In scena la leggenda di Rombo di Tuono, cannoniere d’Italia, un omaggio al ragazzo di Leggiuno che conquistò la Sardegna.
Domenica 3 novembre 2024 alle ore 18.30 atteso ritorno a Koreja per Cada Die Teatro, storica compagnia cagliaritana in scena con RIVA LUIGI ’69 ’70 CAGLIARI AI DÌ DELLO SCUDETTO, monologo, scritto e interpretato da Alessandro Lay che rende omaggio a un momento storico del calcio italiano e a Gigi Riva, a pochi giorni da quello che sarebbe stato il suo ottantesimo compleanno.
Attraverso una narrazione che intreccia sport, storia e cultura popolare, lo spettacolo riporta il pubblico al 1969-1970, l’anno in cui il Cagliari, squadra simbolo della Sardegna, conquistò il suo primo e unico scudetto.
Lo spettacolo che fin dal suo debutto ha ricevuto consensi convinti da pubblico e critica, esplora non solo la grandezza di Riva, con il suo legame indissolubile con l’isola, ma anche la portata sociale e culturale di quella vittoria, che fu motivo di riscatto per un’intera comunità. La Sardegna di quegli anni, ancora marginale e distante dai riflettori nazionali, trova in quel successo calcistico una nuova identità e una forza collettiva che la unisce.
Nello spettacolo la vita del protagonista Alessandro Lay che all’epoca aveva 8 anni, si intreccia con la vita di Riva e con la geografia di una città e di un’isola che nel 1970 grazie alla sua presenza ebbe una grande occasione di riscatto. Attraverso immagini evocative, Lay celebra l’eroismo quotidiano e la passione calcistica come fenomeno popolare, rendendo omaggio al valore simbolico di una vittoria che trascende il campo di gioco per diventare parte della storia e dell’anima sarda.
[…] Non ricordo molto dello scudetto – racconta Lay – ma ricordo come era la città, come ci vestivamo, come ci appendevamo ai tram per non pagare, l’album della Panini e le partite “a figurine” sui gradini della scuola elementare. Ricordo il medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare. E ricordo vagamente un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un’altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol […]
Come sempre, dopo lo spettacolo sarà possibile incontrare la compagnia: un momento di dialogo con gli artisti per approfondire, in modo nuovo, i linguaggi dell’arte e scoprire il “dietro le quinte” del processo creativo.
Luigi Riva, detto Gigi, calciatore e dirigente sportivo, nato il 7 novembre del 1944 a Leggiuno, comune italiano di poco più di 3.500 abitanti nel Varesotto. Considerato uno dei migliori calciatori italiani di tutti i tempi, nonché tra i più forti attaccanti nella storia del calcio. Ala sinistra del Cagliari dal 1963 al ‘76, squadra con la quale vinse uno scudetto nel 1970 e capocannoniere principe – 35 reti segnate su 42 partite giocate – della Nazionale italiana, con la quale vinse il campionato europeo nel 1968, a fine carriera aveva all’attivo 252 gol totali segnati. Arrivato giovanissimo in Sardegna, Gianni Brera lo soprannominò “Rombo di Tuono”, per la sua potenza, l’ardore agonistico e le eccellenti capacità di goleador.
Ma Riva era molto di più che un eccellente “atleta”: allo sport riconosceva un’opportunità per costruirsi un futuro, per esprimere il proprio talento e sottrarsi a contesti difficili. Il calcio era, per lui, disciplina, sacrificio, ma anche sogno e identità, una strada che permetteva di trasformare le difficoltà in forza e di raggiungere traguardi altrimenti inaccessibili; un linguaggio universale per unire e ispirare, dando dignità e voce a chi, fuori da quel campo, spesso non ne aveva.
“Oltre che un’affermazione sportiva importante, la nostra è stata una vittoria sociale – raccontava Gigi Riva – allora della Sardegna si parlava solo come terra di banditi. […] Abbiamo ricevuto tante lettere anche dall’estero: operai, minatori, commercianti sardi sparsi per l’Europa ci scrivevano per dirci che si sentivano riscattati. Sono felice di aver contribuito a quella stagione”.
RIVA LUIGI ’69 ’70
Cagliari ai dì dello scudetto.
di e con Alessandro Lay
luci e suono Giovanni Schirru
progetto sonoro Matteo Sanna
scene Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Matteo Sanna, Giovanni Schirru
organizzazione Tatiana Floris
Strade Maestre 2024-2025, è un progetto di Koreja realizzato con il sostegno di Ministero della Cultura, Unione Europea, Regione Puglia Assessorato Cultura, Tutela e Sviluppo delle Imprese Culturali; Piiil Cultura, Comune di Lecce; in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese. Partner Culturali: Università degli Studi di Lecce; Adisu Puglia; Holo; Pupilla – libri, giochi, attività di Brindisi, SemiMinimi libri musica e giochi per piccoli e più piccoli di Lecce, Associazione Per un Sorriso in più.
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