Con il Decreto interministeriale registrato il 4 dicembre 2024 dalla Corte dei Conti, prende forma la normativa per la qualifica di Impresa Culturale e Creativa (ICC), prevista dalla Legge sul Made in Italy (n.206/2023). Il decreto definisce le condizioni per ottenere la qualifica, tramite iscrizione alla sezione speciale del Registro delle imprese presso le CCIAA, consentendo l’utilizzo ufficiale della dicitura “ICC”.
La normativa interessa società, lavoratori autonomi, enti del Terzo Settore, imprese sociali, associazioni, fondazioni e start-up innovative che operano in attività come creazione, promozione e gestione di beni e prodotti culturali. Le ICC sono suddivise in 14 categorie, tra cui architettura, arti visive, audiovisivo, moda, design e musica, riconducibili ai codici Ateco.
Gli sviluppi futuri
Il decreto segue l’istituzione del Repertorio delle opere dei creatori digitali e rientra in una strategia più ampia del Ministero della Cultura. Come spiegato dal Sottosegretario Lucia Borgonzoni, è in arrivo un decreto interministeriale che destinerà 3 milioni di euro annui agli investimenti delle ICC in Italia, con i fondi 2024 cumulabili a quelli del 2025. Successivamente, verrà istituito presso il MiC l’Albo delle imprese culturali e creative di interesse nazionale, rafforzando il sostegno al settore.
“CulTurMedia Legacoop accoglie con grande soddisfazione l’introduzione della normativa di riconoscimento per le Imprese Culturali e Creative (ICC), -dichiara Giovanna Barni, presidente di CulTurMedia Legacoop.- frutto di un percorso lungo e complesso che ha visto la nostra associazione impegnata da anni nel promuovere questo traguardo, anche attraverso il superamento delle rigidità dei codici Ateco. Questo importante risultato rappresenta un riconoscimento del valore e del potenziale strategico delle ICC per il sistema economico e culturale del Paese.
Come Associazione, -aggiunge Barni- ci candidiamo con determinazione a contribuire attivamente al Piano Strategico per le ICC, portando la nostra esperienza e le nostre proposte affinché possano essere introdotti miglioramenti significativi per garantire uno sviluppo sostenibile e inclusivo del settore. Lavoreremo affinché il quadro normativo e le opportunità di investimento previste dal decreto possano tradursi in strumenti concreti a beneficio delle cooperative e delle imprese che rappresentiamo, rafforzando il ruolo della cultura e della creatività come motore di innovazione e coesione sociale.”