La lunga marcia della pace: “Da Pinocchio A Pax Christi” in libreria o sul sito di All Around
«Nata sulle devastazioni materiali e spirituali di una guerra mondiale spaventosa, Pax Christi vuole testimoniare con mitezza nella storia che la pace non è solo una aspettativa ingenua e sognatrice ma una speranza possibile e credibile».
Con Da Pinocchio a Pax Christi, disponibile in libreria o sul sito della casa editrice All Around, Carlo Di Cicco, vicedirettore emerito de L’Osservatore Romano e per più di 10 anni direttore del Bollettino nazionale di Pax Christi, ci accompagna nel faticoso, mai scontato e, allo stesso tempo, entusiasmante cammino degli «artigiani di pace». E offre ai lettori la storia di questa piccola associazione cattolica, nata nel 1945, che ha avuto tra le sue figure di spicco uomini come i vescovi Luigi Bettazzi e Tonino Bello. «Vescovi col grembiule», uomini di chiesa al servizio cioè degli altri, della comunità dei credenti e non solo.
Una Lunga Marcia, anche ispirata al Vangelo, attende la pace per guarire antiche e nuove ferite che sfigurano la dignità umana. Il seme della guerra, avverte Di Cicco, non sta solo e tanto nelle armi, ma nel cuore dell’uomo che sa odiare e uccidere, L’uomo che si è consegnato alla logica totalizzante del denaro e del profitto. Ecco allora che la pace non è «una mania di pusillanimi», non è «apatia» e quieto vivere, come i tanti e interessati detrattori vogliono far credere. La pace è rivoluzionaria, perché spezza le catene dello sfruttamento, perché si pone senza tentennamenti dalla parte dei poveri.
La pace, scrive l’autore, è talmente contraddetta dall’esperienza da confondersi con una favola come Pinocchio. Il protagonista del libro di Collodi è un burattino che diventa umano, bambino, perché amato e infine responsabilizzato. La pace, tuttavia non è una favola alla Pinocchio, con un esito scontato e felice. La pace «resta una favola al futuro, dove si realizzerà passando dal caos dei balocchi crudeli a villaggio di umanità solidale».
Da Pinocchio a Pax Christi è stato scritto nel pieno dell’emergenza Covid-19, che ha messo a nudo la fragilità dell’uomo e la necessità di un nuovo modello di sviluppo e di nuove relazioni tra gli uomini e gli Stati. Tanto più necessarie e urgenti alla luce delle nuove tecnologie e della forza invasiva della Rete. Anche gli artigiani della pace sono chiamati a elaborare pensieri e nuovi percorsi capaci di raccogliere la sfida dell’era informatica.
La sfida delle sfide poiché dietro l’angolo c’è l’uomo cibernetico che potrebbe spazzare via uomini e donne che hanno finora costruito la storia umana.
Info: edizioniallaround.it