“Eppure qualcosa ho visto sotto il sole” di Marina Piperno – Edizioni All Around

In un mondo in balia dell’incertezza, dove le speranze sembrano sfilacciarsi nel vuoto della realtà, Eppure qualcosa ho visto sotto il sole di Marina Piperno, emerge come un faro luminoso che illumina le pagine e il cuore dei suoi lettori. Co-autorato con Luigi Monardo Faccini, questo volume documentario si snoda tra le trame di un’autobiografia personale, un romanzo storico e un epistolario affettuoso indirizzato a una moltitudine sconosciuta. Questo è un libro che parla di speranza, un tessuto ricamato di immagini e sentimenti. Il percorso di Marina Piperno, da giornalista a produttrice cinematografica, è un racconto di una vita vissuta intensamente e di un impegno totalizzante nel mondo del cinema. Dopo un’esperienza giornalistica precoce con il quotidiano Il Paese, diretto da Tommaso Smith, Marina ha oscillato tra reportage sulle periferie urbane, lo sport invernale e i set dei grandi maestri del cinema italiano, come Blasetti e Zampa. Tuttavia, è stato un viaggio a New York e le lezioni di regia televisiva alla Columbia University che hanno segnato la sua scelta irrevocabile per il cinema come destino. Nel 1961, Marina debuttò come produttrice con il cortometraggio 16 ottobre 1943, diretto da Ansano Giannarelli. Quest’opera potente e commovente getta luce sulla razzia del ghetto romano compiuta dai tedeschi e sullo sterminio di oltre mille persone ad Auschwitz, rompendo il muro di silenzio che aveva nascosto l’orrore della Shoah. Da quel momento, con la fondazione della REIACfilm nel 1962, Marina intraprese una produzione documentaristica intensa, rivolta a esplorare i processi di decolonizzazione e di liberazione dei paesi del terzo mondo. Il suo impegno le valse due Nastri d’Argento consecutivi nel 1967 e 1968. Nel cuore della sua carriera, c’è stata una sinergia artistica indimenticabile con Luigi Faccini. Questa alleanza creativa ha fatto sbocciare una serie di documentari antropologici, evidenziando la versatilità e la profondità del loro ingegno creativo. Tuttavia, il loro legame ha trasceso il semplice ambito professionale, instaurando un sodalizio che ha intrecciato la trama di un’intensa affinità umana e artistica. In Eppure qualcosa ho visto sotto il sole, Marina Piperno offre una riflessione preziosa sulla sua vita e sulla sua immersione nel labirinto del cinema. Il libro non è solo un racconto, ma una dichiarazione, un’affermazione sulla resilienza dell’umanità, sulla passione irrefrenabile per l’arte e sul potere del cinema di tessere insieme le storie delle persone, dei popoli e del mondo. Le fotografie che accompagnano il testo sono finestre aperte sul passato, che ci consentono di immergerci nelle sue avventure, nei suoi sogni e nelle sue emozioni.

Info: edizioniallaround.it

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