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Consumo Cultura vince il Bando “Innova in Coop”: una start up cooperativa che diventa gruppo d’acquisto

innovaincoop1“Innova in Coop” ha voluto finanziare la creazione di una cooperativa di comunità che ha l’obiettivo di creare proprio un Gruppo di Acquisto, dedicato alla cultura.

Il progetto Consumo Cultura, vincitore del Bando “Innova in coop”, promosso da Legacoop Lazio, gestito da Service Lazio 2000 e finanziato dalla Regione Lazio e da Coopfond prevede la costituzione di una cooperativa di comunità che contribuisca alla produzione di un’offerta culturale e di intrattenimento nella città di Viterbo e nel territorio provinciale.

La cooperativa agirà, quindi, direttamente come gruppo d’acquisto di beni e servizi culturali d’intrattenimento a favore dei soci, verso i quali realizza la mutualità attraverso offerte, sconti, iniziative dedicate; e verso terzi. Il gruppo proponente è formato da 7 giovani aspiranti tra i 25 e i 40 anni.

“E’ così che i consumi diventano più sostenibili per tutti e più etici – ha detto Stefano Venditti, presidente Legacoop Lazio – In questo modo gli eventi e le iniziative culturali si moltiplicano e cresce il loro successo, fino a  riportare vitalità ai territori. Per questo Innova in coop ha creduto in questo progetto”.

Promotore del progetto, insieme a Sesto Quatrini direttore d’orchestra, è Sergio Scorsini, il quale ha spiegato come l’iniziativa non si fermerà al viterbese. “La cooperativa di comunità che costituiremo – che pensiamo possa chiamarsi “Acquisti culturali e ricreativi” – risponderà all’esigenza concreta di cittadini, associazioni, operatori turistici e culturali, che intendono fruire di servizi e prodotti culturali e d’intrattenimento e che contribuiscano a migliorare la qualità della vita dei territori ed al benessere dei soci” ha detto. “Abbiamo constatato come – non solo nel Lazio e nella Tuscia ma un po’ ovunque in Italia- le iniziative culturali siano frammentate, non riescano ad attrarre sponsor e spesso anche un pubblico– continua-. Abbiamo pensato che un approccio diverso – di rete, che coinvolga quindi più stakeholders e che metta al centro l’esigenza dei consumatori di fruire di servizi culturali – fosse la risposta da dare al problema”.

“Inviteremo tutti ad aderire alla piattaforma – associazioni, cooperative, soggetti ed enti tra i più disparati. Più numerosi saranno coloro che vorranno aderire, più possibilità di successo avrà Consumo cultura” ha ricordato. “Un esempio: se voglio organizzare un concerto, ho bisogno di un contributo. Io potrò valutare se contribuire- cercando di ottenere un beneficio più elevato possibile per i miei soci- potrebbe essere, in questo caso, uno sconto sull’acquisto dei biglietti” –ha detto Scorsini. “Un organizzatore di eventi, poi, potrà propormi anche la possibilità di dare vita ad un partenariato-continua-. Se la cooperativa di comunità, poi, dovesse credere a quell’iniziativa, potrebbe anche trasformarla da associazione ad impresa culturale”.

“Si è deciso di fondare una cooperativa di comunità perché ci consentirà di introdurre cambiamenti culturali sul territorio in maniera diffusa– ha ricordato Sesto Quatrini-. La coop di comunità, inoltre, ha una struttura che potrà facilitare la collaborazione con gli enti pubblici e l’ottenimento di fondi per la cultura”.

Per maggiori info consulta il sito www.legacooplazio.it