Giorni di lavoro al Teatro Verdi di Monte San Savino con la residenza artistica Fettarappa Sandri Guerrieri ai fini dell’allestimento dello spettacolo “La Sparanoia”
Una casa a forma di teatro, una famiglia chiamata “compagnia”, un progetto che racconta generazioni in dialogo. Il Teatro Verdi di Monte San Savino torna ad aprirsi in forma di residenza ospitando in questi giorni la compagnia formata da Niccolò Fettarappa Sandri e Lorenzo Guerrieri ai fini dello studio e dell’allestimento dello spettacolo scritto dallo stesso Fettarappa Sandri dal titolo “La Sparanoia”, atto unico senza feriti gravi purtroppo, come specificato dai due giovani artisti, prodotto da Sardegna Teatro con il sostegno di RAI Radio 3 – Circuito Claps – Armunia Teatro – Carrozzerie N.o.t – Spazio Zut – Officine della Cultura.
La residenza, che troverà un suo primo compimento domenica 14 maggio 2023 alle ore 17:30 con una prova aperta dedicata ai gruppi di spettatori organizzati e Spettatori Erranti che seguono le attività della Rete Teatrale Aretina, è a cura di Officine della Cultura nell’ambito della linea “Artisti nei Territori” promossa da Ministero della Cultura e Regione Toscana, in collaborazione con Comune di Monte San Savino e A.S. Monteservizi.
“La Sparanoia” nasce come occasione di esplorazione del grido soffocato di una generazione addomesticata, della rabbia scolarizzata che ha imparato a dare del “lei”, di serial killer narcolettici che, invece che conquistare la piazza, sonnecchiano su un cuscino: di chi preferisce alle strategie d’attacco, le previsioni meteo. Ma allora, che farsene di una bomba? Scagliarla come una molotov contro qualcuno, in un attimo di vitalità terroristica? O piuttosto lasciarla lì e aspettare che si spenga? Disinnescarla, disinnescarci?
Si segnala che nel corso della residenza artistica la compagnia Fettarappa Sandri Guerrieri ha incontrato i frequentatori del Centro di Aggregazione Sociale Ciaperoni di Monte San Savino per uno scambio di racconti, storie e cammini ai fini dell’allestimento dello spettacolo.
Ulteriori informazioni: www.officinedellacultura.org