Il 24 febbraio 2022 segna una data ormai storica con l’invasione del territorio ucraino da parte della Russia: una definitiva escalation del conflitto russo-ucraino in corso dal 2014.
Quello dell’Ucraina è un teatro di guerra tutt’ora attivo e, a distanza di un anno, la casa editrice All Around vuole raccontarlo – con la pubblicazione di tre testi – attraverso le testimonianze di giornalisti che lo hanno vissuto in prima persona e di chi ne ha sentito e continua a sentirne gli “effetti” a distanza.
Lettere al fronte è un libro collettivo, una raccolta di emozioni, realizzato da una comunità di autori e amici di All Around. Conta oltre cinquanta interventi di autori e giornalisti. I racconti riflettono una paura che riverbera silenziosa e vigile. Come un incubo. È un invito a fermarsi, prendersi una pausa e acquisire consapevolezza, verso un’auspicata prospettiva di pace.
Lettere al fronte è dedicato a Elena Stefania Carnemolla scrittrice e giornalista siciliana, trovata senza vita il 24 maggio 2022 nella sua casa di Podgorica, in Montenegro. Ad accompagnare la lettura una playlist musicale che potete ascoltare scansionando il QRcode riportato nel libro.
Cronisti di guerra è un testo realizzato da due giornalisti: Alberto Ferrigolo, de il manifesto e Diario della settimana, fondatore di Professione Reporter e Sofia Gadici laureata in Scienze Politiche e in Comunicazione, collabora con diverse testate giornalistiche tra cui La Repubblica, Tpi e Professione reporter.
Alberto e Sofia hanno raccolto per professionereporter.eu dodici testimonianze di inviati esperti, giovani professionisti e freelance sul terreno dell’Ucraina.
Cosa spinge un giornalista ad andare in guerra e come si descrive il conflitto del Terzo Millennio? La Curiosità, la verifica dei fatti, gli incontri disperati – ascoltare tante voci, quelle ufficiali e quelle sul terreno – e la paura: i volontari che vanno in guerra e rischiano la vita hanno paura. Come testimoniano gli intervistati: «Ti si mette accanto, ti toglie il fiato», dice il freelance Piervincenzi, «ti permette di essere più sveglio», dice il fotografo Bosco, «ti fa stare un passo prima dell’incoscienza», dice Francesca Mannocchi (La7, La Stampa). «Il coraggio è avere paura», sosteneva Marie Colvin, giornalista americana uccisa in Siria.
«La guerra – dichiara il giornalista Cremonesi – è la forma più appassionante del giornalismo, perché nel conflitto l’uomo è nudo, autentico, mette in gioco tutto».
Guerra e Informazione – nella collana Quaderni Murialdi per la Fondazione di studi sul giornalismo Paolo Murialdi – è la terza proposta di All Around sul conflitto in Ucraina: «Come la guerra ha cambiato l’informazione e come l’informazione cambia la guerra». Il libro è a cura di Christian Ruggero, professore Associato in Sociologia dei Processi Culturali e Comunicativi presso il Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale.
Raccontare le guerre deve essere qualcosa di serio. Il conflitto in Ucraina è una guerra che si deve vedere da vicino per capire cosa succede ed è complesso rendersi conto quando, a poche ore di volo, la nostra realtà prosegue normalmente.
Info: www.edizioniallaround.it