AgCult | Cultura, i sindacati a Sangiuliano: Al MiC gravissima crisi occupazionale
Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa: “Occorre un piano di assunzioni straordinarie che si ponga l’obiettivo della piena occupazione. Disponibili a dare il nostro contributo. Bisogna partire dalle priorità intervenendo sul dimezzamento del personale interno e l’aumento a dismisura del ricorso alle esternalizzazioni”
“A fronte delle prime dichiarazioni programmatiche della nuova dirigenza politica del Ministero della Cultura vogliamo replicare che, a nostro avviso, bisognerebbe partire dalle priorità dettate dalla grave crisi organizzativa che attraversa in modo strutturale tutti i cicli lavorativi interni di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Non ci pare sufficiente in questo senso intervenire su chiusure dei Musei, quando il problema, a nostro avviso è la gravissima crisi occupazionale esistente nel Ministero, che ha ridotto della metà il personale interno ed aumentato a dismisura il ricorso alle esternalizzazioni produttive utilizzate come strumento principe per affrontare le emergenze”. Così i coordinatori nazionali del Ministero della Cultura di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa, Claudio Meloni, Giuseppe Nolè, Valentina Di Stefano e Federico Trastulli, commentando le dichiarazioni del nuovo Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano.
“Non basta determinare un rapporto tra i livelli di fruizione del patrimonio culturale e l’aumento del PIL quando ancora non c’è un livello sufficiente di fruizione del patrimonio diffuso, e non solo dei siti a grande attrattività turistica, che continua a scontare insufficienti risorse e mancanza di adeguate infrastrutture, e quando si sconta un declino apparentemente inarrestabile dei settori dedicati alla tutela ed alla conservazione del patrimonio culturale, che sono e rimangono i veri motori della fruizione”, proseguono gli esponenti dei sindacati che specificano: “Queste sono le priorità che a nostro avviso vanno affrontate da subito, in un contesto in cui comunque, grazie agli accordi di produttività troppo spesso ostacolati dagli organi di controllo, si garantiscono gli orari di apertura dei luoghi della cultura più ampi a livello internazionale. Occorre, vale la pena di ribadirlo, un piano di assunzioni straordinarie che si ponga l’obiettivo della piena occupazione, una revisione dei fabbisogni professionali che consenta alle organizzazioni degli uffici di camminare sulle proprie gambe, rafforzare la capacità amministrativa di spesa, che registra livelli desolanti rispetto agli investimenti previsti, individuare controlli qualitativi sulla spesa, attualmente inesistenti, intervenire con meccanismi regolatori del mercato del lavoro connesso ai beni culturali, combattendo precarietà, sfruttamento e dumping salariale”.
“Discutiamo su questi temi, signor Ministro, misuriamoci con le complessità che la crisi dei servizi culturali propone ed evitiamo, se possibile, una linea di continuità che utilizza lo strumento della propaganda per nascondere la polvere sotto il tappeto. Noi siamo disponibili da subito a fornire, con senso di responsabilità e spirito costruttivo, il nostro utile contributo, se si vorrà adottare un metodo di dialogo sociale adeguato e non privo di capacità di ascolto delle ragioni dei lavoratori”, concludono i coordinatori di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Pa.
(Fonte: AgCult.it)