Home Ritratto LA PASSIONE PER GLI “EFFETTI SPECIALI” E IL CINEMA IMPEGNATO DI BABURKA PRODUCTION

LA PASSIONE PER GLI “EFFETTI SPECIALI” E IL CINEMA IMPEGNATO DI BABURKA PRODUCTION

Fosca, Victor, Sara, Pietro, Faisal, Giulia, Amos, Stefania: 8 giovani, una passione comune e un grande sogno quello di  promuovere l’idea che si può arrivare ad alti livelli di produzione anche partendo dal basso, da idee nuove e dalla passione per il cinema. Inseguendo questo obiettivo nasce, nel 2014, la Baburka Production, cooperativa romana specializzata in servizi per il cinema.

Il personale artistico e tecnico della Baburka Production ricopre tutti i comparti della produzione cinematografica: concept creation, crew service, supporto distributivo, produzione esecutiva, editing, post produzione e noleggio attrezzature e spazi.

I giovani professionisti dei reparti trucco, scenografia e costumi hanno inoltre dato vita alla Baburka Production Factory, la sezione più “artistica” della Baburka, che fornisce servizi di special make-up effects, body painting, make-up, hair styling, costume e scenografia.

Un alto tasso di specializzazione e la capacità di coprire, dalla pre alla post produzione, tutti i servizi del settore cinematografico. Baburka Production, però, non è solo questo. I giovani soci hanno scelto fin da subito di lavorare per un cinema impegnato, di nicchia, in grado di raccontare storie difficili e mai banali.

In questa direzione va, ad esempio, la scelta di produrre il regista iracheno Ali Kareem e i suoi film ambientati nella Baghdad sconvolta dalla guerra. In questa direzione vanno tutti i corto e lungometraggi che narrano storie vere e verosimili, mai banali, intrise di un’umanità forte ed accorata. In questa direzione vanno anche i due documentari sul mondo dell’hip hop “Break the siege” e “One world under a groove”, che raccontano la valenza sociale ed espressiva della cultura hip hop in differenti paesi.

Ultima fatica dei giovani cooperatori è la coproduzione attraverso i reparti artistici dell’horror allegorico ”Go Home – A casa loro”, che affronta il tema dell’immigrazione da un punto di vista decisamente originale: gli zombie come metafora di una società sempre più chiusa, spaventata, aggressiva nei confronti dei migranti, dei profughi, del “diverso da sé” in generale.

Il design degli zombie, ideato e realizzato dal reparto makeup effetti speciali della Baburka Production, ha poi in sé un messaggio intrinseco che rinforza maggiormente il legame tra l’attualità (l’immigrazione e gli sbarchi) e il film: la caratterizzazione degli zombie, infatti, è ispirata ad un’estremizzazione delle malattie che spesso sono contratte durante il viaggio verso l’Europa, quali la scabbia, gravi eruzioni cutanee ed effetti della disidratazione, dovuti alle condizioni precarie e insalubri in cui i migranti sono costretti ad affrontare le più terribili situazioni, dalla prigionia all’attraversamento del deserto e del mare. Il film affronta il tema osservandolo dal punto di vista dell’ “altro” ma, allo stesso tempo, attraverso gli occhi di chi non si sarebbe mai immaginato di vivere in prima persona la realtà del migrante. La trama infatti racconta di come, durante una manifestazione contro l’apertura di un centro di accoglienza, si scateni un’apocalisse zombie proprio all’esterno del centro, che diventa così l’unico baluardo di salvezza del mondo e nel quale si rifugia Enrico, un estremista di destra che protestava proprio contro quel luogo che ora lo sta salvando.

Il 15 dicembre c’è stata la cerimonia di premiazione dei Fabrique du Cinéma Awards, giunti con successo alla terza edizione. Fra i vincitori c’è anche Baburka Production, che ha prodotto “Freddo dentro” di Valerio Burli, premiato come miglior cortometraggio italiano dalla prestigiosa giuria presieduta dall’attore Willem Dafoe.

“Freddo dentro” è la prima opera di finzione di Valerio Burli, giovane regista diplomato in Reportage Cinematografico al Centro Sperimentale di Cinematografia, che ha alle spalle già alcuni importanti lavori (spot documentari, videoclip) e persino un backstage per Nicolas Winding Refn.

La matrice del reportage e dell’attenzione verso la realtà è visibile anche nel corto prodotto da Baburka. Il freddo è, infatti, quello che tutti noi abbiamo dentro, l’indifferenza brutale che ci fa immergere nella nostra routine quotidiana senza mai avere il coraggio o la volontà di guardare chi è rimasto indietro, chi è caduto a terra, o in acqua. Esattamente come accaduto a Pateh Sabally, ventiduenne del Gambia, suicidatosi lo scorso gennaio a Venezia, davanti agli sguardi indifferenti dei passeggeri di un vaporetto passato a pochi metri dal ragazzo.
Baburka ha curato anche il trucco e gli effetti visivi che mostrano una tempesta di ghiaccio al di fuori dell’hotel, dove si muovono i personaggi del corto.

Baburka Production è anche il partner principale di “EffectUs”, l’evento di effetti speciali di make-up che nel 2018 giungerà alla sua quarta edizione, e promotrice del “Cartello degli indipendenti”, un esperimento di network operativo fra realtà attive del settore cinematografico.