Home News Cultura ORTOFFICINE CREATIVE: un progetto di innovazione sociale dove semini Cultura e raccogli Comunità

ORTOFFICINE CREATIVE: un progetto di innovazione sociale dove semini Cultura e raccogli Comunità

LOGO DEFLegacoop Cultura, Legacoop Agroalimentare e Legacoop Lombardia hanno voluto aderire al progetto “Ortofficine Creative”, un progetto di innovazione sociale che, partendo dalla rigenerazione di spazi di aggregazione in un piccolo Comune del Cremasco (Rivolta d’Adda) innesta, combina e ripensa Cultura, Agricoltura e Welfare per creare impatto sociale e co-produzione di comunità.

I valori cooperativi di socialità, mutualità, imprenditorialità e del “fare assieme” trovano espressione in questo laboratorio di pratiche. Per questo Legacoop Cultura, Legacoop Agroalimentare e Legacoop Lombardia intendono operare attivamente al suo interno per contribuire a determinarne una forte sperimentazione di prodotti, di servizi, di conoscenze e innovazione, che nascano da un lavoro di sperimentazione puntuale e siano insieme valorizzate e diffuse a livello nazionale.

Il patrocinio congiunto di Legacoop Cultura, Legacoop Agroalimentare Nord Italia e Legacoop Lombardia e la loro collaborazione attiva nel progetto intende promuovere lo stesso come un prototipo di innovazione e integrazione strategica nella progettualità e nelle pratiche delle tre associazioni.

rivolta1

Ortofficine rappresenta un progetto che a Rivolta d’Adda, terra dell’Altocremasco, può e deve partire per l’importante valore che può generare non solo sul suo territorio, ma anche nel mondo della cooperazione e dell’innovazione.

La redazione ha intervistato Lorenzo Sazzini, responsabile Sviluppo Rurale e Agricoltura Sociale di Legacoop Agroalimentare-distretto Nord e coordinatore del Progetto “Ortofficine Creative”

lorenzo_sazziniLorenzo, siamo di fronte ad un progetto innovativo che sta riscontrando molto interesse intorno a se e che intanto ha messo al lavoro insieme con i promotori tre settori di Legacoop. Ci racconti brevemente il progetto?

“A Rivolta d’Adda un oratorio di campagna, una villa del 1500 e una cascina in riva al fiume, tre spazi dal grande valore simbolico, si trasformano in luoghi-laboratorio attraversati da relazioni che rigenerano contenitore e contenuti.

Nelle Ortofficine Creative Cultura, Agricoltura e Welfare generativo sono ricombinati per creare impatto sociale e nuova cooperazione di comunità. La rigenerazione di spazi da parte di una comunità locale attiva e responsabile è un investimento contro il degrado dei beni comuni, contro lo spreco di “capacità” e contro i rischi dell’individualismo.

luoghi-ortofficineGli spazi ci sono e sono cresciuti insieme ai partner, l’idea convince il gruppo di lavoro e le comunità: ora serve dare il via a un percorso inclusivo, culturale e creativo basato sul concetto di “hackeraggio collettivo”- ovvero migliorare, reinterpretare e innovare ciò che esiste e si conosce – e serve raccontare e significare l’esperienza mentre la si fa, perché possa essere fermento per altre “officine” di innovazione, altre campagne, altre comunità locali, altre imprese agricole, culturali e sociali in cerca di modelli nuovi e sostenibili. Per le sue peculiarità Rivolta è rappresentativa del tessuto italiano – costituito per il 70% da piccoli comuni in un paesaggio rurale – e quindi si candida a “sede” ideale per un esperimento AgriCulturale replicabile in altri territori.”

Un progetto di rigenerazione del territorio con un forte coinvolgimento delle comunità locali, ma anche un luogo per confrontarsi con le buone pratiche e contaminare tra loro le esperienze in ambito della produzione agricola, del sociale, della produzione culturale,…?

“Il progetto, raccontato anche attraverso la realizzazione di docufilm, invita la comunità locale di Rivolta a “farsi” risorsa di un’esperienza di “capacitazione” collettiva che recupera e trasforma il territorio attraverso la riattivazione di spazi in Ortofficine creative, community hub e living lab, dove le comunità di pratiche e le comunità territoriali si incontrano in un modello di sviluppo basato su pluralità, coproduzione, circolazione e redistribuzione di valore a più livelli (relazionale, culturale, sociale, economico, ambientale).ortofficine creative

Si lavora con le associazioni culturali, i soggetti del terzo settore, gli enti locali, gli agricoltori e le persone in condizioni di vulnerabilità, ma anche con Legacoop Cultura, Legacoop Agroalimentare e Legacoop Lombardia, l’ecosistema nazionale degli innovatori e il network delle diverse comunità del cambiamento dando il via ad attività multifunzionali e integrate: la co-produzione agricola-sociale-biologica di comunità s’innesta con gli hackathon annuali sulla rural social innovation, spazi di co-living si sposano con il Centro d’Interpretazione del Territorio e l’Editoria per l’infanzia s’incontra con gli ArtLab AgriCulturali e gli Agricamp.”

Il Progetto parla di Rivolta AgriCulturale. Che cosa significa?

“L’obiettivo è quello di promuovere la riappropriazione degli spazi fisici e relazionali da parte della comunità e una leadership diffusa dei cittadini nella sua dimensione individuale e collettiva, ma anche quello di creare un luogo di sperimentazione condivisa, occasione di open innovation e di cross-fertilization tra le prototipazioni locali e le esperienze nazionali. La speranza e l’ambizione è dare il via a una Rivolta AgriCulturale!”

Parlaci del contesto territoriale in cui il progetto nasce.

“Rivolta d’Adda si trova in un territorio di 8000 abitanti composto da un centro abitato concentrato coronato da ettari di campi coltivati e cascine, di cui 101 ancora attive, inserito nel contesto dell’Altocremasco e a pochi chilometri da Milano. In questo contesto le Ortofficine sono 3 spazi che per la loro posizione e la natura aggregativa sono in grado di riconnettere e risignificare il territorio e i suoi flussi.

Cascina3

Una Cascina vicina al fiume Adda, che metterà a disposizione il terreno per la produzione agricola e un bilocale per le prime lavorazioni e deposito mezzi.

Celesia1

Palazzo Celesia: Signorile villa storica del XVI secolo, terzo edificio per rilevanza architettonica a Rivolta composto da un corpo centrale, le ex stalle, gli appartamenti per la servitù, le serre e un ampio giardino.

Paladino2

Oratorio del Paladino, una piccola chiesa di campagna, con annesso oratorio, ampio spazio verde e tipico fontanile, immersa in un paesaggio di campi e cascine.”

Si avvia ora un intenso lavoro: da“Vivaio Urbano” ed i partner che hanno costruito le basi del progetto, alla ricerca di un diretto protagonismo dei cittadini, al ruolo della cooperazione nel promuovere e sperimentare innovazione sociale e nuove opportunità di sviluppo sostenibile dei territori. E’ così?

“L’adesione di Legacoop Cultura, Lombardia e Agroalimentare e le sponsorizzazioni di alcune imprese cooperative, dimostra la sensibilità e l’impegno della cooperazione nel promuovere l’innovazione sociale e lo sviluppo dei territori e delle comunità. Questo network, fatto di persone e imprese, sarà importante in fase di avvio e sviluppo di Ortofficne Creative e speriamo possa essere anche per le stesse associazioni un laboratorio di pratiche innovative, cross-sector dove ibridare in progettualità concrete i modelli istituzionali tradizionali territoriali e settoriali.

Il progetto nasce da alcune consapevolezze: la crisi di redditività del settore agricolo che si ripercuote sui territori, un consumo crescente etico e critico di prodotti alimentari, il ruolo della cultura come driver di sviluppo economico e sociale e la necessità di nuove policy di welfare generativo.

Da questo quadro, mettendo in gioco competenze complementari e sensibilità diverse, si è formato VivaioUrbano: un team di professionisti che coprono diversi ambiti d’intervento, con esperienze nelle politiche pubbliche e territoriali e nella gestione di reti e servizi nel settore agricolo e sociale, con forte passione per i processi culturali e inclusivi. Da VivaioUrbano, insieme ai partner di progetto, sono nate le Ortofficine.”

sito “Ortofficine creative