Anche quest’anno la non-scuola, quell’asinina esperienza di laboratorio teatrale che il Teatro delle Albe tiene viva da oltre trent’anni con gli adolescenti, nel segno del cortocircuito tra arte e vita che la compagnia accende ogni giorno, è stata proposta in diversi istituti della provincia di Ravenna coinvolgendo centinaia di ragazzi e ragazze. Un’esperienza, quella della non-scuola, che ha fatto scuola in tutto il mondo e che quest’anno è stata proposta anche a Caldogno (in provincia di Vicenza), Cervia, Lecce, Matera, Milano, Napoli, Piangipane, Pompei, Roma, Santarcangelo di Romagna e Seneghe.
In provincia di Ravenna i laboratori si sono svolti innove istituti scolastici e nella sede della Circoscrizione di Castiglione di Ravenna. Gli incontri hanno inoltre coinvolto gli studenti e le studentesse dell’Università di Bologna – sede di Ravenna – in collaborazione con Fondazione Flaminia. I debutti sono previsti al Teatro Rasi da martedì 21 marzo a giovedì 30 marzo e lunedì 8 maggio, alle 21:00. A Cervia il debutto dell’istituto alberghiero Tonino Guerra verrà ospitato a fine maggio – data in via di definizione – al teatro comunale Walter Chiari.
Contestualmente, nell’ambito dei debutti, sono stati pensati due momenti di incontro dedicati a due figure che più volte hanno intrecciato il cammino delle Albe: Rachele Furfaro e Valter Malosti. Furfaro, pioniera di un nuovo modello educativo nei Quartieri spagnoli di Napoli, presenterà La buona scuola. Cambiare le regole per costruire l’uguaglianza (Feltrinelli), un testo in cui traccia la possibile idea di una scuola capace di ascolto, di attenzione al singolo e alla comunità, per essere accogliente e inclusiva. Poemetti. Venere e Adone – Lo stupro di Lucrezia di William Shakespeare (Einaudi) è invece il titolo del libro con la traduzione di Valter Malosti: l’autore, fondatore del Teatro di Dioniso e poi Direttore Fondazione TPE – Teatro Piemonte Europa, oggi è direttore di Ert Fondazione. Malosti è attore, autore e regista di numerosi spettacoli ospitati anche nell’ambito de La Stagione dei teatri. Recentemente è stato protagonista delle Celebrazioni dantesche.
L’incontro con Rachele Furfaro sarà alle 18:00 del 24 marzo al Teatro Rasi in sala Mandaye N’Diaye; l’appuntamento con Valter Malosti sarà nello stesso luogo ma alle 18:00 del giorno successivo, sabato 25 marzo, insieme a Mauro Bersani, direttore editoriale Einaudi. Ad entrambi gli incontri sarà presente Marco Martinelli.
“Se Ravenna oggi è riconosciuta, e si riconosce, come città di teatro – dichiara l’assessore alla Cultura del Comune di Ravenna Fabio Sbaraglia – lo è sicuramente anche in virtù di un’esperienza come la non-scuola che da oltre trent’anni rinnova la propria energia mettendo in contatto migliaia di giovani con i linguaggi del teatro. La comunità che da qui è cresciuta intorno a questo progetto, e a cui la città è profondamente affezionata, è luogo di continuo rinnovamento di un inestimabile patrimonio di relazioni, pratiche e ricerca”.
“La festa della non-scuola del Teatro delle Albe – sottolinea la coordinatrice Laura Redaelli – è l’attraversamento gioioso dell’essere coro, è il farsi luogo che si manifesta nei volti e nei desideri dei molti che in quei giorni abitano il teatro e che ci restituiscono la possibilità di una comunità che si riconosce nella scelta eretica della bellezza e della felicità”.
Il racconto fotografico della non-scuola di quest’anno è affidato a Nias Zavatta. Durante le serate di apertura alcuni dei suoi scatti saranno esposti al Teatro Rasi. “Da docente e fotografa allo stesso tempo – spiega Zavatta – quando quest’anno mi è stato proposto di fare un foto racconto della non-scuola, ho accettato con grande curiosità e piacere: nello sguardo con cui osservavo i ragazzi e le ragazze durante i laboratori all’interno delle varie scuole, ho voluto infatti far dialogare entrambe le mie parti – di fotografa ma anche di insegnante – ed esprimere con le immagini tutte le diverse sfumature e colori che l’adolescenza racchiude in sé e che la non-scuola sa sprigionare. Proprio per questo motivo, ho scelto di dare ampio spazio ai volti, a quegli sguardi che spesso inconsapevolmente si distaccavano dal coro, e allo stesso tempo anche all’atmosfera di gioco puro, di sperimentazione viva del e nel gruppo”.
La rassegna viene realizzata da Ravenna Teatro/Teatro delle Albe con il contributo del Comune di Ravenna, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Cultura, Bcc Ravennate Forlivese e Imolese, Confcooperative Romagna e Fondazione Flaminia.