Aporema Edizioni chiude, ma il marchio sopravviverà, e con esso l’eredità culturale della cooperativa

La chiusura della cooperativa Aporema Edizioni di Legnato (Milano) rappresenta un momento di riflessione importante per CulTurMedia, che ha sempre sostenuto il valore della cooperazione come strumento per generare cultura, lavoro e partecipazione.

Da un lato, emerge con forza il riconoscimento della qualità delle pubblicazioni e la capacità di raggiungere obiettivi fondamentali che dimostrano il senso di responsabilità e il rispetto verso autori, fornitori e lettori. Dall’altro lato, l’ammissione delle difficoltà nel creare lavoro stabile e nel costruire un dialogo proficuo tra chi scrive e chi pubblica riflette le complessità strutturali che il settore culturale e cooperativo affronta quotidianamente.

CulTurMedia condivide il rammarico per gli ostacoli incontrati, specie quelli derivanti dalla diffidenza e dalla mancanza di fiducia, e riconosce con gratitudine il lavoro dei soci, che incarnano i valori più alti della cooperazione. Questo bagaglio di esperienze rappresenta un’eredità preziosa di cui far tesoro.

Salutiamo con riconoscenza l’impegno dell’imprenditore Marco Paganini, che garantirà continuità al marchio e al catalogo Aporema Edizioni, e auspichiamo che questa transizione possa essere occasione di rilancio, consolidando quei ponti che sono stati più difficili da costruire. Culturmedia rimane al fianco dei soci e di tutti coloro che credono nei valori della cooperazione culturale, convinti che ogni esperienza, anche la più complessa, possa tracciare un percorso verso nuove possibilità.

Riportiamo, di seguito, il comunicato completo pubblicato dal Presidente Alessandro Cuccuru, sulla Pagina Facebook di Aporema Edizioni:

“Il 31 dicembre 2024 la nostra cooperativa ha chiuso ufficialmente i battenti.
Il marchio Aporema Edizioni tuttavia continuerà a esistere e a operare, grazie all’impegno di un capace imprenditore editoriale, Marco Paganini, che ha scelto di assumersi questa responsabilità e al quale vanno i più sentiti ringraziamenti di tutti i soci: per merito suo la maggior parte del nostro catalogo seguiterà a essere disponibile.
L’analisi di questi otto anni di attività presenta luci e ombre, con alcuni obiettivi raggiunti, altri mancati o solo sfiorati.
Tra quelli raggiunti c’è di sicuro – lo affermiamo senza falsa modestia – la qualità dei nostri libri, molti dei quali possono tranquillamente reggere il confronto con le pubblicazioni di case editrici medio grandi, che possono contare su mezzi superiori ai nostri.
Altro traguardo di cui possiamo andar fieri è il non aver mandato neanche una copia al macero: le pochissime rimaste in magazzino saranno conservate in archivio, oppure donate alle biblioteche.
Centrato pure l’obiettivo del pareggio economico: chiudiamo senza un centesimo di debiti nei confronti di autori e fornitori.
Lo scopo di una cooperativa è però anche quello di creare lavoro e noi, purtroppo, questo obiettivo non siamo riusciti a raggiungerlo. Di lavoro ne abbiamo creato sì, fin troppo diremmo; ma si è trattato in prevalenza di lavoro offerto su base volontaria da parte dei soci, ai quali spesso non siamo stati in grado di garantire nemmeno modesti rimborsi spese. So che in casi come questi ringraziarli di cuore è ben poca cosa, ma lo faccio lo stesso.
L’ultimo obiettivo mancato, quello che più mi amareggia, è il non essere riusciti a creare un ponte solido tra il mondo di chi pubblica e quello di chi scrive. Molti dei nostri soci sono pure autori e ingenuamente credevamo che abbattere barriere e pregiudizi sarebbe stato semplice. Invece a volte abbiamo incontrato una certa diffidenza da parte di altri editori – non tutti, per fortuna – e assai spesso una sfiducia preconcetta, che spesso sfociava nella meschinità se non nella più bieca cattiveria, da parte di alcuni autori. In qualità di amministratore non sempre ho avuto la possibilità di rispondere a tono ad alcune critiche assolutamente immotivate o a falsità colossali sul mondo editoriale, perché temevo, come in effetti è accaduto, di scatenare “vendette trasversali” contro gli autori Aporema. Ora che però ho le mani libere, potrò slacciare le stringhe degli scarponi e tirar fuori qualche sassolino, anzi qualche macigno.
Chiudo ringraziando i molti lettori che ci hanno dato fiducia: continuate a seguirci, perché sono sicuro che Marco Paganini, oltre a ridar vita alle nostre precedenti pubblicazioni, saprà sorprendervi con nuovi bellissimi libri: da parte mia, da parte degli autori e da parte dei soci della cooperativa avrà sempre il massimo sostegno.”

Alessandro Cuccuru

Condividi su:
Leggi altri articoli