Home Agenda UNA TESTA UN VOLTO, la mostra di McCurry a Bologna per la Biennale della Cooperazione

UNA TESTA UN VOLTO, la mostra di McCurry a Bologna per la Biennale della Cooperazione

Una mostra fatta di sguardi contro ogni forma di discriminazione, con 40 grandi ritratti, di cui alcuni inediti, che raccontano l’unicità di ogni individuo e il rispetto per la vita. Venerdì 30 novembre, in occasione della prima Biennale della Cooperazione, è stata inaugurata a Palazzo d’Accursio a Bologna la mostra del fotografo americano Steve McCurry “Una testa, un volto. Pari nelle differenze”.

Le fotografie di Steve McCurry – 4 volte vincitore del World Press Photo e autore di una delle immagini più iconiche del XX secolo, la “Ragazza afgana” – ritraggono una serie di volti in cui riconoscersi al di là di confini e barriere. Fotografie che educano alla conoscenza e alla visione senza pregiudizi dell’altro, per salvaguardare il patrimonio delle differenze tra le culture nel mondo. Perché è proprio la cultura l’unico mezzo per salvarci in quanto esseri umani. Da qui il titolo della mostra che, parafrasando uno dei valori cardine del cooperare, ossia la parità di ciascuno nel prendere decisioni, lo ripropone nei termini universali dell’equità: “una testa, un voto” diventa così “Una testa, un volto”, il pensiero e i tratti che rendono ogni persona irripetibile. E che, coniugati al plurale, generano una comunità che produce il domani.

A Palazzo d’Accursio, le fotografie di McCurry sono esposte su strutture antropomorfe in ferro battute, ideate dallo scenografo Peter Bottazzi, che saranno posizionate come fossero persone in cammino all’interno della Sala e della Cappella Farnese.

Venerdì 30 novembre alle ore 12.00, nella Sala Re Enzo di Palazzo Re Renzo, Steve McCurry ha ricevuto inoltre il premio “Colomba d’oro internazionale” nell’ambito del premio “Colombe d’oro per la pace”, che l’Istituto di ricerche internazionali Archivio Disarmo gli ha riconosciuto per “la competenza del professionista e l’ispirazione dell’artista nel mostrare la natura umana attraverso le immagini, con un’autenticità e un’immediatezza che sono raramente raggiunte dalla parola parlata e scritta”. “Le sue fotografie, scattate ai quattro angoli del pianeta nei territori devastati dai conflitti – si legge ancora nella motivazione del premio – mostrano una straordinaria capacità di catturare l’anima e raccontare le storie dei soggetti incontrati, attraverso un uso consapevole e accorto dello strumento fotografico”. Alle ore 18.00, Steve McCurry ha partecipato a un incontro pubblico sull’uguaglianza nel Salone del Podestà di Palazzo Re Enzo.

La mostra “Una testa, un volto. Pari nelle differenze” è in programma fino a domenica 6 gennaio 2019 presso le Collezioni Comunali d’Arte e Sala Farnese di Palazzo d’Accursio (piazza Maggiore 6).

Apertura: da martedì a domenica dalle ore 10.00 alle 18.30
Chiusura: tutti i lunedì e 25 dicembre
Aperture straordinarie: 24 dicembre e 1 gennaio

Biglietti di ingresso (per la mostra di Steve McCurry e visita alle Collezioni Comunali d’Arte): intero 10 euro; ridotto 8 euro per soci Coop e 5 euro per Card Musei Metropolitani Bologna, Bologna Welcome Card e minori tra i 12 e 18 anni; gratuito per minori fino a 12 anni, persone con disabilità e persone con invalidità e loro accompagnatori, Card Biennale della Cooperazione (solo nelle giornate di 30 novembre e 1 dicembre).

L’attività didattica e di mediazione culturale è a cura dei Servizi educativi dell’Istituzione Bologna Musei, in collaborazione con “Senza titolo” Srl. Informazioni e prenotazioni: biglietteria Collezioni Comunali d’Arte (tel. 051 2193998, negli orari di apertura della mostra).

Steve McCurry
Da circa 30 anni, Steve McCurry è considerato una delle voci più autorevoli della fotografia contemporanea. La sua maestria nell’uso del colore, l’empatia e l’umanità delle sue foto fanno sì che le sue immagini siano indimenticabili. Ha ottenuto copertine di libri e di riviste, ha pubblicato svariati libri e moltissime sono le sue mostre aperte in tutto il mondo. Nato nei sobborghi di Philadelphia, McCurry studia cinema e storia alla Pennsylvania State University prima di andare a lavorare in un giornale locale. Dopo molti anni come freelance, McCurry compie un viaggio in India, il primo di una lunga serie. Con poco più di uno zaino per i vestiti e un altro per i rullini, si apre la strada nel subcontinente, esplorando il paese con la sua macchina fotografica. Dopo molti mesi di viaggio, si ritrova a passare il confine con il Pakistan. Là, incontra un gruppo di rifugiati dell’Afghanistan, che gli permettono di entrare clandestinamente nel loro paese, proprio quando l’invasione russa chiudeva i confini a tutti i giornalisti occidentali. Riemergendo con i vestiti tradizionali e una folta barba, McCurry trascorre settimane tra i Mujahidin, così da mostrare al mondo le prime immagini del conflitto in Afghanistan, dando finalmente un volto umano ad ogni titolo di giornale. Da allora, McCurry ha continuato a scattare fotografie mozzafiato in tutti i sei continenti. I suoi lavori raccontano di conflitti, di culture che stanno scomparendo, di tradizioni antiche e di culture contemporanee, ma sempre mantenendo al centro l’elemento umano che ha fatto sì che la sua immagine più famosa, la ragazza afgana, fosse una foto così potente. McCurry è stato insignito di alcuni tra i più importanti premi della fotografia, inclusa la Robert Capa Gold Medal, il premio della National Press Photographers e per quattro volte ha ricevuto il primo premio del concorso World Press Photo. Il ministro della cultura francese lo ha nominato cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere e, più recentemente, la Royal Photographic Society di Londra gli ha conferito la Centenary Medal for Lifetime Achievement. McCurry ha pubblicato molti libri, tra cui The Imperial Way (1985), Monsoon (1988), Portraits (1999), South Southeast (2000), Sanctuary (2002), The Path to Buddha: A Tibetan Pilgrimage (2003), Steve McCurry (2005), Looking East (2006), In the Shadow of Mountains (2007), The Unguarded Moment (2009), The Iconic Photographs (2011), Untold: The Stories Behind the Photographs (2013), From These Hands: A Journey Along the Coffee Trail (2015), India (2015), Leggere (2016) e Afghanistan (2017). Nell’ottobre 2018 è stata pubblicata la biografia Una Vita per Immagini, scritta dalla sorella, Bonnie McCurry.

La mostra “Una testa, un volto. Pari nelle differenze” è promossa dall’Alleanza delle Cooperative Italiane, il coordinamento delle centrali Confcooperative, Legacoop e Agci.

A cura di SudEst 57 e Biba Giacchetti, con Monica Fantini e Fabio Lazzari, scenografie di Peter Bottazzi, video di Matteo Lolletti e Juan Martin Baigorria per Sunset Comunicazione, grafica di Nicola Lazzari, allestimenti di Sistema Lab.

(www.biennale.coop)