Home News Turismo Radici Future Magazine | La Marca: “Per sviluppare l’economia in Liguria noi lavoriamo su diversità e territorio”

Radici Future Magazine | La Marca: “Per sviluppare l’economia in Liguria noi lavoriamo su diversità e territorio”

Noi Cooperatori lavoriamo in rete. Sia esternamente quando ci occupiamo di cultura come nel caso dei tre esempi che gli stessi responsabili delle tre Cooperative di seguito hanno voluto descrivere, sia quando ragioniamo al nostro interno, con i nostri soci e con chi lavora con noi. CulTurMedia Legacoop Liguria, con l’esperienza di Rete Culture, Riviera Culture, Consorzio Due Riviere, Smartic Quality Made, è pronta alle sfide che le si presentano sempre nuove. I nuovi modelli di gestione e sostenibilità turistica dovrebbero sempre più integrare a livello regionale o interregionale le aree costiere, che tradizionalmente sono le più congestionate a livello turistico e nelle quali si concentra un turismo spesso “mordi e fuggi” molto localizzato sia in termini di attrattori che di periodo dell’anno, con le aree più interne dove invece è possibile un turismo differenziato ed eterogeneo, sia come target di riferimento che come offerta. L’idea di fondo è che la diversità non sia un elemento di separazione e rottura ma un fattore di unione per la valorizzazione del territorio e la tutela dell’ambiente un’azione di sviluppo economico e occupazionale che sia indirizzato ai valori della condivisione e della collaborazione.

Giardini Luzzati, Spazio Comune è uno spazio comunitario rigenerato di socializzazione e fruizione culturale, caratterizzato dalla presenza di reperti archeologici. Sulla scorta dei modelli comunitari di intervento sociale e mutuando l’approccio dell’archeologia partecipata i GL propongono un modello di “cultura partecipata”, dove l’attenzione-intenzione è orientata al pubblico e non solo allo spettacolo, agli spettatori e non solo agli artisti, ai destinatari e non solo agli autori… in ambito archeologico ai vsitatori e non solo ai reperti, al presente e non solo al passato. L’Area Archeologica dell’Anfiteatro Romano dei GL diventa in questo modo molto più di quanto dica il suo nome, assumendo una destinazione d’uso eterogenea: al tradizionale museo si affiancano altri utilizzi quali eventi, performances, installazioni, mostre ed esposizioni fino alle unità didattiche di apprendimento del Progetto Dimensione L’UDA che per i prossimi tre anni farà dei GL il centro nevralgico della lotta alla povertà educativa nella nostra città. La progettazione culturale dei GL è realizzata secondo il principio della GAMIFICATION!: ogni attività nell’area dei giardini viene progettata per generare nel frequentatore un’esperienza piacevole ed appagante. I GL hanno finalmente dispiegato la potenzialità di deviare il pubblico dei visitatori “foresti” per superare la direttrice Mare – San Lorenzo – De Ferrari e valorizzare finalmente la Rive Gauche del Centro Storico cittadino, la parte a Levante di Via S. Lorenzo, dove già esiste una ricca proposta culturale. (Chiostro di Sant’Agostino; Museo Sant’Agostino; S. Maria in Passione; Porta Soprana; S.Maria Castello; Teatro della Tosse ecc.) che rimane in spasmodica attesa di essere messa a sistema. Un’ultima considerazione merita la modalità di relazione fra il Comune di Genova, proprietario dell’area dei GL e l’ATI concessionaria: la modalità di utilizzo triennale oneroso appaiono inadatte e penalizzanti verso le organizzazioni che la compongono, verso il pubblico che non può godere di una programmazione di lungo periodo e verso lo stesso concedente che non riesce a valorizzare un’esperienza riconosciuta e studiata a livello internazionale. Il ricorso a una Partnership speciale Pubblico-Privato, possibilità offerta dall’art.151 del Codice dei Contratti e degli Appalti potrebbero in questo senso rappresentare una soluzione del problema.

Nel 2008 in Val di Vara, nell’entroterra della provincia della Spezia, a ridosso delle assai note 5 Terre, è stato costituito il Consorzio il Cigno con lo scopo di promuovere e valorizzare le tradizioni, gli usi e costumi della valle. Riunisce enti pubblici e privati quali: Comuni della valle e della riviera, Pro Loco, Slow Food, CAI, Associazioni Culturali e i produttori locali.  Inoltre in questi anni, per motivi di studio e ricerca, ha creato un’ampia rete di relazioni con enti di altre regioni, ad esempio con la Banca del germoplasma e della memoria di Camporgiano (Garfagnana) per il recupero dei semi antichi o con l’Università di Pisa per approfondire gli studi sulla genetica delle popolazioni locali. Aderiscono al consorzio anche tre cooperative spezzine attive nei settori del turismo e comunicazione (Turismo Sostenibile), logistica (Manario) e beni culturali (Zoe) contribuendo attivamente all’ampliamento e alla diffusione della rete di questo territorio. Anche questo caso é un’ulteriore prova dell’impegno e della capacità della cooperazione di fare rete e costruire sistemi territoriali al fine di ottimizzare risorse economiche e creare lavoro.

Castelli & Destini, a un sistema di difesa ad una rete di accoglienza. Il progetto è stato ideato e presentato in occasione del bando “Luoghi della cultura 2019” della Compagnia di San Paolo. Obiettivi primari del progetto sono la valorizzazione e la fruibilità del patrimonio culturale presente nel territorio tra le valli della Magra e del Vara e la costa del Levante ligure, baricentro naturale di una vasta area interregionale, la Lunigiana “storica” in cui sorgono numerose fortificazioni, segni di una poderosa opera di militarizzazione e controllo del territorio unica in Europa. A questa ricchezza di strutture fortificate non corrispondono la piena attrattività turistica, la qualità e la diversificazione dell’offerta e dei servizi. Le fondamentali carenze riguardano soprattutto: la mancanza di coordinamento nella gestione del patrimonio, attività di comunicazione e promozione non condivise e la scarsa collaborazione tra Enti pubblici e privati. Da qui l’idea di un sistema integrato di governance e di veicoli di conoscenza e comunicazione efficaci e sostenibili. Il progetto aggrega partner di esperienza in diversi settori: conoscenza delle fortificazioni, comunicazione, metodi innovativi di gestione del patrimonio culturale. Il prodotto finale costituirà un modello di valorizzazione di sistemi territoriali di rilievo storico e architettonico, destinato agli Enti pubblici e ai privati. Perno del circuito di fortificazioni sarà la fortezza Firmafede di Sarzana, che ospita il Museo delle Fortezze (MUdeF), oltre ad altri 10 castelli tra la costa e l’entroterra. La colonia romana di Luni è inserita nel sistema quale imprescindibile riferimento storico e culturale per il territorio. Alla base del progetto vi è la consapevolezza del valore delle risorse presenti nel nostro territorio e dall’esigenza di svilupparle mediante una nuova strategia di valorizzazione dei beni culturali, che coinvolga la governance, la rete dei servizi e delle infrastrutture per costruire un’offerta turistica integrata a coordinata. Tale consapevolezza nasce dall’idea, sempre più diffusa nella progettazione delle politiche turistiche e di sviluppo economico locale, che occorre superare il concetto geografico di “confine” e la configurazione delle politiche “per regione” per sposare un concetto nuovo che ponga al centro sistemi identitari comuni, territori naturalmente connessi a causa delle vicende storico-culturali che li hanno caratterizzati.

Pucci La Marca, 10 giugno 2019, www.radicifuturemagazine.it