Il 5 dicembre, nella suggestiva cornice di Castel del Giudice, si è tenuto il workshop “Biodiverso Culturale“, un evento che ha messo al centro il ruolo della cultura come motore di rigenerazione economica e sociale nelle cosiddette “terre dell’osso“. Organizzato presso la Sala Conferenze di Borgotufi, l’incontro ha visto la partecipazione di esperti, operatori culturali e rappresentanti di cooperative impegnate nella valorizzazione dei territori marginali.
Moderato da Letizia Bindi, coordinatrice delle azioni immateriali del progetto, il pomeriggio ha esplorato temi fondamentali per il rilancio culturale di queste aree, sottolineando l’importanza della cura, delle reti collaborative e delle economie locali. Tra gli ospiti principali, Giovanna Barni, presidente di CulTurMedia, ha arricchito il dibattito con una visione innovativa sulle “Economie di Rigenerazione Culturale”. Al suo fianco, Nella Rescigno della cooperativa JustMo, ha condiviso esperienze pratiche di cooperazione e sviluppo comunitario.
Giovanna Barni ha enfatizzato l’urgenza di ripensare la rigenerazione culturale come un processo innanzitutto immateriale: “Non possiamo più limitarci al restauro edilizio; serve una trasformazione culturale e sociale che parta dalla comunità. Rigenerare significa nutrire relazioni, costruire reti e abbattere muri, in un’ottica coesiva, collaborativa e profondamente femminile”.
Barni ha poi sottolineato come la cultura possa diventare un nutrimento essenziale per i borghi e le aree interne, proponendo un modello che privilegia la sostenibilità e l’innovazione. La sua visione rispecchia un approccio in cui il capitale umano e culturale diventa la leva principale per lo sviluppo, unendo passato e futuro attraverso percorsi condivisi e partecipati.
Il workshop ha dimostrato che la rigenerazione culturale non è solo un obiettivo, ma una necessità per costruire comunità resilienti e inclusive, pronte a sfidare il tempo e le difficoltà.
Programma “Biodiverso Culturale“