Barni: La cooperazione è la chiave per rigenerare il patrimonio culturale e sociale dei territori

Le principali organizzazioni cooperative regionali e nazionali si sono incontrate a Palermo mercoledì 22 gennaio 2025 presso la Sala Piersanti Mattarella dell’Assemblea Regionale Siciliana, per discutere del Partenariato Speciale Pubblico Privato (PSPP) come modello innovativo per la valorizzazione del patrimonio culturale.

L’evento, co-organizzato da Confcooperative Sicilia, Legacoop Sicilia, Confcooperative Cultura Turismo Sport e Legacoop Culturmedia, ha rappresentato un’importante occasione per esplorare le opportunità offerte dal PSPP e condividere esempi virtuosi di cooperazione in Sicilia, valorizzando il patrimonio culturale attraverso modelli di collaborazione innovativi e sostenibili.

Dopo l’introduzione dei lavori e gli indirizzi di saluto di diversi rappresentanti istituzionali e del mondo cooperativo, Giovanna Barni, Presidente nazionale di Culturmedia Legacoop, è intervenuta sul tema “Il ruolo della cooperazione per il futuro dei territori“.

“Siamo a Palermo, nel cuore della Sicilia, per supportare i Partenariati Speciali Pubblico-Privati (PSPP), sia quelli avviati dalla call Viviamo Cultura, finanziata dai fondi della cooperazione, sia quelli futuri, per quel Patrimonio sottoutilizzato e abbandonato che in Sicilia arriva al 70%. La cooperazione può essere un co-attore fondamentale nella valorizzazione di un patrimonio immenso, restituendolo al benessere delle comunità e al potenziale di sviluppo dei territori. Quanto dura un partenariato? Il tempo necessario alle cooperative per generare valore nell’interesse generale. E come si finanzia? Con responsabilità condivise tra pubblico, cooperativa, utenti, comunità, turisti, spettatori e tutti gli stakeholder del territorio che beneficiano di un bene rigenerato. Perché la cooperazione? Perché le cooperative sono radicate nei territori, interpreti dei fabbisogni delle comunità e capaci di assumere rischi e mettere in campo competenze. Perché in Sicilia? Perché la Sicilia è la regione in Italia con più Patrimonio abbandonato e con la minore partecipazione culturale (meno di un quarto della popolazione). Qui il PSPP è una necessità, non una opportunità. Siamo qui per chiedere linee guida chiare e semplificate, e che i finanziamenti siano vincolati a prospettive future. Restaurare senza riutilizzare è un grande spreco, purtroppo già evidente in molti interventi del PNRR. La cooperazione è la chiave per rigenerare il patrimonio culturale e sociale dei nostri territori.”

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