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BTO2016. Dal panel conclusivo di CoopCulture emergono tre parole chiave: gestire, valorizzare, coprogettare

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Dal panel conclusivo di BTO2016 – Borsa del Turismo Online di giovedì 1 dicembre a Firenze al quale ha partecipato Coop Culture emergono tre parole chiave: gestire, valorizzare, coprogettare.

Partiamo da un dato, è stato stimato che il 20% del Pil del nostro Paese (Claudio Bocci, Federculture), è rappresentato dal turismo, dall’industria creativa, dalla cultura, senza considerare il manifatturiero (made in Italy) collegato.

Il patrimonio che abbiamo in Italia è immenso ma già nel definirlo “bene culturale” commettiamo un primo errore, diamo l’idea che fruendolo venga consumato e non è così (Giovanna Barni – CoopCulture).

bto2016-coopculture-palumbo-720Valorizzazione non vuol dire sfruttamento ma gestione e fruizione del territorio aumentandone il valore, qualcosa di profondamente diverso quindi da quello che fanno le multinazionali dell’e-commerce. Una nuova alleanza tra pubblico e privato è dunque necessaria per cambiare rotta. Chi parla di “troppo privato” nella gestione dei beni culturali, specie in Italia, sostiene qualcosa di non vero. Il privato, soprattutto nel settore culturale, non significa la “grande impresa” ma il “cittadino”. L’innovazione sta nella gestione affidata proprio ai cittadini (Francesco Palumbo – Mibact).

bto2016-coopculture-ferrari-720-2Un uso consapevole, che venga solo orientato dalle Pubbliche Amministrazioni, che crei valore mettendo al centro il cittadino, è la strada giusta (Roberto Ferrari – Regione Toscana).

“Mettere al centro le persone, utenti in grado di costruire autonomamente la propria visita senza pacchetti preconfezionati ma anzi, co-progettati dal territorio e con il territorio, consente di trasformare la tecnologia in un ponte e di attivare relazioni. ArtPlanner, il sistema che abbiamo sviluppato, è un ecosistema digitale ed è fatto proprio così”.

Giovanna Barni – CoopCulture

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