A Koreja GIOVINETTE le calciatrici che sfidarono il Duce, spettacolo con la regia di Laura Curino

ph Laila Pozzo

Rosetta, con i suoi sedici anni e nell’animo il sacro fuoco del calcio. Giovanna, per cui l’avventura della squadra è anche un gesto politico. Marta, saggia e posata ma determinata a combattere per la libertà di giocare. E poi la coraggiosa Zanetti che dà il calcio d’inizio, la stratega Strigaro che scrive ai giornali, la caparbia Lucchi che stenta a vincere l’opposizione paterna… Sono le amiche che all’inizio degli anni Trenta danno vita al Gruppo Femminile Calciatrici milanese, la prima squadra di calcio femminile in Italia. Ma l’Italia di allora è fascista e man mano che il gruppo si allarga, diventa una vera formazione e comincia a far parlare di sé sui giornali, il regime entra in allarme.

Certo, queste giovinette si sono date tempi di gioco più brevi e regole più leggere, assicurando di non voler compromettere la loro “funzione primaria” di madri. Scendono in campo con i calzettoni e la gonna nera per non offendere la morale. Ma sono comunque donne e il calcio è uno sport da maschi.

Tratto dal romanzo di Federica Seneghini e dai saggi di Marco Giani, adattato da Domenico Ferrari, per la regia di Laura Curino pluripremiata attrice e co-fondatrice del Teatro Settimo di Torino, sabato 6 aprile 2024 alle ore 20.45 in scena ai Cantieri Teatrali Koreja GIOVINETTE Le calciatrici che sfidarono il Duce, una storia di amicizia, di gioco e di lotta tra esaltanti vittorie, umilianti battute d’arresto, alleati inattesi e irriducibili nemici. Uno scorcio avvincente del nostro passato e una riflessione preziosa sulle ingiustizie ancora pericolosamente vive nel nostro presente. Volto storico del teatro di narrazione, Laura Curino lavora da sempre per le donne, con le donne e scrive da un punto di vista femminile come conseguenza naturale.

1932
Decimo anno dell’era fascista. Tre amiche poco più che adolescenti sono ai giardini di Porta Venezia, una di loro rimanda il pallone dei ragazzi che stanno giocando a poco lontano. Sulla panchina di quel parco, quelle ragazze lanciano un’idea: giocare a calcio. Ha inizio così la storia che porterà a fondare il Gruppo Femminile Calcistico di Milano, il primissimo esperimento di calcio femminile in Italia. In breve il GFC raccolse intorno a sé decine di atlete. La loro fu una sfida alla mentalità dominante che vedeva nel calcio l’emblema della virilità fascista.

La loro epopea è raccontata con ironia e leggerezza mostrando come certi pregiudizi siano duri a morire e come la lotta per la libertà passi anche attraverso lo sport.

Come sempre, al termine dello spettacolo sarà possibile incontrare la compagnia per un momento di confronto e scambio sui linguaggi teatrali a cura dell’Ass. Palchetti Laterali e Radio Aracne.

E sempre sabato 6 aprile alle ore 18.45 LO SPORT TRA EMANCIPAZIONE E LIBERTÀ (ingresso libero), un incontro di approfondimento per esplorare i concetti di emancipazione e libertà attraverso lo sport, storicamente utilizzato come strumento per combattere l’oppressione politica e per promuovere l’indipendenza. Esempi illustri sono il boicottaggio olimpico contro l’apartheid in Sudafrica e la partecipazione degli atleti ai movimenti per i diritti civili. Lo sport, dunque, può essere un’arena in cui promuovere i valori della democrazia e dei diritti umani esattamente come il teatro. Sia il teatro che lo sport sono mezzi potenti per raccontare storie ed esplorare temi universali: insieme possono giocare un ruolo significativo nel promuovere spazi di espressione creativa e costruzione di comunità inclusive.

Interverranno:
Luigi Melica, Diritto e Management dello Sport Università del Salento
Rossella Ricchiuto, già Segretaria Generale Centro Universitario Sportivo Lecce
Serena D’Amico, Capitano Lecce Women
Roberto Cazzato, Accademia di Scherma Lecce
in collegamento Federica Seneghini, Autrice del romanzo Giovinette. Le calciatrici che sfidarono il duce

Modera:
Giuseppe Martella, giornalista del Quotidiano di Puglia

GIOVINETTE
Le calciatrici che sfidarono il Duce 
tratto dal romanzo di Federica Seneghini e Marco Giani;
regia Laura Curino;
con Federica Fabiani, Rossana Mola, Rita Pelusio;
adattamento drammaturgico Domenico Ferrari;
collaborazione artistica Marco Rampoldi; 

LAURA CURINO
Autrice e attrice torinese, tra i maggiori interpreti del teatro di narrazione, Laura Curino alterna nel suo repertorio testi di nuova drammaturgia e testi classici. Dal 2015 è direttore artistico del Teatro Giacosa di Ivrea. Tra i fondatori di Teatro Settimo, ha partecipato come attrice e autrice alla maggior parte delle produzioni nei 25 anni di vita della compagnia. Dal 2001 ha collaborato con numerosi teatri – tra cui Teatro Stabile di Torino e Piccolo Teatro di Milano – festival, aziende, istituzioni, radio e televisione. Insegna scrittura teatrale all’Università Cattolica di Milano e tiene conferenze, seminari e laboratori in Italia e all’estero. II tema del lavoro, il punto di vista femminile sulla contemporaneità, l’attenzione per le nuove generazioni sono fra gli elementi fondanti della sua scrittura.

Tra i tanti testi e spettacoli messi in scena: il dittico sulla storia della famiglia Olivetti; Passione ovvero la scoperta della vocazione teatrale; Santa Impresa sui Santi Sociali torinesi dell’Ottocento; La Diva della Scala, dove la vocazione teatrale diventa mestiere; La lista su Pasquale Rotondi, il Soprintendente che salvò migliaia di capolavori d’arte durante la Seconda Guerra Mondiale; Il rumore del silenzio dedicato alle vittime della strage di Piazza Fontana; Naufraghi senza volto per dare un nome alle vittime del Mediterraneo, dal libro testimonianza di Cristina Cattaneo; L’anello forte progetto che si ispira all’omonima opera di Nuto Revelli; Pigiama per sei commedia romantica basata su equivoci esilaranti; Big Data B&B sui risvolti etici e sociali della Rivoluzione Digitale. È inoltre interprete di numerosi spettacoli per la regia di: Consuelo Barilari, Alessandro D’Alatri, Simone Derai, Corrado D’Elia, Anna Di Francisca, Ivana Ferri, Luca Micheletti, Cristina Pezzoli, Marco Rampoldi, Renato Sarti, Marco Sciaccaluga, Laura Sicignano, Serena Sinigaglia, Claudia Sorace, Roberto Tarasco e Gabriele Vacis.

Tra i numerosi riconoscimenti: Premio Ubu (con Teatro Settimo) 1993, Premio Anct – Associazione Nazionale Critici di Teatro 1998, Premio Hystrio per la drammaturgia 2003, Premio Anct – Associazione Nazionale Critici di Teatro 2023, Premio Ipazia Festival dell’Eccellenza al Femminile 2023.

Strade Maestre 2023-2024, è un progetto di Koreja realizzato con il sostegno di Ministero della Cultura, Unione Europea, Regione Puglia Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio; Comune di Lecce; in collaborazione con Teatro Pubblico Pugliese. Partner Culturali: Università degli Studi di Lecce; Adisu Puglia; Associazione Palchetti Laterali; Pupilla – libri, giochi, attività di Brindisi, SemiMinimi libri musica e giochi per piccoli e più piccoli di Lecce, Associazione Per un Sorriso in più e la Cooperativa Terradimezzo.

Info e prenotazioni:
Teatro Koreja
t. 0832.242000
Biglietti presso il Teatro Koreja e on line su vivaticket.it o rivendite aderenti al circuito
www.teatrokoreja.it

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