Strade Maestre: debutta “X di Xylella, Bibbia e Alberi Sacri” nuovo spettacolo di Koreja

La Xylella. Una piaga che scorre tra le vene verdi del Salento e ha trasformato il paesaggio in un mosaico di dolore e resistenza. Lo stesso terreno su cui si intrecciano scienza, speranza e il sogno ostinato di far rifiorire ciò che sembra perduto.

Da qui prende le mosse X di Xylella, Bibbia e Alberi Sacri il nuovo spettacolo di Koreja con la regia di Gabriele Vacis, insignito di recente del premio ANCT Hystrio 2024 e la consulenza artistica di Salvatore Tramacere che debutta ai Cantieri Teatrali Koreja venerdì 22 novembre 2024 alle ore 20.45 (in replica sabato 23 stesso orario).

I Pugliesi sono figli di ulivi e viti. Di olio e vino. Di oro e sangue e sole. Non ce n’è uno che non possegga un pezzo di terra, seppur piccolo, con qualche ulivo. Alcuni fanno gli agricoltori, molti altri sono figli di contadini. Spesso, chi non lavora nelle campagne, le abbandona. Le lascia a crescere incolte. Molti altri, nostalgici, investono tempo nel week-end o i soldi dei risparmi, per tirare su qualche prodotto fresco dalla propria campagna. Quello che vale per tutti i Pugliesi, è che un pezzo di pane, condito solo con sale e olio che pizzica, è il sapore di Casa. E i loro ulivi, si dice, “sono immortali’’, nascondono nel loro attorcigliarsi centinaia e centinaia di anni. Niente potrebbe mai distruggerli. Niente.

Tranne la Xylella. Nel 2013, nel cuore del Salento, vengono ritrovati i primi ulivi disseccati, come arsi da un fuoco mai appiccato. Qualcosa che gli agricoltori non hanno mai visto, perché gli ulivi sono sempreverdi. Qualcuno ipotizza ‘’E’ rodilegno giallo’’, altri “E’ la lebbra degli ulivi’’, ma qualcosa non torna. Dopo ricerche e accertamenti, gli esperti del CNR di Bari riescono a strappare un segreto alla natura: è la ‘’Xylella fastidiosa’’, un batterio inserito nella lista europea dei Patogeni da Quarantena. Xylella viaggia dentro gli ulivi e tra di essi. Dentro ci riesce perché risale nei vasi delle piante, dentro cui scorre la linfa e riesce a farlo anche controcorrente. Tra l’uno e l’altro invece, si sposta salendo a bordo di un insetto vettore, la Cicalina Sputacchina. L’unico modo per fermarla è tagliare gli alberi infetti, e farlo il prima possibile.

Ma il dramma della Xylella, che colpisce e devasta gli ulivi secolari, qui è anche il simbolo del dolore femminile: un’infezione invisibile che lentamente erode le radici consumando  forza e vita. Come le donne, anche gli ulivi sono portatori di storie, linfa e memoria. La Xylella, come certe sofferenze interiori, lavora in silenzio, distrugge dall’interno, lasciando cicatrici evidenti in una terra che, come il corpo e lo spirito femminile, fatica a risanarsi. In questo parallelo, il dolore femminile trova voce nella terra stessa, in un grido muto che chiede cura, comprensione e rispetto.

[…] Nella contemporaneità – sottolinea Gabriele Vacis – il teatro può essere uno strumento in grado di ripristinare piccoli grumi di realtà concreta, perché può affrontare la complessità. E affrontare la complessità in molti casi significa affrontare, convivere a addirittura collaborare con l’incertezza […] nella nostra scena ci sono sette attrici, anzi, sette donne. Perché forse la comprensione dei fenomeni – dove per comprensione non intendo solo capire, anzi, più che altro comprendere significa accogliere, abbracciare, stare, saper stare con quello che c’è anziché combattere con quello che non c’è – a ben vedere appartiene più al femminile che al maschile. In definitiva lo spettacolo che abbiamo fatto e che parte proprio dalle storie delle attrici e di molte altre donne, racconta del prendersi cura. Prendersi cura veramente dei corpi, della natura, della salute e della malattia. E anche della memoria.

Ho sempre pensato al teatro come al luogo delle domande – racconta Salvatore Tramacere – Le risposte, alcune volte, arrivano osservando la realtà; ma quale realtà, se la realtà che abbiamo davanti è sempre più “piegata” dall’informazione selvaggia dei social e dei “tutti che sanno tutto”? Alcuni anni fa abbiamo provato a “cantare” il paesaggio degli ulivi salentini che stavano lentamente, progressivamente e inesorabilmente morendo. Ad oggi la domanda che mi sono fatto è sempre lì, ancora più caduca e spoglia, è la domanda che si fanno i contadini della mia terra quando si chiede loro perchè non piantano di nuovo altri alberi: farò in tempo a vedere gli alberi di ulivo ricrescere? Quando, con Gabriele Vacis, mi sono inoltrato in questo territorio pieno di contraddizioni, ero certo che, sia io che lui, per età e per cultura, avevamo l’amara consapevolezza di essere fragili come alberi che hanno le radici piantate nel terreno da centinaia di anni, ma possono essere attaccati e forse cadere. Ma soprattutto, possono rialzarsi, resistere, imparare, farsi le domande necessarie e cercare le risposte nella realtà e in quella che si vuole provare a costruire in un “presente prossimo”. Bisogna che il teatro si interroghi sempre e provi a dare risposte diverse da quelle che la triste realtà dà. Noi, come Teatro Koreja, lo abbiamo sempre fatto e continueremo a farlo. Alla fine sarà sempre l’energia femminile a generare il nuovo, ne sono certo.

Il 22 novembre alle ore 19.00 il foyer di Koreja ospiterà il talk dal titolo IL PROGETTO IPERLOCALE SGUARDI CREATIVI SULLE CONSEGUENZE DELLA XYLELLA a cura di Sprech group e Agorà Design Contest, in cui sarà affrontato il tema della sostenibilità e di come il design possa rispondere alle sfide della Xylella, recuperando materiali e saperi locali.

Interverranno: Tommaso Marcucci, presidente dell’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Lecce, Luigi Maggiore con il progetto Hug, Andrea Arciuolo con la sua Lampada ad angolo, Stefania Galante con Tramemoria, oltre a Salvatore Rescio, referente di Agorà Design e Chiara Pascali.

Gabriele Vacis, regista teatrale, drammaturgo, docente, documentarista e sceneggiatore italiano. Ha scritto e curato la regia di numerosi spettacoli teatrali: Esercizi sulla tavola di Mendeleev, premio Opera Prima 1985; Elementi di struttura del sentimento, premio UBU 1986; La Storia di Romeo e Giulietta, premio UBU 1992; Il racconto del Vajont, premio UBU 1994. Il narratore senza orpelli, nello spazio vuoto, diventa fenomeno che influenza profondamente la comunicazione, dal teatro alla televisione, dal giornalismo alla politica. Nel 1996 ha vinto il Premio per la regia dell’Associazione Critici Teatrali Italiani; nel 2011 il Premio Dioniso per l’innovazione della cultura Classica. Ha curato la regia di numerose opere liriche. Nel 2021 fonda con i suoi allievi PoEM.

Salvatore Tramacere è regista e direttore artistico del Teatro Koreja, che fonda ad Aradeo (Le) nel 1983 nel contesto del teatro di gruppo, in un’idea di comunità in cui è importante mettere in comune le differenze. Sviluppa una propria direzione di ricerca nell’ambito del teatro politico, civile e musicale partendo dal “sentirsi nomadi” come essenza d’ogni cercare. Si forma al fianco di attori e registi come Eugenio Barba, Iben Nagel Rasmussen, Cesar Brie, Silvia Ricciardelli e Pina Bausch ed è allievo di Nicola Savarese presso l’Università del Salento. Ha diretto oltre 30 spettacoli teatrali alcuni dei quali hanno ricevuto premi e riconoscimenti a livello internazionale. Dal 2016 è membro del Comitato esecutivo dell’Associazione Nazionale Teatri Stabili d’Arte Contemporanea (A.N.T.A.C.) e Coordinatore per la prosa nell’ambito della sezione Spettacolo dal vivo dell’Agis di Puglia e Basilicata.

X
di Xylella, bibbia e alberi sacri
con Chiara Dello Iacovo, Luna Maggio, Emanuela Pisicchio, Maria Rosaria Ponzetta, Kyara Russo, Maria Tucci, Andjelka Vulic
regia Gabriele Vacis
Assistente alla regia Lucia Raffaella Mariani
Drammaturgia di Lucia Raffaella Mariani, Letizia Russo e Gabriele Vacis
Curatrice dei cori Enrica Rebaudo
Scenofonia Roberto Tarasco
Consulenza e coordinamento artistico Salvatore Tramacere
Tecnici Alessandro Cardinale, Mario Daniele
Si ringrazia Stefano Martella
Produzione Teatro Koreja In collaborazione con Potenziali Evocati Multimediali
Foto di Eduardo De Matteis – Archivio Koreja

Strade Maestre 2024-2025, è un progetto di Koreja realizzato con il sostegno di Ministero della Cultura, Unione Europea, Regione Puglia Assessorato Cultura, Tutela e Sviluppo delle Imprese Culturali; Piiil Cultura, Comune di Lecce; in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese. Partner Culturali: Università degli Studi di Lecce; Adisu Puglia; Holo; Pupilla – libri, giochi, attività di Brindisi, SemiMinimi libri musica e giochi per piccoli e più piccoli di Lecce, Associazione Per un Sorriso in più.

Info e prenotazioni:
0832 242000
Biglietti su vivaticket.it e rivendite aderenti al circuito
www.teatrokoreja.it

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