Home News Cultura “Bravi ad aver lasciato la scuola”: Zai.net intervista il prof. dei Maneskin

“Bravi ad aver lasciato la scuola”: Zai.net intervista il prof. dei Maneskin

Il professor Campanile è stato il primo a far esibire Damiano su un palco. “La scuola dovrebbe imparare a coltivare i talenti di ciascuno”

Con lo studio non hanno mai avuto un buon rapporto, eppure, i Maneskin, hanno un debito nei confronti della scuola. E non solo perché senza i continui inviti a restare “zitti e buoni” ricevuti tra i banchi, non avrebbero scritto la canzone che li ha portati sul tetto d’Europa; ma anche perché le prime rappresentazioni in pubblico sono state proprio tra le mura scolastiche. Il professor Campanile del Liceo Montale di Roma è stato l’insegnante di Damiano e la sera dopo il trionfo non è riuscito a chiudere occhio per l’emozione. L’hanno intervistato i giovani reporter del mensile Zai.net per il numero di giugno, a breve in tutte le scuole superiori d’Italia.

Che emozione ha provato quando hanno trionfato agli Eurovision?

Un’immensa gioia nel mio cuore, come se avessimo vinto i Mondiali. Dopo non sono riuscito a dormire… fino a pochi mesi fa era impensabile che ottenessero tutti questi successi.

Si è accorto subito del talento di Damiano?

Per 20 anni ho tenuto il coro scolastico a cui ha partecipato anche Damiano per 4 anni. Mi sono accorto subito del suo talento e del suo carisma anche se poi ha lasciato la scuola per partecipare a X-Factor. La cosa che mi è rimasta impressa è che ogni volta che cantava, gli altri si azzittivano e lo ascoltavano. Alla recita di Natale ha cantato Your Song di Elton John e tutti sono rimasti a bocca aperta. Ha una voce se vogliamo normale, ma l’interpretazione e il carisma sono il segreto del suo talento.

Quando pensa a Damiano lo pensa tra i banchi di scuola o sul palco dell’Eurovision?

Lo ricordo come un bravo ragazzo. È un ragazzo semplice e buono, non estroverso come quando sale sul palco. Lì recita ma in realtà è molto umile.

Cosa vorrebbe dire ai Maneskin oggi?

Di continuare con umiltà perché la loro musica trasmette gioia, è qualcosa di positivo e spirituale, ma direi loro anche di coltivare l’originalità della loro musica, che si distingue rispetto alla musica main stream per aver rivisitato il rock classico.

Come descriverebbe la loro musica?

Potente, bella, coinvolgente. Sono bravi ad alternare musiche più ritmate e più melodiche.

Hanno fatto bene a lasciare la scuola?

Il successo è un treno da prendere quando passa, quindi hanno fatto bene a lasciare tutto e partire. Certo, la scuola è fondamentale ma possono sempre tornarci. Sono dell’opinione che la scuola debba imparare a coltivare i talenti dei singoli ragazzi: se si ha una predispozione, bisogna valorizzarla e fare in modo che il successo venga dalla singola qualità. Non necessariamente tutti devono saper fare tutto.

(www.zai.net)