Home News Comunicazione Per Andrea Maulini ‘Il pubblico della Cultura è sempre più social’

Per Andrea Maulini ‘Il pubblico della Cultura è sempre più social’

maulini3Andrea Maulini, uno dei primi in Italia ad aver creduto nella dimensione web (e social) della cultura lavora con alcune delle principali strutture culturali italiane e internazionali e, attualmente, collabora anche con la Campagna Menogiornalimenoliberi promossa da Mediacoop insieme all’Alleanza Cooperative Italiane Comunicazione e a numerose altre associazioni.

Per Anna D’Amico di CareaboutCulture.it Andrea Maulini è la persona giusta per misurare il grado di social innovation della cultura italiana.

La cultura italiana è diventata social?

Non ancora, siamo ampiamente in ritardo. Solo negli ultimi anni alcune strutture culturali italiane hanno cominciato a ragionare in termini di comunicazione web e social; che non vuole dire solo aprire una pagina Facebook, ma capire che la comunicazione tradizionale, anno dopo anno, funziona sempre meno, mentre quella che ha una dimensione social assume sempre più importanza.

facebookE’ un processo che altri Paesi, soprattutto anglosassoni, hanno avviato da almeno dieci anni con risultati importanti e dove ci sono strutture culturali con attività di comunicazione molto avanzate.

L’Italia è indietro e lo è soprattutto perché le nostre strutture non rispondono in modo adeguato alle sollecitazioni di un pubblico sempre più social.

Cosa ha convinto la cultura italiana a investire sulla comunicazione social?

“Investire” non è il termine corretto. Diciamo che si è iniziato a prestare attenzione a questo settore e a capire che è un’attività che ha bisogno di professionalità. Fino a poco tempo fa – e in alcune realtà è ancora così – la prassi in Italia era di aprire pagine Facebook o altri social e affidarne la gestione a chi avesse tempo per farlo: stagisti, oppure persone non formate per questo. Una situazione che rispecchiava l’idea di una comunicazione che non serviva più di tanto.

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