All Around vuole ricordare Papa Francesco, al secolo Jorge Mario Bergoglio, attraverso il Libretto Bianco, un’antologia di citazioni tratte dalle Encicliche, dagli atti, dagli scritti e dai discorsi di Francesco.

Franciscus in cento parole, curato da Lucia Visca, presenta un ritratto del Pontefice in cento parole e trecento citazioni, dai primi anni del pontificato alla seconda Enciclica Laudato si’. Francesco, un uomo di parola, non può che essere ritratto attraverso la sua voce e le sue parole.
Fin dal suo primo discorso tenuto il 13 marzo 2013 a seguito dell’elezione, Papa Francesco ha conquistato “la folla presente e lontana, con il semplice saluto e con la richiesta di essere benedetto”, come ricorda Fernanda Di Monte nella prefazione. Le parole di Francesco, raccolte nel Libretto Bianco, rappresentano un linguaggio efficace che ha la capacità di “stupire e turbare e di non lasciare tranquilli né i grandi né i piccoli del mondo”.
Francesco ha stupito e affascinato tutti con la sua “disarmante semplicità”. Come un amico educato che entra in punta di piedi, ha vinto l’imbarazzo con lo scherzo, presentandosi come il Papa “venuto dalla fine del mondo”. Lucia Visca ricorda le prime parole del Pontefice: «Buonasera», un saluto semplice e quotidiano che apre il dialogo con i fedeli riuniti in piazza San Pietro e dimostra l’intenzione di vicinanza e amicizia per gli ultimi che lo ascoltano.
La scelta del nome già rappresentava un programma di lavoro: Francesco d’Assisi è l’uomo dei poveri, l’uomo della pace, l’uomo che ama e custodisce il creato. Papa Francesco manifestava così l’intenzione di spingere la Chiesa al servizio dell’umanità, a partire dagli ultimi e dalle situazioni più precarie, e raccomandando ai suoi sacerdoti e ai suoi vescovi misericordia e porte aperte. Il suo attivismo sociale, ambientalista, pacifista e terzomondista e il suo impegno diplomatico hanno fatto sì che alla Chiesa cattolica venisse restituita una dimensione universale e politica.
Allora non resta che ricordare Francesco attraverso le sue parole, sempre pronunciate con forza e insistenza e in grado di richiamare alle questioni critiche dell’umanità. Una voce autorevole e globale, in grado di raggiungere i potenti e le periferie del mondo. Un Papa che non ci ha lasciato indifferenti, ampliando continuamente i nostri orizzonti.
“Per fare la pace ci vuole coraggio, molto di più che per fare la guerra”.
Invocazione per la pace, Giardini Vaticani (8 giugno 2014)
“Dare a ciascuno il suo, secondo la definizione classica di giustizia, significa che nessun individuo o gruppo umano si può considerare onnipotente, autorizzato a calpestare la dignità e i diritti delle altre persone singole o dei gruppi sociali”.
Incontro con i membri dell’Assemblea generale Onu, New York (25 settembre 2015)