Home Agenda Al Menotti di Milano l’Anfitrione di Teresa Ludovico, produzione Teatri di Bari | Kismet

Al Menotti di Milano l’Anfitrione di Teresa Ludovico, produzione Teatri di Bari | Kismet

La tragicommedia Anfitrione di Teresa Ludovico, produzione Teatri di Bari / Kismet che da sempre ha riscontrato un grande apprezzamento di pubblico, sarà in scena martedì 21 e mercoledì 22 marzo 2023, ore 20, al Teatro Menotti di Milano.

ANFITRIONE

Produzione Teatri di Bari | Kismet

Regia e drammaturgia Teresa Ludovico
Musiche M° Michele Jamil Marzella
Eseguite dal vivo da M° Francesco Ludovico
Spazio scenico e luci Vincent Longuemare
Coreografia Elisabetta Di Terlizzi
Costumi Teresa Ludovico e Cristina Bari
Collaborazione letteraria Lucia Pasetti
Cura della produzione Sabrina Cocco
Con Michele Cipriani, Irene Grasso, Demi Licata, Alessandro Lussiana, Michele Schiano di Cola, Giovanni Serratore

Nella scena Giove, dopo essersi trasformato nelle più svariate forme, decide per la prima volta di camuffarsi da uomo, assume le sembianze di Anfitrione e lo allontana da casa per giacere con sua moglie Alcmena, e generare con lei Ercole, il semidio… Da questo preambolo si generano le domande che, come 2000 anni fa nell’opera del commediografo latino, emergono in scena: Chi sono io se non sono io? Quando guardo il mio uguale a me, vedo il mio aspetto, tale e quale, non c’è nulla di più simile a me! Io sono quello che sono sempre stato? Dov’è che sono morto? Dove l’ho perduta la mia persona? Il mio me può essere che io l’abbia lasciato? Che io mi sia dimenticato? Chi è più disgraziato di me? Nessuno mi riconosce più e tutti mi sbeffeggiano a piacere. Non so più chi sono!

E così, con un gioco vorticoso di scambi, di scherzi, di falsi e di malintesi, emerge il duello tra identità e ruolo sociale, nel caos di una coralità multiforme composta dai sei attori in scena che si muovono sul palco guidati dalle musiche del maestro Michele Jamil Marzella e dalle coreografie di Elisabetta Di Terlizzi. Non a caso fu proprio Plauto a inventare il termine ‘sosia’, non nell’accezione moderna di persone con grande somiglianza fisica, ma in quella di appropriazione dell’identità grazie alla persuasione e all’inganno.

Info: www.teatromenotti.org