BBDS nasce da un’intuizione di Arlo Bigazzi. Invitato a partecipare dal giornalista Vittore Baroni alla compilation da lui ideata, Return to Acapulco, riunisce un quartetto importante, composto da musicisti che ruotano intorno e collaborano con la Cooperativa Materiali Sonori: il trombettista Cosimo Boni, il batterista Marzio Del Testa e il chitarrista italo-spagnolo Ulrich Sandner.
Visto il risultato, le affinità delle scelte culturali e la complicità che si respira all’interno del quartetto, Bigazzi in seguito decide di approfondire lo studio in un progetto che abbia un maggiore respiro e non sia limitato dallo spazio di un solo brano.
Nasce così BBDS e il compact disc Backup Before Destroying the Society, cinque brani strumentali proposti da un Arlo Bigazzi che lascia ampio spazio all’improvvisazione e alla sensibilità degli altri tre compagni che ondeggiano tra suoni e ritmi elettronici, fraseggi jazz, reminiscenze elettroacustiche e post-rock e ammantati da un rigoroso spirito anarchico che mal si adatta a un peculiare genere musicale: insieme percorrono un nomadismo musicale con il gusto allo sperimentare, al mettersi in gioco e all’insofferenza latente a ogni disciplina.
E così, oltre a questi, compaiono anche due brani interpretati dal cantautore e musicista pugliese Frank Bramato: Manifesto – centinaia di parole, con il testo scritto da lui medesimo e musicalmente strutturata con Arlo e Sono io il responsabile, scritta da Giampiero Bigazzi e Sabina Manetti per lo spettacolo Senza padrone – storie e sogni delle cooperative e portato in scena con Cantierranti che vedeva Marzio e Arlo affiancati per la sezione ritmica.
L’artwork del CD è di Elena M. Rosa Lavita, il missaggio è di Lorenzo Moka Tommasini, che firma con Bigazzi la produzione.
Il progetto esceanche su cassetta, in una esclusiva e preziosa tiratura limitata, edita da Industrial Ölocaust Recordings ed è sostenuto con il contributo “Nuove produzioni discografiche 2023-24” da NuovoImaie.
“Un progetto aperto e un laboratorio di idee – ha dichiarato Arlo Bigazzi – che si articola per accumulazione, il cui intento è quello di trasformare il lavoro artistico individuale in un organismo a più voci, portando ognuna il proprio contributo alla riflessione sulla stessa materia e nel tentativo di ridisegnare un perimetro ogni volta in modo più definito.
Un incontro tra quattro decadi generazionali con approcci, personalità ed esperienze musicali diverse che spaziano dal trip-hop al jazz, passando attraverso world music, progressive, ambient, art-rock. Ma perché sprecarsi con le definizioni. È musica necessaria. Un’operazione e una galassia sonora che tende a far perdere i riferimenti canonici dei vari generi musicali”.
MATERIALI SONORI
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distribuzioine GOODFELLAS
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