altre storie che invece affondano il loro sguardo sul tempo presente come quella di Giuliano Scarpinato e il suo IL TEMPO ATTORNO, ovvero la lotta alla mafia e l’autobiografia familiare e l’incredibile vicenda dei DUE PAPI in Vaticano, ovvero il futuro papa Bergoglio e il dimissionario Benedetto XVI per due attori straordinari come Mariano Rigillo e Giorgio Colangeli. Storie tutte al femminile, corali e individuali. Scritte e interpretate da donne come ESTATE IN DICEMBRE di Carolina África Martín Pajares e SE(N)NO di Monica Dolan per Lucia Mascino, per finire con SPOSE, ovvero le nozze del secolo per raccontare del primo matrimonio omosessuale tra donne dei primi del Novecento: la vita, l’amore e la morte, il lavoro e gli affetti, il dolore e i sogni, davvero quello che conta.

Per la nuova stagione del Teatro Menotti clicca qui

Gli spettacoli vanno in scena nei seguenti orari: dal martedì al sabato alle ore 20.00 e la domenica alle ore 16.30. Biglietti (esclusi diritti di prevendita): 32 euro intero; 16 euro ridotto per under 14 e over 65. 

Per ulteriori informazioni:

TEATRO MENOTTI
Via Ciro Menotti 11, Milano
tel. 02 82873611
biglietteria@teatromenotti.org
www.teatromenotti.org

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