Sabato 15 febbraio 2025, alle ore 19.00, arriva per la prima volta sul palco dell’ITC Teatro, il pluripremiato maestro del teatro contemporaneo Danio Manfredini: leggerà il canovaccio di una sceneggiatura da lui scritta che non diventò mai un film, ma che fece parte del suo storico spettacolo Cinema Cielo, accompagnato dai disegni che egli stesso fece: lo storyboard che traccia la parabola della vita di Divine.
«Una scrittura che nasce dal romanzo di Jean Genet Nostra signora dei fiori iscritto nel 1944 nel periodo che Genet passò in carcere a Parigi. Nel romanzo il protagonista è lo stesso autore colto nell’universo carcerario fatto di celle, corridoi, compagni di sventura. Genet prende ispirazione proprio dalle presenze intorno a lui per dare vita ad una storia inventata. Dalla complessità del romanzo ho estratto un ramo che è la storia di Divine, al secolo Louis Culafroy, un ragazzino che scappa di casa per condurre a Parigi una vita da travestito. L’incontro con Mignon, un ladruncolo e l’incontro con Nostra Signora dei Fiori un giovane assassino, segneranno in maniera indelebile la vita di Divine. Ho scritto questo canovaccio di sceneggiatura alla fine degli anni novanta. Pensavo di farne un film invece diventò parte dello spettacolo teatrale Cinema Cielo del 2003. Nella serata leggerò il canovaccio della sceneggiatura accompagnato dai disegni che feci allora» (Danio Manfredini).
A seguire, alle ore 20.30 all’ITC Lab, incontro e aperitivo dal titolo Al margine: Danio Manfredini dialoga con Porpora Marcasciano (candidata al Premio Nobel per la Pace 2025), attivista, scrittrice, consigliera comunale alle pari opportunità del comune di Bologna) e i/le giovani del territorio; modera Oliviero Ponte di Pino di Ateatro.
A partire dalle sollecitazioni innescate dallo spettacolo, Danio Manfredini e Porpora Marcasciano dialogano sul tema delle vite “al margine”, delle esistenze di confine, di che cosa davvero significhi vivere una vita eccentrica rispetto ai percorsi considerati “nella norma”, e di quanto (e quando) questo possa condurre a una forma di libertà e liberazione o trasformarsi in esclusione. A seguire, un gioco di domande e risposte, di spunti e interventi incrociati con i e le giovani presenti e con il pubblico in sala.
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