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I requisiti per accedere all’indennità di discontinuità sono anche nel 2025 troppo lontani dalla realtà del settore. Negli anni 2023 e 2024 rispettivamente solo 6.300 e 5.200 su oltre 340.000 e 360.000 persone assicurate hanno ottenuto l’indennità di discontinuità a fronte rispettivamente di circa 12.000 e 9.000 domande: numeri esigui se si pensa al numero complessivo di persone che dovrebbero poter accedere. Le modifiche apportate dalla finanziaria 2025 ancora non risolvono il problema dell’accesso.
“Per come è concepita adesso, l’indennità di discontinuità non è nient’altro che una lotteria. A confermarlo sono i numeri irrisori di chi è riuscit* ad accedervi: che siano riuscite a ottenerla solo poco più di 11.000 persone su oltre 360.000 persone assicurate è ridicolo. Il fatto che abbiano abbassato i requisiti nel 2025 è ancora insufficiente: questa misura è da considerare ancora un cerotto rispetto a un’esigenza enorme di riconoscimento della professione. Finché questa sarà una una indennità di disoccupazione, non potrà mai aiutare professioniste e professionisti. Sicuramente non è questa la misura che può portare le persone a investire sul proprio lavoro e la propria carriera artistica e professionale in ambito tecnico come chiediamo da tempo.”
Chiara Chiappa, Presidente Fondazione Centro Studi Doc
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