In occasione dei cento anni della radio, Gianni Di Giuseppe ripercorre le tappe principali della storia dell’antesignano dei mezzi di comunicazione di massa che si intreccia con quella del Paese.
È disponibile in libreria e nello shop online del sito quisalento.it, il volume “La radio in Italia 1924-2024. Fatti, personaggi e trasmissioni” di Gianni Di Giuseppe, ex manager Rai e docente, edito da Espera (cooperativa editoriale, editrice della rivista quiSalento), realizzato con il sostegno del Consiglio regionale della Puglia.
Punto di riferimento nella vita del Paese che ha saputo raccontare la politica, la società, l’educazione e la cultura, la radio compie 100 anni il 6 ottobre e attualmente vive una rinascita. Superata la crisi determinata dall’avvento della televisione negli anni Cinquanta, la radio si è data un assetto diverso e nuovi obiettivi, dimostrandosi tra i mezzi di comunicazione di massa il più flessibile, in grado di adattarsi ai nuovi bisogni della comunicazione.
Nel volume, Gianni Di Giuseppe ripercorre un secolo di storia: dai primi esperimenti di Marconi alle web radio, passando attraverso la nascita dell’Araldo radiofonico, dall’affermazione della radio negli anni Trenta e Quaranta, al ruolo che ha avuto nel corso della Seconda guerra mondiale, sia dal punto di vista della propaganda del regime nazifascista, sia da quello di trasmettere una controinformazione, durante il periodo della Resistenza. Un ampio capitolo è dedicato alla storia di Radio Bari, la prima radio libera italiana e laboratorio di idee tra il 1943 e il 1944, che contribuì a diffondere nuovi valori come libertà e democrazia. Ma anche innovative sonorità, perché non bisogna dimenticare il ruolo di “leggerezza” che la radio, attraverso le sue trasmissioni, ha sempre avuto nell’arco della sua storia.
La radio è un mezzo che non potrà mai morire, in quanto il suo rapporto con l’ascoltatore è di tipo personale e confidenziale e non lo costringe ad annullarsi al punto da ridurlo a un componente di una massa più o meno inerte. Il ruolo della parola è fondamentale per la vita umana; la radio è un mezzo che si basa sulla parola e sulla parola – scrisse Goethe – si reggono gli archi dell’esistenza, della vita e della morte.
Gianni Di Giuseppe, ex manager Rai è stato responsabile della produzione di Tg e Gr, della pianificazione e produzione di Raitre, vicedirettore di Rai International e direttore delle sedi di Ancona, Potenza, Bari e Firenze. Collabora con università e aziende su programmi didattici e di formazione. Attualmente insegna “Giornalismo radiofonico” all’Università La Sapienza di Roma e “Narrare e produrre storie” all’Università di Firenze. Tra le sue opere ricordiamo: La televisione: un linguaggio un’industria, (1987), La CNN e l’informazione planetaria (1992), Il cinema d’animazione (1994), I nuovi media (2001), La scenografia televisiva (2007), Il manuale del produttore televisivo (2008), La televisione nelle Marche (2010), Carlo Cesarini da Senigallia scenografo televisivo (2012), Eiar Radio Bari a tutti coloro che sono in ascolto (2018), Letteratura e televisione (2019), Alla corte di Federico II castelli di Puglia raccontati a fumetti (2022).