Home News Cultura IL VALORE DEL LAVORO NELLO SPETTACOLO: dal convegno una nuova spinta per un lavoro comune con Parlamento e Istituzioni italiane ed europee

IL VALORE DEL LAVORO NELLO SPETTACOLO: dal convegno una nuova spinta per un lavoro comune con Parlamento e Istituzioni italiane ed europee

convegno rampiIl convegno sul tema del “Valore del Lavoro nello Spettacolo dal vivo”, svoltosi lunedì 18 gennaio presso la sede dell’Agis, ha visto per la prima volta insieme ad affrontare un tema rilevante per il futuro del lavoro nello spettacolo e, più in generale, nella cultura e nella creatività le principali associazioni datoriali e sindacali e una significativa rappresentanza di parlamentari.

La ricchezza dei contributi e la qualità delle comunicazioni svolte nel convegno rappresentano un importante contributo alla costruzione di una piattaforma condivisa che aiuti a ridare valore, dignità e potenzialità di sviluppo all’interno del settore alle tante persone e imprese che hanno scelto di operare professionalmente in questo ambito.

L’Alleanza Cooperative Italiane Cultura e le cooperative ad essa associate sono impegnate a dare il massimo contributo di esperienze e di proposte a questo percorso comune.

Di seguito, il comunicato congiunto redatto dai promotori al termine del Convegno.

 

loghi promotori convegno 18 gennaio 2016
IL VALORE DEL LAVORO NELLO SPETTACOLO DAL VIVO:
NORME NAZIONALI ED EUROPEE E RETI PROTETTIVE PER PROMUOVERE L’OCCUPAZIONE E LA QUALITÀ PROFESSIONALE NEL SETTORE ”

ROMA, 18 GENNAIO 2016

L’iniziativa, promossa da Agis, Alleanza Cooperative Italiane Cultura, Tavolo Lavoro Legalità e Sicurezza e Organizzazioni sindacali Slc‐Cgil, Fistel‐Cisl e Uilcom, ha posto in evidenza alcune fondamentali questioni riguardanti il lavoro nello spettacolo dal vivo per suscitare un dibattito finalizzato all’individuazione di possibili soluzioni.

Associazioni datoriali e sindacali dello spettacolo riunite insieme per testimoniare la centralità di questo settore, le sue potenzialità di sviluppo, l’opportunità di superare la frammentazione al suo interno e per chiedere alle istituzioni una normativa adeguata alle caratteristiche del mercato e del lavoro.

In particolare, l’iniziativa ha inteso sottolineare l’esigenza di riordino, semplificazione e modernizzazione delle normative del settore quale presupposto per l’incremento dell’occupazione e della qualità professionale dei lavoratori dello spettacolo dal vivo e, quindi, per un rilancio dell’economia del settore stesso.

Il convegno si è articolato su tre “tavoli tematici”, ciascuno dei quali ha affrontato un argomento o, più precisamente, una delle tre “tesi” sulle quali i soggetti promotori si sono prefissi di attirare l’attenzione degli “addetti ai lavori” e che, in estrema sintesi, possono essere così indicate: 1) l’auspicabile evoluzione della normativa europea nel senso di favorire la mobilità transnazionale dei lavoratori dello spettacolo; 2) la necessità di una maggiore sensibilità del legislatore nazionale nei confronti della specificità del lavoro nel settore; 3) per welfare e mercato l’opportunità di utilizzo delle risorse economiche, sia fiscali attraverso una tassa di scopo su OTT e sui contributi ex Enpals confluiti nell’Inps, al fine di governare i processi di innovazione, riorganizzazione e razionalizzazione attraverso il welfare di settore.

Per quanto concerne il primo tema ‐ interventi di Umberto Carretti (SLC‐Cgil), Chiara Chiappa (Tavolo Spettacolo Lavoro Legalità Sicurezza), Italo Inglese (Agis) e Giulio Stumpo (Legacoop)‐, sono state discusse la necessità di provvedere alla certificazione delle professioni dello spettacolo da far valere in Italia e in Europa, le criticità di un quadro giuridico nel quale le doppie imposizioni fiscali, e la non omogeneità dei diversi regimi previdenziali ostacolano la libera circolazione dei lavoratori, vanificando così, paradossalmente, proprio uno dei princìpi ‐ cardine dell’Unione europea.

Il secondo tavolo tematico – interventi di Emanuela Bizi (SLC‐Cgil), Cristiano Chiarot (Anfols) e Marco D’Alò (FederCultura‐Confcooperative) ‐ si è occupato, invece, di riflettere sulla possibilità di una disciplina organica del lavoro nel settore, generalmente caratterizzato da un’intrinseca intermittenza, con particolare riferimento all’adeguamento delle normative pensionistiche, degli ammortizzatori sociali e della sicurezza sul lavoro.

Infine, il terzo tavolo – con interventi di Fabio Benigni (Uilcom Uil), Francesca Bernabini (Federdanza), Gennaro Milzi (Siae) e dell’on. Roberto Rampi ‐ è stato dedicato alla richiesta – che i soggetti organizzatori del convegno intendono sostenere – delle risorse da utilizzare per il sostegno e il rilancio dello spettacolo, da individuare principalmente nell’ utilizzo delle ingenti risorse ex Enpals confluite all’Inps oltre che con un’equa gestione dei diritti d’autore in Italia e all’estero.

Il dott. Ferdinando Montaldi, della Direzione centrale dell’Inps è intervenuto in merito al tema del welfare e dei contributi previdenziali dei lavoratori dello spettacolo.

Erano presenti al Convegno parlamentari della commissione lavoro e delle commissioni cultura di Camera e Senato, oltre a numerosi operatori del settore e rappresentanti delle organizzazioni promotrici. Durante il loro intervento la senatrice Elena Ferrara e l’on. Roberto Rampi della Commissione Cultura hanno dichiarato di voler coinvolgere gli organizzatori del convegno nelle audizioni per l’attesa legge sullo Spettacolo dal vivo prevista dalla Legge di Stabilità 2015.

Sono intervenuti il presidente dell’Agis Carlo Fontana, il presidente di Alleanza Cooperative Italiane Cultura, Carlo Scarzanella.

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