Edizioni All Around: “Scherzi in redazione” di Filippo Anastasi, prefazione di Umberto Cutolo

Il libro Scherzi in redazione di Filippo Anastasi è un’opera che racconta, con toni leggeri e divertenti, un mondo del giornalismo italiano che appare oggi lontano. Attraverso una serie di episodi goliardici e aneddoti, Anastasi restituisce uno spaccato di vita vissuta all’interno delle redazioni giornalistiche, luoghi in cui il lavoro rigoroso si alternava a momenti di pura leggerezza. Gli scherzi raccontati nel libro diventano così il pretesto per esplorare un mestiere che, tra la metà del Novecento e gli anni Settanta, era vissuto con una passione e un coinvolgimento totale, tra sacrifici e voglia di sdrammatizzare.

La prefazione di Umberto Cutolo contestualizza il libro all’interno di una professione che ha subito grandi trasformazioni, sia tecnologiche che economiche. Cutolo descrive un giornalismo in crisi, dove lo spirito burlesco che pervade le pagine di Scherzi in redazione appare quasi un ricordo di un’epoca passata. Le redazioni di un tempo, racconta Cutolo, erano spazi di grande libertà, e gli scherzi, lungi dall’essere una semplice distrazione, erano anche un modo per rafforzare i legami tra colleghi, cementare la complicità e sdrammatizzare la fatica di un lavoro intenso.

Nel libro di Anastasi emergono storie come quella dello “scherzo del terremoto a Montecarlo”, che coinvolge Luciano, vicecaporedattore del Messaggero, desideroso di viaggiare come i colleghi inviati. Quando finalmente gli viene offerto un viaggio su una nave da crociera, i suoi colleghi orchestrano una finta serie di notizie su un terremoto a Montecarlo, tanto convincente da indurlo ad annullare il viaggio. Questa vicenda, insieme ad altre, rivela la maestria con cui venivano architettati gli scherzi, che potevano durare anche giorni e coinvolgere intere redazioni.

Questi episodi, seppur goliardici, rappresentano un mondo del giornalismo che sembra lontano e irripetibile, come spiega lo stesso autore: «In queste cento pagine c’è sicuramente nostalgia, ma dalle molte sfaccettature. Mi manca la mia giovinezza professionale, piena di entusiasmi e di ardori. E ora per i giovani colma di ansie e precarietà anche economica. Mi manca il clima amicale della redazione, che mi dicono ora sia solo un ricordo dei vecchi babbioni come me. Mi manca la ricerca puntuale delle fonti (persone guardate in faccia o documenti autentici fotocopiati), oggi sostituita da rapide ricerche su Instagram, Facebook o Wikipedia. Ho voluto raccontare storielle vere che danno il polso della situazione di un tempo, di un’altra epoca del giornalismo. Forse lo si faceva per dissacrare la sacralità dei luoghi e dei ruoli, ma non era perfidia, era goliardia, senza mai tralasciare l’impegno professionale e la voglia di essere un gruppo vincente».

Dietro questi racconti c’è un mondo che si evolve rapidamente. Come osserva Cutolo, il passaggio “dall’informazione alla comunicazione” ha segnato un cambiamento radicale per i giornalisti, che oggi si trovano a lavorare in un contesto in cui le redazioni si sono ridotte, le tirature dei giornali sono crollate, e l’autonomia della professione è sempre più minacciata. Gli scherzi, che un tempo servivano a stemperare le pressioni del mestiere, oggi sembrano avere poco spazio in un ambiente molto più teso e precario.

Scherzi in redazione non è solo una raccolta di aneddoti divertenti, ma anche una testimonianza nostalgica di un giornalismo che, seppur tra sacrifici e fatica, viveva di rapporti umani intensi e di una passione condivisa per il mestiere. Anastasi racconta un mestiere che era più di un lavoro: era una vocazione, un’avventura quotidiana vissuta con intensità e, talvolta, alleggerita da scherzi che riflettevano l’affiatamento e la complicità tra colleghi.

Info: edizioniallaround.it

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