Home News Cultura NoiDonne: “Dedichiamo l’8 MARZO a Valeria e Giulio, due giovani cittadini e amici del mondo”

NoiDonne: “Dedichiamo l’8 MARZO a Valeria e Giulio, due giovani cittadini e amici del mondo”

NOIDONNE_Bartolini-ridC’era un volta una giornata di festa, la nostra giornata. Come donne eravamo al centro dell’attenzione, il fuoco intorno al quale tutto ruotava. C’erano le manifestazioni. Partecipate e vive, con slogan e striscioni che ci univano. Eravamo consapevoli delle nostre diversità ma disponibili a superarle in virtù di profonde assonanze. L’obiettivo era cambiare la società e quello che secondo noi non funzionava. Che tempi, ragazze… avevamo di che ballare nelle piazze sfottendo il potere e sfidando il patriarcato. Alleate, amiche e sorelle, facevamo i girotondi: spontaneamente ci prendevamo per mano e camminavamo fianco a fianco. Si litigava, eccome, ma a prevalere era il noi. Un noi universale che abbracciava le donne di tutto il mondo, allargava gli orizzonti e ci rendeva più forti.

Oggi l’aggettivo internazionale evoca sanguinosi teatri di guerre e inimmaginabili violenze, spettrali terremoti finanziari e balbettanti politiche incapaci di dialogare con il futuro che è già qui. Nessuno sembra possedere un codice capace di leggere il presente e di scrivere il prossimo capitolo. Anche le parole che ci hanno illuminato risultano inadeguate. Il Novecento è finito e continuare ad incolpare il patriarcato e il capitalismo non è più sufficiente anche perché, oltre l’analisi, oggi servono risposte, modelli, ipotesi. Una responsabilità che ricade soprattutto su chi gestisce i vari poteri e confidiamo nella capacità delle donne che siedono ai vertici di mettersi in ascolto del loro essere femminile cercando soluzioni elaborate a partire da altre premesse.

Un otto marzo ‘allo specchio’, quindi, perché è arrivato il tempo del coraggio, della verità, delle nuove alleanze.

valeria-e-giulioCon immenso dolore dedichiamo questo otto marzo a Valeria Solesin (uccisa a Parigi nell’assalto dei terroristi jihadisti al Bataclan nel novembre 2015) e a Giulio Regeni (torturato e ucciso al Cairo nel febbraio 2016 dalla barbarie che accompagna le faide nell’altra sponda del Mediterraneo), due giovani cittadini e amici del mondo. Stringiamo con affetto le loro madri – inchinandoci al cospetto della suprema compostezza del dolore delle famiglie – e tutte le donne che piangono gli annegati nelle traversate della speranza. O che sono annegate con quella speranza.
Valeria e Giulio, paradosso del 50 e 50, sono il monumento al nuovo otto marzo che dobbiamo inventare se intendiamo restituire alle nostre lotte l’originario senso rivoluzionario, che voleva rigenerare le relazioni umane e coltivare il sogno del rispetto. A partire dalla politica ma senza dimenticare la finanza, che determina le sorti di milioni di persone: uomini e donne ugualmente relegati alla passività dello spettatore che poco capisce e nulla può.

Valeria e Giulio speriamo che, nel vostro ricordo e nel nome di tanti altri giovani combattenti, le donne di buona volontà riannodino il filo di un dialogo autentico per delineare il noi universale che è stato smarrito.

Tiziana Bartolini

(www.noidonne.org, 1 marzo 2016)