
Giunge finalmente alla conclusione il caso, disposto in seguito all’indagine della Corte d’appello di Santiago del Cile nel febbraio del 2024, relativo alla morte di Pablo Neruda, poeta, politico e premio Nobel per la letteratura, morto il 23 settembre del 1973 in circostanze poco chiare. Anche gli esperti dell’Università di Copenaghen, incaricati dal Governo cileno, confermano che Neruda è stato avvelenato con il batterio del botulino (clostridium botulinum).
Tutto questo non fa che confermare quanto, in Italia, si sapeva già da tempo. Da quando Renzo Sicco, con la sua compagnia Assemblea Teatro, in tournée in Cile per le repliche nelle case di Neruda dello spettacolo “Il funerale di Neruda”, raccolse per primo, il 27 marzo 2009, dalla voce di Manuel Araya, per anni e fino all’ultimo l’autista personale di Neruda – la testimonianza di come ritenesse che Neruda fosse stato assassinato da una iniezione letale nella clinica in cui doveva essere curato per il suo tumore alla prostata.
Questo incontro fu reso noto e pubblicato per la prima volta da Gabriele Romagnoli che lo scrisse per il numero di Vanity Fair Italia del 3 giugno 2009.
Queste le fasi dell’indagine governativa cilena.
Nel febbraio 2023, un gruppo di esperti internazionali attraverso una perizia ufficiale indicava che Neruda era morto avvelenato da un batterio, respingendo la versione ufficiale che era morto per complicazioni del suo cancro alla prostata.
A questo proposito, suo nipote, Rodolfo Reyes, dichiarava alla stampa che il batterio del botulino non avrebbe dovuto trovarsi nello scheletro dello zio e, così non essendo, questo lo portava a ritenere che fosse stato assassinato da agenti statali.
Secondo i registri preliminari, i batteri responsabili del botulismo (una malattia che colpisce il sistema nervoso) sono stati trovati sul dente di un poeta da un altro gruppo di esperti nel 2017. Anche nell’aprile di quest’anno e dopo aver ricevuto i risultati di una nuova perizia sui resti del Poeta, il ministro della Giustizia, Jaime Gajardo, ha commentato che queste evidenze spingevano proprio a pensare che non fosse morto per cause naturali.
Infine, il sito di informazione Contrapoder Chile ha avuto di recente accesso esclusivo al rapporto genetico richiesto dal ministro in visita alla Corte d’Appello, Paola Plaza Gónzalez, con il sostegno del Programma per i Diritti Umani e del ministero dell’Interno, in relazione all’indagine in corso sul caso di morte di Pablo Neruda, che è stata effettuata dal professor Hendrik Poinar della McMaster University (Canada) e dal professor Niels Morling dell’Università di Copenaghen. Da queste autorevoli perizie giunge inequivocabile la conferma che il poeta premio Nobel, Pablo Neruda, è stato avvelenato con la tossina del botulino.
Si chiude così un cerchio della Storia in cui la verità finalmente viene a galla, anticipata dalla visionaria poesia di una compagnia teatrale e del suo regista e direttore artistico, Renzo Sicco, e facilitata da quelle inedite confidenze, da lui raccolte, ricevute da Manuel Araya che le aveva confinate nei recessi dell’indicibile, al fondo della memoria di quel tragico 1973 cileno.
Per approfondimenti, leggi lo “Speciale Neruda” alla pagina: www.assembleateatro.com/una-corte-dappello-cilena-riapre-il-caso-neruda