I prossimi appuntamenti di Assemblea Teatro: a Rivalta, UN BRUTTO ANATROCCOLO (26 gennaio) e DOV’È FINITO PAPÀ? (27 gennaio); all’Agnelli BIANCANEVE E I SETTE NANI (28 gennaio) e MARIO ZUCCA (1° febbraio).
venerdì 26 gennaio 2024, ore 21
Auditorium Franca Rame (viale Cadore 133) – Rivalta (TO)
Una sera a teatro
Cattivi Maestri
UN BRUTTO ANATROCCOLO
dalla fiaba di Hans Christian Andersen
di Francesca Giacardi, Maria Teresa Giachetta e Antonio Tancredi
regia di Antonio Tancredi
con Francesca Giacardi e Maria Teresa Giachetta
scene e costumi di Valentina Albino
tecnica Arianna Salerno
Chi è quell’anatroccolo che scappa dalla sua fattoria, che corre, inciampa, si nasconde? Perché scappa? Il mondo fuori è così grande, forse troppo grande per lui. Ce la farà?
Ce la farà e un giorno, guardando il suo riflesso su uno specchio d’acqua, scoprirà di non essere più quel brutto e goffo anatroccolo, quell’anatroccolo così strano che veniva rincorso e beccato dagli animali del suo stesso cortile. Ma questo lo scoprirà solo dopo un lungo e faticoso viaggio alla ricerca di una nuova casa, di nuovi amici, di qualcuno che lo accolga così com’è.
Per quanto ci si possa credere brutti, o gli altri ci facciano sentire diversi, c’è e ci sarà sempre un posto dove non saremo mai fuori luogo. Un luogo e un tempo in cui scoprirsi dei bellissimi cigni.
Far rivivere questa storia è ricordare a noi stessi il brutto anatroccolo che eravamo, perché in fondo tutti lo siamo stati, senza dimenticare che c’è sempre un cigno dentro di noi e che vale sempre la pena cercarlo e farlo venir fuori.
Il punto di vista scelto per raccontare il brutto anatroccolo è quello di chi l’ha incontrato. C’è chi ne conserva un bel ricordo, chi è contento che sia andato via, chi ne sente la mancanza, chi avrebbe voluto giocarci di più, chi invece lo riteneva inutile perché non sapeva fare le fusa o un uovo.
Ogni racconto-intervista ci offre la possibilità di conoscere qualcosa di più del nostro anatroccolo, di comprendere le sue paure, la sua rabbia, la sua tristezza e condividerne la gioia finale. Le parole dell’anatroccolo sono lasciate a brevi frasi dette tra un racconto e l’altro. Solo in questi intermezzi, che coincidono con le fughe da un posto ad un altro, lo si sente e si vede agire, compare e riaffiora.
In questi passaggi che corrispondono anche ai cambi di stagione, assisteremo alla trasformazione dell’anatroccolo, una trasformazione che non è altro che la somma di tutto quello che gli è successo, di chi ha incontrato e delle emozioni che ha vissuto.
Perciò auguriamo a tutti i bambini, anche a quelli un po’ cresciuti, di non aver paura di sentirsi dei brutti anatroccoli, perché il fatto di esserlo ci offre la possibilità di trasformarci in cigni. Dai 3 anni
Ingresso 4,50 euro (unico)
sabato 27 gennaio 2024, ore 21
Auditorium Franca Rame (viale Cadore 133) – Rivalta (TO)
Una sera a teatro
Assemblea Teatro
DOV’È FINITO PAPÀ?
uno spettacolo per chi resta
Uno spettacolo per chi resta
da un percorso civile di Renzo Sicco
con Arturo Gerace, Elena Cavallo e Tiziana Catalano
regia di Renzo Sicco
musiche di Ryuichi Sakamoto e Peter Gabriel
A Giulio Regeni, Patrick Zaki, Mahsa Amini, Mohsen Shekari ed ai troppi giovani scomparsi in Egitto, Iran e nei conflitti di Siria, Ucraina, Africa, alle loro madri, ai padri e ai parenti tutti.
Al centro del racconto il piccolo Giulio, un bambino normale con una vita normale di una famiglia benestante ma basta un istante perché la sua vita e quella della sua famiglia precipitino nel caos. Cosa accade se il capofamiglia scompare? Avviene in un Paese dove c’è una discutibile “democrazia”: Egitto, Iran, Siria, Libia o dove sono in atto le guerre Ucraina-Russia e Israele-Hamas.
Mentre Giulio sta giocando in camera nella sua casa, una pattuglia sequestra il padre che scomparirà nel nulla per sempre.
Oltre al terrore si innestano diverse altre dinamiche che sfaldano decisamente l’intera famiglia.
Il dolore, la confusione, lo sgomento, a volte uniscono, il più delle volte dividono le comunità.
La paura è costruita apposta, per recidere tutti i legami sociali e così anche i vincoli affettuosi più forti cedono di fronte alla necessità di ognuno di trovare la propria soluzione al dramma.
Resta la domanda “dov’è finito papà?” perché, anche dopo, quando è ormai certa la sua morte, scomparso il corpo, non esiste lutto, non esiste una elaborazione della giustizia.
Non bisogna andare troppo lontano per trovare Paesi dove la perdita di ogni diritto umano e il potere di sopraffazione sui corpi provocano uragani di questo tipo.
I “Giulio” d’Egitto, Siria, Iran, Afghanistan, Perù, Venezuela, Bosnia, per ricordarne alcuni, si uniscono al dramma della guerra in Ucraina, a devastare città ma anche a dissolvere famiglie, lasciandole disperse nelle loro paure come la famiglia di Giulio.
Ingresso gratuito
domenica 28 gennaio 2024, ore 11
Teatro Agnelli (via Paolo Sarpi 111) – Torino
Domenicamattinateatro
Cattivi Maestri
BIANCANEVE E I SETTE NANI
dalla fiaba dei fratelli Grimm
con Gabriele Catalano, Francesca Giacardi, Maria Teresa Giachetta, Jacopo Marchisio
burattini di Francesca Bombace
scene di Andrea Franzi
Uno spettacolo per bambini capace di interessare anche i grandi, con la sua fusione di due classici: la fiaba raccolta dai fratelli Grimm e la presenza – accanto agli attori “veri” – dei burattini. Il teatro di figura, infatti (cioè quello in cui agiscono appunto burattini e marionette), ha costituito per secoli un mezzo importantissimo per trasmettere la cultura popolare. E ancora oggi questa tecnica può raccontare storie vicine con uno sguardo lontano, consentendo agli attori e al pubblico di abbandonare l’immedesimazione emotiva cui tenta di condurci il teatro più usuale in favore di uno sguardo più distanziato ma anche, a sorpresa, partecipato e profondo. Questo lavoro all’insegna del colore, del divertimento e di una grande tradizione, narra la fiaba delle fiabe, la storia di Biancaneve e dei sette nani, per far divertire e riflettere grandi e piccini. Ma la Biancaneve dei Cattivi Maestri non è come tutte le altre. Durante lo spettacolo si balla con una ricca colonna sonora con brani dal dub all’ indie rock. Le scene sono colorate ed accattivanti. La storia è quella originale ma con un po’ di cattiveria e il pubblico potrà ridere a crepapelle. Per questo ci piace definirla una fiaba moderna.
Età consigliata dai 3 anni
Ingresso 6 euro (unico)
giovedì 1° febbraio 2024, ore 21
Teatro Agnelli (via Paolo Sarpi 111) – Torino
Insolito
Mario Zucca
SEMI DI ZUCCA
L’amore è il sentimento più forte che un uomo e una donna possano provare. Ed è un sentimento così irrazionale che può cambiare le persone in profondità.
Prendete uno che da dieci anni non ha un rapporto sessuale. Salta subito agli occhi che è teso, tirato, agitato, nervoso, pronto alla collera.
Prendete adesso qualcuno sposato da almeno dieci anni. Salta subito agli occhi: che strano, anche lui è teso, tirato, agitato, nervoso, pronto alla collera.
Come può essere che il rapporto d’amore e l’astinenza abbiano confini così labili? Quale delle due disgrazie è la peggiore?
È a questo punto che l’uomo della strada resta senza risposte ed attende ansioso il parere dell’esperto.
Con precisione e rigore il discorso procede lineare come un labirinto medioevale, incuneandosi senza remore nel territorio dell’amore, là dove la ragione e l’esperienza non servono a nulla.
Cosa si fa infatti per amore? Tutto. Per amore si fa di tutto. Per amore ci si sposa, ci si schiavizza al compagno o alla compagna, per amore si lotta, per amore ci si dona mani e piedi a una causa, per amore si fanno figli. L’unica cosa sicura è che per amore non si muore… al massimo si uccide.
Gli esempi portati sul palco sono presi dalla vita vera. Ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti è puramente casuale, nel senso che gli esempi sono stati presi a caso. Ma dietro ogni personaggio, c’è l’anelito dell’Uomo – inteso anche come Donna – e quello della Donna – intesa anche come Uomo.
Gli esempi e i semi di zucca possono crescere a dismisura e provocare onde di ilarità irrefrenabili, per questo Vi aspettiamo coscienti che qualche volta valga la pena morire dal ridere.
Ingresso 10 euro (interi), 8 euro (ridotti)
Info e prenotazioni: www.assembleateatro.com