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Settore Comunicazione

CulTurMedia comprende oggi anche le cooperative che operano nell’editoria e nella comunicazione anche digitale, negli Eventi e nella Produzione Web.

CulTurMedia eredita il lavoro svolto per molti anni in questi settori da Mediacoop. Una realtà associativa nata nel 2004 con la finalità di colmare un vuoto di rappresentanza specifica, di cui sempre più si avvertiva la necessità, in un mondo dell’informazione interessato da profondi cambiamenti produttivi, finanziari, tecnologici e in cui si stavano già riducendo sia lo spazio delle voci libere, autonome e indipendenti, sia il ruolo delle esperienze fondate sulla cooperazione, sulla integrazione di capitale e lavoro, sul volontariato e sull’attenzione ai problemi autentici delle persone.

CulTurMedia intende operare per difendere e sviluppare, come fatto per molti anni da Mediacoop, il ruolo delle cooperative giornalistiche, editoriali e della comunicazione, per garantire il pluralismo e l’editoria democratica anche attraverso iniziative innovative. L’associazione intende inoltre svolgere una funzione propositiva, di pressione e i stimolo per tutelare la peculiarità del giornalismo cooperativo e non profit quale forma societaria in grado di tutelare l’autonomia delle testate e di garantire l’indipendenza dell’informazione, puntando, per questo, ad una ridefinizione delle leggi di settore, per creare un sistema basato davvero sulle pari opportunità.

CulTurMedia raccoglie intorno a sé i soggetti, gli operatori dell’informazione, protagonisti di iniziative editoriali nazionali e locali, della carta stampata, delle radio e delle televisioni, organizzati in forma cooperativa: cooperative, non profit, associazioni a partecipazione diffusa da parte dei cittadini e talora autogestite.

CulTurMedia si rivolge al mondo dell’editoria di idee e valori con la massima apertura, con un’attenzione particolare a quanti sono convinti che la cooperazione è la forma societaria che, più di altre, è in grado di tutelare l’autonomia delle testate giornalistiche e di garantire l’indipendenza dell’informazione.

CulTurMedia associa inoltre le cooperative editoriali librarie, anche universitarie, librerie cooperative, partendo dalla necessità di promuovere e tutelare la bibliodiversità e il pluralismo editoriale a fronte dei fenomeni sempre più rilevanti di concentrazione che riguardano l’intera filiera editoriale. L’associazione opera in collaborazione con le altre realtà dell’editoria indipendente nazionale e regionale e con le librerie non di catena nella ricerca di nuovi strumenti comuni sia legislativi, sia economici finalizzati a sostenere e promuovere l’editoria indipendente e la lettura nel Paese.

Un altro comparto di CulTurMedia associa poi le cooperative che operano all’interno della comunicazione pubblicitaria, alle prese sempre più con le trasformazioni connesse al migliore utilizzo delle opportunità fornite dalle nuove tecnologie digitali: una comunicazione attenta ai valori e alla capacità di raccontare le imprese e i territori di cui esse sono espressione.

CulTurMedia svolge per i suoi associati, in rapporto con le strutture territoriali di Legacoop, attività di rappresentanza e tutela; di assistenza legislativa e fiscale; di promozione, sostegno e sviluppo delle imprese e di accompagnamento alla nascita di nuove cooperative o realtà imprenditoriali nel settore; di assistenza per lo studio e l’elaborazione di strategie settoriali e di sistema.

CulTurMedia dichiara, come sua missione fondante, la promozione e la valorizzazione della cooperazione e l’impegno perché il valore del libero associarsi, per determinare insieme le condizioni e le finalità del proprio lavoro, si affermi con sempre maggior forza nel mondo dell’informazione e dell’editoria in genere.

CulTurMedia vuole costituire un luogo per consentire agli associati di scambiarsi esperienze, sviluppare sinergie e costruire insieme occasioni di crescita.

CulTurMedia vuole offrire gli strumenti perché essi possano competere in un mercato in cui le regole valgano per tutti e il successo sia assicurato non solo dalla quantità delle risorse disponibili ma, soprattutto, dalla capacità di produrre informazione seria, di qualità, di stimolo al dialogo tra persone e ambienti diversi e lontani.